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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05052022-075225


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
DEVINCIENTE, ELISA
URN
etd-05052022-075225
Titolo
Identificazione dei marker più affidabili per l'indicazione al trattamento con ipotermia in neonati con encefalopatia ipossico-ischemica: uno studio retrospettivo.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Filippi, Luca
correlatore Dott. Giampietri, Matteo
correlatore Dott. Ciantelli, Massimiliano
Parole chiave
  • lactates
  • lattati
  • encephalopathy hypoxic-ischemic
  • therapeutic hypothermia
  • ipotermia terapeutica
  • encefalopatia ipossico-ischemica
Data inizio appello
24/05/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/05/2025
Riassunto
L’asfissia perinatale è una condizione di alterazione metabolica, legata ad un calo di ossigeno nel sangue oppure ad una riduzione del flusso ematico ai tessuti. Questa alterazione metabolica, che può verificarsi prima, durante o dopo il parto, può causare una deprivazione parziale o completa di ossigeno agli organi vitali. Quando l’evento asfittico coinvolge il sistema nervoso centrale, abbiamo l’insorgenza della più temibile complicanza dell’asfissia perinatale: l’encefalopatia ipossico-ischemica neonatale. A seconda della gravità dell’insulto, l’encefalopatia ipossico-ischemica viene classificata in lieve, moderata e severa.
L’ipotermia terapeutica è il trattamento neuroprotettivo di scelta per l’encefalopatia ipossico-ischemica di grado moderato-severo: è una procedura di raffreddamento corporeo tramite la quale il neonato viene portato alla temperatura di 33.5 °C per 72 ore, in modo da sfruttare l’azione terapeutica del freddo che riduce il metabolismo cellulare cerebrale e rallenta la morte neuronale.
Secondo le “Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica candidato al trattamento ipotermico II edizione” l’ipotermia terapeutica è un trattamento riservato esclusivamente a neonati con età gestazionale ≥ 35 settimane, peso corporeo ≥ 1800 grammi e con <6 ore di vita che soddisfino i seguenti criteri:

 CRITERIO A: ipossia intrapartum, definita da almeno uno dei seguenti parametri:
• Punteggio di Apgar ≤ 5 a 10 minuti di vita oppure
• Necessità di rianimazione a 10 minuti di vita oppure
• Acidosi fetale o neonatale stabilita come:
• PH ≤ 7.0 oppure
• BE (eccesso basi) ≥ 12 mmol/l

 CRITERIO B: encefalopatia ipossico-ischemica moderata o severa valutata tra 30 e 60 minuti di vita secondo la classificazione di Sarnat e Sarnat.

 CRITERIO C: anomalie al tracciato elettroencefalografico. Anomalie riscontrate in almeno 30 minuti di registrazione.

Lo scopo dello studio presentato in questa tesi è l’identificazione di un nuovo indicatore di asfissia: il valore dei lattati arteriosi ricavati dall’emogasanalisi cordonale.

A questo proposito è stato condotto uno studio osservazionale retrospettivo, prendendo in esame 73 neonati che hanno eseguito il trattamento ipotermico neuroprotettivo nell’intervallo di tempo tra gennaio 2010 e dicembre 2019.
Tra i fattori prognostici di danno neurologico è emerso che la variabile maggiormente coinvolta sia il valore dei lattati arteriosi dell’emogasanalisi cordonale, ben più significativa anche del BE, uno dei parametri attualmente in uso per definire l’asfissia intrapartum. Ulteriore dato che abbiamo ricavato dall’analisi statistica è un cut-off sopra il quale il valore dei lattati arteriosi diventi predittivo di danno neurologico: 11,4 mmol/L.
Questo risultato è altamente suggestivo di una maggior sensibilità dei lattati arteriosi rispetto al valore del BE nell’identificazione dell’encefalopatia ipossico ischemica moderata e severa e potrebbe essere preso in considerazione per individuare i neonati candidati al trattamento ipotermico.
Oltre a questo, in seconda battuta, abbiamo analizzato se il valore dei lattati arteriosi assumesse una significatività anche nel predire un follow up patologico nei neonati sottoposti all’ipotermia terapeutica. Tuttavia, dall’analisi non sembra esserci correlazione tra un più alto valore dei lattati arteriosi ed un follow up patologico. Questo dato dipende dal fatto che per valutare il follow up abbiamo ricercato solo la presenza dei movimenti Fidgety, espressivi della sola componente grosso motoria dello sviluppo neurocomportamentale neonatale.
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