Tesi etd-05082025-090255 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
COLOSIMO, FRANCESCA BEATRICE
URN
etd-05082025-090255
Titolo
Le partecipazioni sociali auto-estinguibili
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Kutufà, Ilaria
Parole chiave
- condizione risolutiva
- diritto di liquidazione
- fixed-term shareholdings
- liquidation.
- partecipazioni sociali a tempo
- partecipazioni sociali auto-estinguibili
- patto leonino
- resolutive condition
- self-estinguishing shareholdings
- strumenti di finanziamento
- temporary participation
- termine
Data inizio appello
26/05/2025
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente elaborato analizza le caratteristiche e la legittimità delle partecipazioni sociali auto-estinguibili (self-estinguishing shareholdings) nel contesto del diritto comune delle società di capitali. La trattazione prende le mosse dalle massime notarili che ne hanno riconosciuto l’ammissibilità, ammettendo la possibilità di subordinare determinate partecipazioni a un termine finale di durata o a una condizione risolutiva. In un primo momento, lo studio si sofferma sulla disciplina speciale delle società miste, per poi esaminare la funzione e la collocazione delle partecipazioni auto-estinguibili nelle società di capitali nel contesto attuale del mercato nazionale.
Particolare attenzione è dedicata ai profili pratico-applicativi della fattispecie, mettendone in luce le criticità, nonché le affinità e le divergenze rispetto a istituti analoghi previsti dalla legge, riconosciuti in dottrina o ammessi nella prassi. L’elaborato approfondisce così i limiti dell’autonomia statutaria – ormai ampiamente riconosciuta come estesa e pervasiva – in relazione alla creazione di categorie atipiche di azioni o quote e all’attribuzione di diritti particolari ai soci di S.r.l.
Una sezione rilevante è dedicata alla configurabilità e derogabilità del diritto alla liquidazione della quota in capo al socio uscente, sottolineando come tale diritto non rappresenti un elemento essenziale delle partecipazioni auto-estinguibili. A tal fine, viene analizzato anche il divieto di patto leonino, considerato il principale ostacolo teorico alla piena legittimazione di tali strumenti, ricostruendone l’evoluzione giurisprudenziale, le condizioni di operatività e i casi in cui esso non trova applicazione.
Dopo aver delineato i tratti distintivi della fattispecie e averne indagato i possibili limiti, anche impliciti, l’elaborato adotta un approccio induttivo, volto a verificarne la compatibilità con l’ordinamento sulla base di ipotesi normative affini. Infine, viene esaminato il dibattito dottrinale, incluso l’orientamento contrario alla loro ammissibilità o, quantomeno, alle argomentazioni che ne sostengono la legittimità. In conclusione, si pone l’accento sugli aspetti problematici che impongono particolare cautela agli operatori economici che intendano avvalersi di tali strumenti, suggerendo l’adozione di accorgimenti statutari idonei a prevenire ambiguità e disfunzioni applicative.
Particolare attenzione è dedicata ai profili pratico-applicativi della fattispecie, mettendone in luce le criticità, nonché le affinità e le divergenze rispetto a istituti analoghi previsti dalla legge, riconosciuti in dottrina o ammessi nella prassi. L’elaborato approfondisce così i limiti dell’autonomia statutaria – ormai ampiamente riconosciuta come estesa e pervasiva – in relazione alla creazione di categorie atipiche di azioni o quote e all’attribuzione di diritti particolari ai soci di S.r.l.
Una sezione rilevante è dedicata alla configurabilità e derogabilità del diritto alla liquidazione della quota in capo al socio uscente, sottolineando come tale diritto non rappresenti un elemento essenziale delle partecipazioni auto-estinguibili. A tal fine, viene analizzato anche il divieto di patto leonino, considerato il principale ostacolo teorico alla piena legittimazione di tali strumenti, ricostruendone l’evoluzione giurisprudenziale, le condizioni di operatività e i casi in cui esso non trova applicazione.
Dopo aver delineato i tratti distintivi della fattispecie e averne indagato i possibili limiti, anche impliciti, l’elaborato adotta un approccio induttivo, volto a verificarne la compatibilità con l’ordinamento sulla base di ipotesi normative affini. Infine, viene esaminato il dibattito dottrinale, incluso l’orientamento contrario alla loro ammissibilità o, quantomeno, alle argomentazioni che ne sostengono la legittimità. In conclusione, si pone l’accento sugli aspetti problematici che impongono particolare cautela agli operatori economici che intendano avvalersi di tali strumenti, suggerendo l’adozione di accorgimenti statutari idonei a prevenire ambiguità e disfunzioni applicative.
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