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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05072025-121926


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MORGANTI, PIERLUCA
URN
etd-05072025-121926
Titolo
Digitalizzazione e collaborazione nei processi certificativi: proposte sistemiche e analisi del rischio in un Organismo Notificato nel settore ferroviario
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA GESTIONALE
Relatori
relatore Failli, Franco
correlatore Ruffini, Adarosa
Parole chiave
  • certificazione ferroviaria
  • economia collaborativa
  • gestione commesse
  • gestione del rischio
  • imparzialità
  • interoperabilità
  • organismi notificati
  • sistema informativo
Data inizio appello
26/05/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi è il risultato di un tirocinio formativo svolto presso un organismo notificato operante nella valutazione di conformità e nella certificazione ferroviaria. L’obiettivo principale del lavoro è stato analizzare in profondità il processo interno di gestione delle commesse dell’azienda, per poi proporre soluzioni concrete di ottimizzazione capaci di migliorarne l’efficienza, la trasparenza e la qualità percepita dal cliente.
L’analisi ha preso avvio da un’attenta contestualizzazione normativa del settore ferroviario, concentrandosi in particolare sulle direttive europee 2016/797 e 2016/798 e sulle Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI), che disciplinano rispettivamente l’interoperabilità e la sicurezza nel trasporto ferroviario. È stato inoltre approfondito il ruolo della Decisione 2010/713/UE, che introduce una struttura modulare nella valutazione della conformità. La tesi ha esaminato anche il ruolo degli attori istituzionali (ERA, ANSFISA, Accredia) e delle norme ISO pertinenti, con particolare attenzione al requisito dell’imparzialità.
Successivamente, è stato presentato e analizzato il processo attuale (“as-is”) di gestione commesse dell’organismo, mappando le fasi operative, i ruoli coinvolti e le principali modalità di interazione con i clienti. Sono emerse tre criticità centrali: la frammentazione del flusso informativo interno, la rigidità nella comunicazione esterna e l’assenza di un sistema strutturato di feedback.
A partire da queste evidenze, la tesi ha sviluppato una proposta di ottimizzazione (“to-be”) articolata su due assi principali. Il primo è l’introduzione di un sistema informativo aziendale centralizzato, volto a integrare le informazioni e ridurre la ridondanza dei processi. Il secondo è l’adozione di un’interfaccia digitale per la gestione cliente-azienda, ispirata ai modelli di economia collaborativa, guidati da uno standard volontario, pensato appositamente per le Medie e Piccole imprese: la norma UNI 11850. Questo secondo asse costituisce l’elemento più innovativo del lavoro, poiché mira a ripensare la relazione tra l’organismo notificato e il cliente in una logica partecipativa, pur mantenendo la necessaria indipendenza operativa.
Viene dedicato ampio spazio alla definizione di cosa si intenda per economia collaborativa nel contesto dell’industria della certificazione, chiarendo che non si tratta di “condivisione tra pari”, ma di un’impostazione che valorizza la trasparenza, la partecipazione e il feedback come componenti chiave di un sistema certificativo moderno. In questo senso, l’interfaccia cliente viene progettata come piattaforma di scambio in tempo reale, con aggiornamenti automatici sullo stato della pratica e una gestione integrata della documentazione.
La proposta è stata confrontata con esperienze già implementate da altri organismi certificatori attraverso un benchmarking dettagliato (es. Bureau Veritas, DNV, UL), che ha permesso di portare esempi concreti nell’industria della certificazione di sistemi informativi e di portali clienti, dando concretezza alle due direttrici di ottimizzazione individuate nel processo to-be. Il benchmarking ha consentito di evidenziare punti di forza e potenziali insidie delle proposte. L’approccio collaborativo è stato poi integrato con un’analisi del rischio volta a salvaguardare l’imparzialità dell’organismo, evitando che l’aumento di trasparenza e interazione con il cliente possa compromettere l’indipendenza tecnica, requisito fondamentale da accreditamento. A tal fine, è stato adottato un modello di risk management ispirato alla norma ISO 31000. L’adozione del modello di gestione del rischio ha permesso di individuare potenziali rischi da trattare adeguatamente per adottare in modo sostenibile un approccio collaborativo: si tratta del rischio di eccessiva confidenza tra valutatori e clienti, di pressioni commerciali da parte di clienti strategici, e di perdita o compromissione di dati sensibili. Sono predisposte azioni sia preventive che correttive per salvaguardarsi da tali rischi.
Nel capitolo conclusivo, si accennano ai potenziali sviluppi futuri legati all’implementazione delle proposte presentate. In particolare, adottare un sistema informativo aziendale e una cultura collaborativa sbloccherebbe una cultura organizzativa realmente data-driven: il monitoraggio continuo dei dati permetterebbe di prevedere l’effort necessario per le attività, ottimizzare l’allocazione delle risorse e migliorare la qualità del rapporto cliente-organismo. Inoltre, l’analisi sistematica dei rilievi e delle non conformità potrebbe aiutare a individuare pattern ricorrenti e a rafforzare i processi interni. Infine, viene sottolineato come l’adozione di questi modelli richieda un vero cambiamento culturale. L’inerzia organizzativa – radicata nelle prassi tecniche consolidate – può costituire un ostacolo rilevante, da affrontare attraverso strumenti di change management efficaci.


This thesis is the result of an internship in a notified body that works in the field of conformity assessment and railway certification. The main objective was to analyze the company’s internal process for managing certification projects and propose concrete improvements to make it more efficient, transparent, and client-friendly.
The analysis began with a review of the main European rules for railway systems, especially Directives 2016/797 and 2016/798 and the Technical Specifications for Interoperability (TSIs), which regulate railway safety and compatibility. The study also included Decision 2010/713/EU, which introduces a modular approach to conformity checks, and examined the roles of institutions like ERA, ANSFISA, and Accredia, with a focus on the requirement of impartiality.
Then the current process used by the organism (the “as-is” model) was mapped in detail, showing the different phases and interactions with clients. Three main problems were identified: fragmented information, poor communication with clients, and no structured way to manage feedback.
To fix these issues, the thesis proposes a “to-be” model based on two main directions. The first is creating one central information system to organize data and reduce waste. The second is introducing a digital interface for clients, inspired by collaborative economy principles and guided by a voluntary standard made for small and medium-sized companies (UNI 11850). This second idea is the most innovative, because it tries to change the relationship between the company and the client into something more open and participative, while keeping technical independence.
The thesis explains what “collaborative economy” means in the certification sector: not peer-to-peer sharing, but a model where transparency, participation, and feedback play a key role. The client interface is imagined as a real-time platform with automatic updates and shared documents.
The proposal is compared with tools used by other certifying bodies (e.g., Bureau Veritas, DNV, UL), showing real examples of information systems and client portals. It also includes a risk analysis (based on ISO 31000) to make sure that greater transparency does not damage impartiality. The study identifies possible risks—like overfamiliarity with clients, commercial pressure, or data leaks—and provides ways to prevent and fix them.
In the final chapter, the thesis discusses future developments. With the new system, the company could use data in a smarter way (a data-driven culture), improve project planning and client service, and detect weak points in its process. But for all this to work, the organization must be ready to change. Long-standing habits and technical mindsets can slow down change, so the thesis suggests using proper change management strategies.
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