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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05062021-104125


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MARKU, KRISTJA
URN
etd-05062021-104125
Titolo
"RETINITE PIGMENTOSA: RUOLO DELLO STRESS OSSIDATIVO E L'EFFETTO ANTIOSSIDANTE DI MOLECOLE NUTRACEUTICHE."
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Dott.ssa Piano, Ilaria
relatore Dott.ssa Corsi, Francesca
Parole chiave
  • Retinite pigmentosa
  • Quercetina
  • Naringenina
  • Tvrm4
  • stress ossidativo
  • molecole di origine naturale
Data inizio appello
26/05/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
26/05/2024
Riassunto
La retina è il tessuto nervoso presente a livello oculare ed è suddiviso in strati alternati di nuclei di neuroni e strati dove avvengono i contatti sinaptici; nello strato più esterno della retina si trovano i fotorecettori, coni e bastoncelli, responsabili della traduzione del segnale. Grazie alla loro azione lo stimolo luminoso viene trasdotto in segnale elettro-chimico che attraverso il nervo ottico verrà trasportato a livello della corteccia visiva primaria, dove avverrà la formazione dell’immagine.
La retinite pigmentosa (RP) è una patologia genetica che porta alla degenerazione dei fotorecettori, in primo luogo i bastoncelli, che sono i portatori delle mutazioni responsabili della malattia, e successivamente i coni; i primi sintomi evidenti risultano essere la cecità notturna e la visione a tunnel.
La morte secondaria dei coni è innescata da più eventi, tra cui l’accumulo di sostanze tossiche derivate da processi quali infiammazione e stress ossidativo che vengono a crearsi a livello del tessuto retinico.
Ad oggi la RP è una patologia “orfana”, cioè senza cura, e le strategie per il ripristino di un parziale recupero visivo sono affidate a tecniche optogenetiche e prostetiche che mirano a rimpiazzare funzionalmente i fotorecettori. Dall’altro lato si stanno sviluppando approcci terapeutici che hanno lo scopo di rallentare la morte secondaria dei coni (indispensabili per la visione nell’uomo) che hanno lo scopo di agire su processi in comune a tutte le forme genetiche di RP, come ad esempio lo stress ossidativo.
Questo progetto di tesi prevede lo studio di un trattamento con molecole antiossidanti di origine naturale (naringenina e quercetina), in un modello murino (Tvrm4) di RP autosomica dominante, il cui scopo è quello di rallentare il progredire della degenerazione secondaria dei coni.
Il modello Tvrm4 ha una mutazione a livello del gene per la rhodopsina (fotopigmento dei bastoncelli) che rimane silente fino a quando gli animali eterozigoti non vengono sottoposti ad un protocollo di illuminazione specifico (foto-induzione).
In questo studio vengono eseguite due tipologie di trattamento: trattamento singolo, dove naringenina e quercetina vengono somministrate per os singolarmente alla dose di 100mg/kg/die e un trattamento combinato, dove le due sostanze vengono somministrate contemporaneamente per os 100mg/kg/die di quercetina e 50mg/kg/die di naringenina, allo scopo di valutare un possibile effetto sinergico delle due molecole.
Il protocollo sperimentale prevede:
1) un pretrattamento di trenta giorni;
2) al trentesimo giorno viene eseguita la foto-induzione;
3) ulteriori cinque giorni di trattamento.
Al termine del trattamento è stato eseguito il test funzionale (elettroretinogramma, ERG) al fine di valutare la risposta dei fotorecettori in seguito alla somministrazione delle molecole nutraceutiche.
Dopo aver sottoposto l’animale all’ERG, sono state prelevate le retine per eseguire varie tecniche biochimiche/biologia molecolare (Western Blot e Real Time PCR) e morfologiche, in modo da poter valutare cambiamenti nei livelli dei marker dello stress ossidativo e dell’apoptosi.
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