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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05042022-185542


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCCINI, SIMONE
URN
etd-05042022-185542
Titolo
Metodi di studio dell'ecologia spaziale nei natricini. Un caso di studio su una popolazione di Natrix tessellata (Laurenti, 1768) nel torrente Taverone (Lunigiana) utilizzando la tecnica del radio-tracking.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Giunchi, Dimitri
relatore Zuffi, Marco Alberto Luca
Parole chiave
  • ecologia spaziale
  • home range
  • natricinae
  • natrix tessellata
  • radiotracking
  • spatial ecology
  • uso dello spazio
Data inizio appello
24/05/2022
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/05/2025
Riassunto
La natrice tessellata, Natrix tessellata (Laurenti, 1768) è un serpente appartenente alla famiglia Colubridae. Insieme ad altre tre specie dello stesso genere, sono le uniche specie della sottofamiglia dei Natricini in Italia, che a livello globale include attualmente 37 generi e 255 specie. Il presente lavoro è stato svolto in una nuova località per la specie in Toscana (Lunigiana, MS). La specie è presente nell’allegato IV della Direttiva Habitat 92/43/CEE, ed è inoltre classificata dalla IUCN come specie a rischio minore (LC), ma con una tendenza in diminuzione.
Inizialmente ho fatto una revisione della letteratura disponibile riguardante lo studio dell’ecologia spaziale dei serpenti e più nello specifico nei Natricini, focalizzato sul tipo di metodologie utilizzate per questo tipo di studio. La telemetria con radiotrasmittenti VHF è una delle tecniche più utilizzate per lo studio dell’home range e dell’uso dell’habitat in animali di piccole dimensioni o in situazioni nelle quali non è comunque possibile l’utilizzo di trasmettitori satellitari. Questa tecnica ha alcuni vantaggi (costo ridotto, lunga durata delle batterie dei radio-emettitori a fronte di peso e dimensioni molto contenuti) e alcuni svantaggi (necessità di un costante lavoro di ricerca sul campo con una radioricevente portatile).
Secondariamente, ho iniziato una ricerca di campo. Le finalità di questo studio pilota sono quelle di fare una stima dell’home range e di confrontare i dati raccolti con ciò che è noto in letteratura, inoltre di verificare l’utilizzazione dei vari microhabitat presenti all’interno dell’ambiente fluviale, da parte di questa specie. Considerate le scarse informazioni in letteratura, una maggior conoscenza del sistema di spostamento in ambiente naturale contribuirebbe a implementare le conoscenze dell’ecologia della specie e sarebbe di supporto per futuri piani di conservazione (di habitat e specie).
Lo studio si è svolto a partire da giugno 2020 fino a settembre 2021. La fase iniziata a giugno 2020 è stata rimandata a causa di problemi tecnici in parte legati alla pandemia da COVID-19. La prima fase rimandata a marzo 2021 ha previsto la ricerca degli animali concentrandosi lungo le zone ecotonali, nei dintorni e all’interno del letto del torrente Taverone, in un tratto di circa quattro chilometri vicino alla frazione di Monti di Licciana. A fronte dei permessi ministeriali, sono stati catturati nove individui, poi misurati (lunghezza del corpo, dal capo alla cloaca, lunghezza totale, altezza larghezza e lunghezza del capo), pesati e sessati. Di questi, solo cinque individui sono risultati idonei a essere equipaggiati con trasmettitori radio, facendo in modo che il peso del dispositivo rientrasse entro il 5% del peso dell’animale. I serpenti sono stati quindi trasportati presso la clinica veterinaria dell’Università di Pisa dove sono stati anestetizzati e operati, equipaggiandoli con un emettitore radio inserito intraperitonealmente. Uno dei cinque animali non è sopravvissuto all’operazione. I quattro animali rimasti sono stati liberati dopo 24 ore dall’operazione nell’esatto punto dove sono stati catturati. Sono stati seguiti nei successivi mesi utilizzando una radio ricevente munita di antenna Yagi, registrandone la posizione con un tracker satellitare (un fix ogni due giorni per ogni individuo). Insieme alle coordinate geografiche sono stati raccolte note sull’habitat in cui il serpente veniva ritrovato.
Per il calcolo dell’home range sono stati utilizzati metodi trovati in letteratura, che permettono quindi di fare un confronto con i vecchi dati: il metodo del minimo poligono convesso (utilizzando anche due modifiche utilizzate in precedenti studi) e il Kernel density estimator, in via sperimentale è stato utilizzato poi anche il metodo del Local Convex Hull, particolarmente adatto ad animali legati a spazi vitali allungati (come i fiumi). Complessivamente sono stati raccolti 95 fix rispettivamente per ogni serpente: 24, 16, 7 e 48.
Le stime dell’home range ottenute con il metodo dell’minimum convex polygon sono state confrontate con l’unico altro studio presente in letteratura, ottenendo con il mio studio aree significativamente più estese 27177 ± 20275 m2 (n = 3) contro 2698 ± 906 m2 (n = 3). Il Kernel è stato utilizzato a supporto dell'minimum convex polygon, non per stimare la dimensione dell’home range, ma per avere una stima grafica dell’ home range biologicamente più consono, dando più enfasi alle aree usate con maggior frequenza.
Come trovato in precedenti studi, sembra che N. tessellata sia particolarmente legata all’ambiente acquatico tanto da ritenere che il suo home range rimanga per lo più confinato a una stretta fascia nelle immediate vicinanze del corso d’acqua ed estesa per poche centinaia di metri lungo questo. L’habitat più frequentemente utilizzato dai serpenti sembra essere la vegetazione ripariale a diretto contatto con l’acqua (39% dei fix), seguito dai rilevamenti in acqua e nelle pietraie del fiume. Un altro habitat spesso utilizzato sono le strutture artificiali (come muretti, cataste di legna e il pilastro di un ponte a sasso diroccato), dato già evidenziato in letteratura.
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