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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05032025-160601


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
GLUSHCHYK, IRYNA
URN
etd-05032025-160601
Titolo
GESTIONE DEI DEFICIT DI MEMORIA NELL' ANZIANO: UN UPDATE AL 2024.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Da Pozzo, Eleonora
Parole chiave
  • memoria
Data inizio appello
21/05/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le neuroscienze sono un gruppo di discipline che studiano la mente e il comportamento nate a partire dagli anni 60 dello scorso secolo, che hanno dato un importante contributo alla conoscenza delle basi biologiche della memoria e dell'apprendimento.

Le sedi in cui viene immagazzinata la memoria sono costituite dalla neocorteccia e il processo di immagazzinamento richiede il lavoro combinato di lobo temporale, ippocampo, amigdala e corteccia prefrontale. Esistono diversi tipi di memoria (motoria, sensoriale e filetica o della specie) e sono organizzate in strutture gerarchiche. In base alla durata invece, si possono distinguere memoria sensoriale, a breve termine e a lungo termine. Si distingue anche tra memoria implicita ed esplicita.

Il fenomeno dell’invecchiamento è legato anche al deterioramento graduale della memoria, in particolare della memoria a breve termine, e a un rallentamento della capacità di apprendimento. Tuttavia, il deterioramento della memoria associato all’invecchiamento non è sempre fisiologico, e può celare l’insorgenza di demenze come la malattia di Alzheimer. La perdita di memoria può essere peggiorata dall’uso di particolari farmaci, in particolare le benzodiazepine.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le demenze sono sindromi croniche che si manifestano essenzialmente nelle persone di età superiore ai 65 anni. In particolare, il comportamento distruttivo che spesso le accompagna, è la causa di ricovero in case di riposo per più del 50% dei casi. La demenza è una patologia e non fa parte dell’invecchiamento normale. Solitamente si manifesta come un disturbo cerebrale senza altre cause (il cosiddetto disturbo cerebrale primario), ma può essere causata da molte patologie. Spesso per diagnosticarla è necessario un test neuropsicologico dettagliato. La malattia di Alzheimer è un particolare tipo di demenza che comporta la perdita progressiva della funzione mentale, caratterizzata dalla degenerazione del tessuto cerebrale, con perdita di cellule nervose, accumulo di una proteina anomala chiamata beta-amiloide e sviluppo di intrecci neurofibrillari. Le cause della malattia non sono note, ma il fattore genetico svolge un ruolo importante.

I farmaci che vengono utilizzati in queste malattie neurodegenerative non vanno a guarire il soggetto dalla malattia stessa, ma cercano di rallentare il progredire della malattia cercando di stabilizzarla agli stadi iniziali. Non sempre questi trattamenti risultano efficaci. Le terapie attuali sono rappresentate da diversi approcci, in primis l’uso di inibitori dell’acetil-colinesterasi e modulatori del glutammato. Si possono usare anche anticorpi monoclonali e cannabinoidi. La terapia può prevedere l’utilizzo di coadiuvanti e integratori vari.
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