Tesi etd-05072011-014536 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BUQUICCHIO, MAURIZIO
URN
etd-05072011-014536
Titolo
Bauhaus-Film, cinema e arti applicate nella Repubblica di Weimar 1919-1933
Settore scientifico disciplinare
L-ART/06
Corso di studi
STORIA DELLE ARTI VISIVE E DELLO SPETTACOLO
Relatori
tutor Cuccu, Lorenzo
tutor Prof.ssa Lischi, Alessandra
tutor Prof.ssa Lischi, Alessandra
Parole chiave
- arti applicate
- Bauhaus
- cinema
Data inizio appello
27/06/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il percorso di una ricerca sul tema “Bauhaus e Cinema”, soprattutto nella prima fase, può porre molte domande. La prima è senza dubbio: è esistito un “Cinema del Bauhaus”? Oppure: perché, a differenza di molte avanguardie storiche, il Bauhaus non considerò come centrale,
nella propria attività di sperimentazione, il mezzo cinematografico? O ancora: si può parlare del Bauhaus come di una vera e propria avanguardia? Per fare chiarezza sull’entità concreta dei rapporti fra la scuola fondata da Walter Gropius e il Cinema, e per dare pertinenza ad un discorso analitico su autori ed opere, ci avvarremo delle acquisizioni riportate a seguito di un periodo di ricerca, della durata di nove mesi, svolto a Berlino presso il Bauhaus-Archiv/Museum für Gestaltung, il Filmmuseum-Stiftung Deutsche Kinemathek e la Universität der Künste Berlin.
Il cinema astratto prodotto nei laboratori di Weimar prima, e di Dessau successivamente, è costituito essenzialmente dalla manipolazione, nello spazio e nel tempo, di linee, colore, e forme piane. Un’analisi sbrigativa, ma non per questo errata, potrebbe delimitare il fenomeno nei margini della cosiddetta “pittura in movimento”.
Quello che chiameremo Bauhaus-Film, si basa sull’affioramento in superficie dei codici strutturali dell’immagine, prima invisibili. La nuova sperimentazione, nei laboratori del Bauhaus, è quella sulla strutturazione della visione: organizzazione temporale, durata, frequenza e continuità vengono modulate, intervenendo sul processo foto-chimico, e sulla proiezione stessa.
nella propria attività di sperimentazione, il mezzo cinematografico? O ancora: si può parlare del Bauhaus come di una vera e propria avanguardia? Per fare chiarezza sull’entità concreta dei rapporti fra la scuola fondata da Walter Gropius e il Cinema, e per dare pertinenza ad un discorso analitico su autori ed opere, ci avvarremo delle acquisizioni riportate a seguito di un periodo di ricerca, della durata di nove mesi, svolto a Berlino presso il Bauhaus-Archiv/Museum für Gestaltung, il Filmmuseum-Stiftung Deutsche Kinemathek e la Universität der Künste Berlin.
Il cinema astratto prodotto nei laboratori di Weimar prima, e di Dessau successivamente, è costituito essenzialmente dalla manipolazione, nello spazio e nel tempo, di linee, colore, e forme piane. Un’analisi sbrigativa, ma non per questo errata, potrebbe delimitare il fenomeno nei margini della cosiddetta “pittura in movimento”.
Quello che chiameremo Bauhaus-Film, si basa sull’affioramento in superficie dei codici strutturali dell’immagine, prima invisibili. La nuova sperimentazione, nei laboratori del Bauhaus, è quella sulla strutturazione della visione: organizzazione temporale, durata, frequenza e continuità vengono modulate, intervenendo sul processo foto-chimico, e sulla proiezione stessa.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
01frontespizio.pdf | 47.90 Kb |
Bauhausfilm.pdf | 187.22 Mb |
Contatta l’autore |