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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05012025-170952


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
ROSSI, FRANCESCA
URN
etd-05012025-170952
Titolo
Gli atti persecutori come delitto a tutela della "libertà emozionale". Proposte interpretative a partire da un'indagine empirico-sociale.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Vallini, Antonio
Parole chiave
  • art. 612-bis c.p.
  • equilibrio epistemico
  • integrità psichica
  • libertà emozionale (dalla paura)
  • sofferenza psichica
  • stalking
Data inizio appello
26/05/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato si concentra sullo studio degli atti persecutori (art. 612-bis c.p.), delitto introdotto nel 2009 che in parte della dottrina ha suscitato e continua a suscitare perplessità per la sua determinatezza "debole", anche e nonostante la pronuncia di legittimità costituzionale del 2014.

Facendo leva sulla collaborazione che necessariamente deve avvenire (e la rispondenza che necessariamente deve sussistere) tra scienza penale e scienze extra-giuridiche - sulla possibilità di superare problematiche inerenti alla fattispecie guardando alla realtà del fenomeno che questa tipizza e, quindi, alle risultanze scientifiche di tale realtà -, si propone qui un'interpretazione teleologicamente orientata che mira a consentire un maggiore rispetto del vincolo di realtà (o verità) e un'opportuna delimitazione dell'area penalmente rilevante degli atti persecutori (che, a causa dell'evanescenza del loro referente fenomenologico, tendono inevitabilmente a peccare di indeterminatezza, rischiando di intercettare eventi storici che in realtà non meritano né necessitano di essere inquadrati e sanzionati penalmente, in assoluto o come tali);
una lettura del delitto de quo come (significativa e inedita) tutela penale della persona nella sua (integrità psichica, in particolare nella sua) soggettività emotiva (dalla violenza psico-emozionale), nel cui ambito, al contempo, ci si preoccupa di limitare al massimo il rischio di soggettivizzarne (e ampliarne) eccessivamente l'applicazione.

Questa indagine tenta così di esaminare il complesso rapporto fra lo stalking e gli atti persecutori (tra fenomeno e relativa fattispecie), e di dimostrare che, nonostante le difficoltà (dovute alla particolare natura - psichica - del fenomeno incriminato), dei possibili (proficui) margini di incontro tra tale fenomeno psichico e la determinatezza in senso penalistico esistono: seppur non vasti né agevoli, esistono e meritano di essere ricercati e adoperati.
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