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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05092024-192705


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SIMONCINI, SOPHIA
URN
etd-05092024-192705
Titolo
Esercizio fisico e Neuroprotezione: come i pathways genetici vengono modulati nelle patologie neurodegenerative
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITA' MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
Relatori
relatore Dott. Franzoni, Ferdinando
correlatore Dott. Fusi, Jonathan
Parole chiave
  • brain health
  • esercizio fisico
  • neurodegenerative diseases
  • neuroprotection
  • neuroprotezione
  • patologie neurodegenerative
  • physical exercise
  • salute cerebrale
Data inizio appello
18/07/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/07/2064
Riassunto
Il miglioramento della medicina e dell’assistenza sanitaria ha portato ad un aumento dell’aspettativa di vita, tuttavia, i cambiamenti strutturali del cervello legati all’età e di conseguenza i cambiamenti cognitivi sono inevitabili.
Le malattie neurodegenerative comprendono un gruppo eterogeneo di patologie a carattere cronico, accomunate da una morte selettiva di cellule neuronali.
La malattia di Alzheimer rappresenta la prima forma di demenza e la sua complessità spiega anche il fatto per cui ad oggi non abbiamo ancora una terapia. Sono state proposte diverse strategie per tentare di influenzarne la clinica, esse puntano a modulare farmacologicamente alcuni dei meccanismi patologici alla base. Le forme di trattamento non farmacologico consistono prevalentemente in interventi comportamentali, di supporto psico-sociale e di training cognitivo, solitamente integrate in maniera complementare al trattamento farmacologico.
Nonostante si sia ben consapevoli del trend crescente a livello mondiale, la ricerca in questo ambito è ancora in fase di sviluppo, per cui è prioritario comprendere il ruolo dell’esercizio fisico per preservare la salute a livello del sistema nervoso centrale.
Le alterazioni a carico di BDNF, NGF e VEGF sono una costante nelle patologie neurodegenerative, è quindi plausibile che modifiche nelle espressioni del loro fenotipo possano essere correlate con un miglioramento del trattamento patologico. In tal senso l’attività fisica può essere uno strumento utile sia a livello preventivo che terapeutico, in particolare l’allenamento anaerobico, l’allenamento combinato e l’allenamento ad intervalli ad alta intensità, in quanto sembrerebbero in grado di modulare tali espressioni.
Evidenze scientifiche indicano come l’attività fisica sia in grado di apportare dei benefici all’individuo in toto, sulla base di ciò andremo a creare un modello, discriminando se il soggetto sia in fase di prevenzione o in fase di trattamento.
Nel primo caso non c’è una reale specificità, qualsiasi tipologia di attività fisica apporta benefici, ma a livello terapeutico è invece fondamentale discriminare in quanto dalla letteratura è emerso che l’allenamento anaerobico (di forza) e l’allenamento combinato hanno avuto un effetto positivo sulle concentrazioni di BDNF nel sangue periferico, mentre l’allenamento aerobico non ha indotto in modo significativo tale risposta.
Inoltre risulta anche che l’allenamento ad intervalli ad alta intensità porta ad un incremento superiore delle concentrazioni di BDNF rispetto all’allenamento continuo di intensità moderata.
Identificare fattori endogeni correlati all’esercizio fisico che mediano la salute cerebrale, può essere cruciale per sfruttare l’intero potenziale terapeutico dell’esercizio stesso. L’identificazione continua di ulteriori fattori di questo tipo è rilevante per le persone affette da malattie neurodegenerative o depressione, che potrebbero trarre beneficio dalla capacità dell’esercizio nello stimolare differenti pathways genetico-metabolici in grado di migliorare lo stato di salute.
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