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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05062025-172054


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAZZEI, RAFFAELLA FRANCESCA
URN
etd-05062025-172054
Titolo
Alessandro D'Ancona dantista
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
ITALIANISTICA
Relatori
relatore Prof. Casadei, Alberto
correlatore Prof. Pontari, Paolo
Parole chiave
  • Alessandro D’Ancona
  • Beatrice
  • Dante
  • visioni medievali
  • Vita Nova.
Data inizio appello
28/05/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2095
Riassunto
La tesi si propone di analizzare l’attività di Alessandro D’Ancona nel contesto degli studi danteschi, mettendo in luce il suo ruolo di erudito e critico letterario, con particolare attenzione alla sua produzione relativa all’opera di Dante Alighieri. Figura centrale del panorama intellettuale italiano dell’Ottocento, D’Ancona si distinse per la vastità dei suoi interessi culturali e per il rigore metodologico con cui affrontò l’analisi delle fonti e dei testi letterari. Il lavoro si apre con un’introduzione in cui vengono ripercorse le tappe della formazione e della carriera di D’Ancona, con particolare riferimento all’ambiente culturale pisano e alle influenze che contribuirono alla sua formazione umanistica. Viene inoltre messo in evidenza il suo ruolo nella vita accademica e politica dell’Italia postunitaria, che contribuì a consolidarne l’autorevolezza nel panorama degli studi letterari oltre a garantirgli degli incarichi accademici e politici di prim’ordine, fu infatti direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e Senatore del Regno d’Italia. Il primo capitolo è dedicato all’analisi dell’opera I precursori di Dante, in cui D’Ancona individua e discute le fonti culturali e letterarie che, a suo avviso, hanno avuto un ruolo determinante nella formazione dell’immaginario dantesco e nella costruzione del poema sacro. D’Ancona esamina autori e testi anteriori a Dante — appartenenti tanto alla tradizione latina quanto a quella volgare — sottolineando l’influenza di alcune tematiche, motivi e strutture stilistiche che Dante avrebbe ripreso e rielaborato in modo originale nella Commedia. Il secondo capitolo si concentra sull’insieme degli interventi critici di D’Ancona riguardanti l’opera dantesca nel suo complesso. Attraverso l’analisi di articoli, conferenze e saggi, si evidenzia come il suo contributo spazi su un’ampia varietà di temi, dall’interpretazione di canti del poema sacro al simbolismo del Veltro e sulla paternità del Fiore. Nel suddetto capitolo vengono considerate numerose questioni dantesche che si apprendono dalla lettura di carteggi pubblicati e inediti oltre a delle analisi relative ad alcuni presunti versi danteschi, che il D’Ancona sconfessa filologicamente e linguisticamente. Il terzo capitolo è dedicato agli studi che D’Ancona condusse sulla Vita Nova. In questa parte della ricerca viene dato ampio all’edizione del libello commentata da Alessandro D’Ancona e agli interventi di Pio Rajna, che curò l’edizione del 1872 occupandosi della sezione filologica, e a quelli di Giosuè Carducci, che offrì una lettura critica dell’opera dal punto di vista stilistico. L’interazione tra questi studiosi contribuisce a delineare un quadro complesso e ricco del dibattito critico intorno alla Vita Nova nel contesto dell’Ottocento italiano (e non solo). Ampio spazio è inoltre dedicato alla figura di Beatrice, se da considerare come una donna reale o come allegoria e all’entità del suo nome. Sono stati infine analizzati alcuni dei passi più controversi del libello come l’incipit vita nova e la mirabile visione. La tesi si conclude con un’appendice in cui si dà conto di materiali inediti, in particolare di lettere di Alessandro D’Ancona indirizzate all’amico e allievo Pio Rajna, in cui vi sono annotazioni e riflessioni che offrono un’interessante testimonianza del suo metodo di lavoro per la realizzazione dell’edizione commentata della Vita Nova.
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