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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05012025-110847


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BUSELLI, IRENE
URN
etd-05012025-110847
Titolo
I meccanismi di compenso della disfagia come biomarcatori di attività di malattia nei pazienti con esofagite eosinofila
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. de Bortoli, Nicola
correlatore Dott. Visaggi, Pierfrancesco
Parole chiave
  • ansia
  • disfagia
  • dysphagia
  • eosinofilia periferica
  • Eosinophilic Esophagitis
  • Esofagite Eosinofila
  • hypervigilance
  • ipervigilanza
  • malattia Th2-correlata
  • peripheral eosinophilia
  • Th2-related disease
Data inizio appello
21/05/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/05/2065
Riassunto
Background e Obiettivi: Si pensa che l’ansia relativa ai sintomi esofagei, l’ipervigilanza e i comportamenti adattativi durante i pasti possano influenzare la percezione della disfagia nei pazienti con esofagite eosinofila (EoE), ma questo aspetto non è stato ancora indagato. Inoltre, la relazione tra questi fattori di confondimento e l’attività istologica della malattia (HDA) non è chiara.

Metodi: Si tratta di uno studio prospettico eseguito su adulti con EoE. La disfagia, l’ansia e l’ipervigilanza sono state valutate utilizzando questionari specifici, come il mDSQ, il DSS e l’EHAS). I comportamenti adattivi sono stati valutati tramite il Pisa EoE Adaptation Questionnaire. Sono state utilizzate opportune analisi statistiche per indagare la correlazione tra disfagia, ansia, ipervigilanza, comportamenti adattativi e HDA.

Risultati: Sono stati inclusi novantacinque pazienti. L’ansia esofagea, l’ipervigilanza e l’uso di comportamenti adattativi sono stati riscontrati in circa il 50% dei pazienti con EoE. L’ansia esofagea e l’ipervigilanza erano significativamente più elevate (p=0,03 per entrambe) e i comportamenti adattivi erano significativamente prevalenti nei pazienti con EoE attiva dal punto di vista istologico rispetto a quelli in remissione (76,8% contro 25,6%, p<0,001). Come misurazioni singole, mDSQ e DSS hanno mostrato un’area sotto la curva ROC (AUROC) del 77,7% e 75,3% nel predire l’HDA. Gli aggiustamenti dei punteggi mDSQ e DSS basati sui punteggi individuali ottenuti mediante il questionario auto-valutativo EHAS e sui comportamenti adattativi durante i pasti hanno migliorato significativamente l’AUROC rispettivamente all’86,6% e all’84,3% (p<0,05 per entrambi).

Conclusioni: Un’elevata ansia esofagea, l’ipervigilanza e l’uso di comportamenti adattativi sono associati all’EoE attiva e rappresentano marcatori clinici dell’attività istologica della malattia. I comportamenti adattativi forniscono informazioni cliniche complementari ai sintomi dei pazienti. La valutazione di ansia, ipervigilanza e comportamenti adattativi migliora la correlazione tra il quadro clinico e l’attività istologica della malattia nei pazienti con EoE.
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