Tesi etd-04292025-023932 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BETTI, MATTEO
URN
etd-04292025-023932
Titolo
Confronto tra metodi di visual census per il monitoraggio della fauna ittica nell’Arcipelago Toscano
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA MARINA
Relatori
relatore Prof. Benedetti Cecchi, Lisandro
supervisore Dott.ssa Mintrone, Caterina
supervisore Dott.ssa Mintrone, Caterina
Parole chiave
- Arcipelago Toscano
- aree marine protette (AMP)
- fauna ittica
- visual census
Data inizio appello
09/06/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le aree marine protette (AMP) rappresentano strumenti fondamentali per la conservazione della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse marine. Questi spazi, dedicati alla tutela degli ecosistemi marini, hanno l'obiettivo di proteggere habitat critici e specie vulnerabili, contribuendo al mantenimento dell'equilibrio ecologico. Le AMP sono state istituite in risposta alla crescente pressione antropica, che ha portato a fenomeni come la pesca eccessiva, l'inquinamento o la degradazione degli habitat.
Per tale ragione, la gestione efficace delle AMP richiede metodi di monitoraggio e valutazione robusti, capaci di fornire informazioni dettagliate sulle comunità marine.
Il metodo del visual census, ad esempio, che prevede l'osservazione diretta degli organismi marini da parte dei ricercatori, si è rivelato uno strumento efficace per valutare la composizione e l'abbondanza delle specie ittiche in diversi habitat. Questo approccio non invasivo permette di raccogliere dati qualitativi e quantitativi essenziali per identificare cambiamenti nella biodiversità.
Il visual census tradizionale è una tecnica di campionamento visivo effettuata da parte di due operatori i quali, all’interno di un transetto di 25 metri, registrano specie ittiche pelagiche ed habitat presenti all’interno di una determinata area di interesse.
Tale metodo, sebbene utile, può però presentare limitazioni in termini di efficienza, copertura spaziale e capacità di rilevare specie elusive o criptiche.
In questo contesto, il metodo Reef Life Survey (RLS) emerge come un approccio promettente per la raccolta di dati ecologici nelle AMP, offrendo un’opportunità per valutare e ottimizzare le strategie di conservazione. Fondato per raccogliere dati sulla biodiversità marina, il RLS coinvolge volontari e subacquei esperti nella raccolta di informazioni su specie ittiche, invertebrati ed habitat. Utilizzando metodi standardizzati, il progetto mira a fornire un quadro preciso delle condizioni di specie ittiche pelagiche e non nel tempo, contribuendo alla conservazione di esse ed alla gestione sostenibile degli ambienti marini.
Usufruendo di variabili risposta come la ricchezza di specie ed abbondanza totale, la presente tesi mette a confronto l'efficacia, la replicabilità e l'accuratezza di entrambe le metodologie, evidenziando gli eventuali vantaggi di utilizzo del RLS nell’arcipelago toscano al fine di promuovere una raccolta di dati più ampia, accessibile e standardizzabile. Attraverso l'analisi dei risultati ottenuti dall’utilizzo di entrambe le metodologie si discute la potenziale applicabilità del RLS nel supportare le politiche di conservazione o di affiancare il metodo di visual census tradizionale nella risposta alle sfide ambientali future nell’arcipelago Toscano.
Per tale ragione, la gestione efficace delle AMP richiede metodi di monitoraggio e valutazione robusti, capaci di fornire informazioni dettagliate sulle comunità marine.
Il metodo del visual census, ad esempio, che prevede l'osservazione diretta degli organismi marini da parte dei ricercatori, si è rivelato uno strumento efficace per valutare la composizione e l'abbondanza delle specie ittiche in diversi habitat. Questo approccio non invasivo permette di raccogliere dati qualitativi e quantitativi essenziali per identificare cambiamenti nella biodiversità.
Il visual census tradizionale è una tecnica di campionamento visivo effettuata da parte di due operatori i quali, all’interno di un transetto di 25 metri, registrano specie ittiche pelagiche ed habitat presenti all’interno di una determinata area di interesse.
Tale metodo, sebbene utile, può però presentare limitazioni in termini di efficienza, copertura spaziale e capacità di rilevare specie elusive o criptiche.
In questo contesto, il metodo Reef Life Survey (RLS) emerge come un approccio promettente per la raccolta di dati ecologici nelle AMP, offrendo un’opportunità per valutare e ottimizzare le strategie di conservazione. Fondato per raccogliere dati sulla biodiversità marina, il RLS coinvolge volontari e subacquei esperti nella raccolta di informazioni su specie ittiche, invertebrati ed habitat. Utilizzando metodi standardizzati, il progetto mira a fornire un quadro preciso delle condizioni di specie ittiche pelagiche e non nel tempo, contribuendo alla conservazione di esse ed alla gestione sostenibile degli ambienti marini.
Usufruendo di variabili risposta come la ricchezza di specie ed abbondanza totale, la presente tesi mette a confronto l'efficacia, la replicabilità e l'accuratezza di entrambe le metodologie, evidenziando gli eventuali vantaggi di utilizzo del RLS nell’arcipelago toscano al fine di promuovere una raccolta di dati più ampia, accessibile e standardizzabile. Attraverso l'analisi dei risultati ottenuti dall’utilizzo di entrambe le metodologie si discute la potenziale applicabilità del RLS nel supportare le politiche di conservazione o di affiancare il metodo di visual census tradizionale nella risposta alle sfide ambientali future nell’arcipelago Toscano.
File
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TESImatteobetti.pdf | 7.34 Mb |
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