Tesi etd-04272025-174041 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
MISTRETTA, GIOVANNA
URN
etd-04272025-174041
Titolo
Stenosi ureterali iatrogene associate a intervento di ovariectomia/ovarioisterectomia nel cane e nel gatto: sviluppo, diagnostica, trattamento e prevenzione
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof. Vannozzi, Iacopo
correlatore Dott.ssa Asti, Martina
controrelatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
correlatore Dott.ssa Asti, Martina
controrelatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
Parole chiave
- complicanze ovarioisterectomia
- legatura uretere
- lesione ureterale iatrogena
- resezione uretere
- stenosi ureterale
Data inizio appello
16/05/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/05/2028
Riassunto
Obiettivo: Calcolare l'incidenza della lesione ureterale iatrogena; valutare la relazione tra l’intervento di ovariectomia/ovarioisterectomia con tecnica open o laparoscopica, in cani e gatti, e lo sviluppo di lesioni ureterali iatrogene come complicanza chirurgica, con eventuali differenze di sviluppo dovute alla tecnica utilizzata e al relativo strumentario chirurgico. Valutare l'eventuale correlazione tra la sede delle lesioni, il tipo di procedura eseguita e le dimensioni del soggetto; valutare la sintomatologia, l'algoritmo diagnostico, l'intervento risolutivo eseguito, l’outcome e le possibili modalità di prevenzione della lesione.
Materiali e metodi:
Lo studio retrospettivo è stato condotto su 15 casi di stenosi ureterale iatrogena insorta come complicanza dell’ ovariectomia/ovarioisterectomia open e laparoscopica. I dati raccolti dalle cartelle cliniche riguardano segnalamento, anamnesi, patologia clinica, valutazioni emato-biochimiche, diagnosi, trattamento, esito ed eventuali revisioni chirurgiche eseguite.
Risultati:
L'incidenza di lesioni ureterali iatrogene sul numero totale di interventi chirurgici eseguiti è dell'1,1%, con incidenza maggiore in corso di ovarioisterectomia open. Le lesioni più comuni riscontrate sono: legatura accidentale dell'uretere, reazione infiammatoria causata da materiale di sutura non riassorbibile e lesioni causate da strumenti chirurgici.
Per quanto concerne la distribuzione delle lesioni nello studio, queste sono prettamente riscontrate nella specie canina, di taglia medio-grande, con localizzazione monolaterale e prossimale. Dai test statistici effettuati con test di Fisher è emerso che, la lesione non è associabile alla taglia del soggetto, poiché entrambe le taglie sono predisposte allo sviluppo della lesione per motivi differenti; i soggetti di grandi dimensioni sono predisposti a emorragie significative che impediscono la corretta visualizzazione chirurgica e difficoltà di legatura del peduncolo ovarico, mentre i soggetti di piccole dimensioni sono predisposti a complicanze anche irreversibili a causa delle loro piccole dimensioni. Lo sviluppo della lesione non è associato ad una determinata procedura chirurgica scatenante.
Le alterazioni ecografiche evidenziate durante la procedura, pielectasia, idronefrosi e idrouretere non sono associate ad una tipologia di intervento o lesione.
Tutti i soggetti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico curativo, che ha incluso asportazione del granuloma e delle aderenze; anastomosi t-t; reimpianto ureterale; bypass ureterale; nefroureterectomia e applicazione di stent ureterale. Per ciascuno di essi è stato definito un outcome in relazione alla procedura chirurgica scatenante e al tipo di trattamento chirurgico, ottimo per il 73,3% dei soggetti trattati, ma non è stata trovata associazione tra la tecnica chirurgica utilizzata e l’outcome stesso. Solo un caso ha avuto una prognosi sfavorevole a causa della gravità delle lesioni riportate (6,6%).
Conclusioni:
La lesione ureterale non è associata ad un parametro in particolare e il suo trattamento chirurgico è imprescindibile con outcome prevalentemente ottimo indipendentemente dal tipo di procedura utilizzata.
È una complicanza chirurgica del tutto prevedibile con un'adeguata preparazione del chirurgo, con l'utilizzo di procedure e strumenti appropriati, in particolare una corretta visualizzazione del campo chirurgico; materiale di sutura riassorbibile; valutazione del sanguinamento del peduncolo ovarico al momento del rilascio in sede; evitare la procedura durante l'estro dell'animale e possibilità di identificare il decorso ureterale con coloranti visibili al NIRF e di ricorrere all'autolegatura del peduncolo ovarico nei gatti.
Materiali e metodi:
Lo studio retrospettivo è stato condotto su 15 casi di stenosi ureterale iatrogena insorta come complicanza dell’ ovariectomia/ovarioisterectomia open e laparoscopica. I dati raccolti dalle cartelle cliniche riguardano segnalamento, anamnesi, patologia clinica, valutazioni emato-biochimiche, diagnosi, trattamento, esito ed eventuali revisioni chirurgiche eseguite.
Risultati:
L'incidenza di lesioni ureterali iatrogene sul numero totale di interventi chirurgici eseguiti è dell'1,1%, con incidenza maggiore in corso di ovarioisterectomia open. Le lesioni più comuni riscontrate sono: legatura accidentale dell'uretere, reazione infiammatoria causata da materiale di sutura non riassorbibile e lesioni causate da strumenti chirurgici.
Per quanto concerne la distribuzione delle lesioni nello studio, queste sono prettamente riscontrate nella specie canina, di taglia medio-grande, con localizzazione monolaterale e prossimale. Dai test statistici effettuati con test di Fisher è emerso che, la lesione non è associabile alla taglia del soggetto, poiché entrambe le taglie sono predisposte allo sviluppo della lesione per motivi differenti; i soggetti di grandi dimensioni sono predisposti a emorragie significative che impediscono la corretta visualizzazione chirurgica e difficoltà di legatura del peduncolo ovarico, mentre i soggetti di piccole dimensioni sono predisposti a complicanze anche irreversibili a causa delle loro piccole dimensioni. Lo sviluppo della lesione non è associato ad una determinata procedura chirurgica scatenante.
Le alterazioni ecografiche evidenziate durante la procedura, pielectasia, idronefrosi e idrouretere non sono associate ad una tipologia di intervento o lesione.
Tutti i soggetti sono stati sottoposti a trattamento chirurgico curativo, che ha incluso asportazione del granuloma e delle aderenze; anastomosi t-t; reimpianto ureterale; bypass ureterale; nefroureterectomia e applicazione di stent ureterale. Per ciascuno di essi è stato definito un outcome in relazione alla procedura chirurgica scatenante e al tipo di trattamento chirurgico, ottimo per il 73,3% dei soggetti trattati, ma non è stata trovata associazione tra la tecnica chirurgica utilizzata e l’outcome stesso. Solo un caso ha avuto una prognosi sfavorevole a causa della gravità delle lesioni riportate (6,6%).
Conclusioni:
La lesione ureterale non è associata ad un parametro in particolare e il suo trattamento chirurgico è imprescindibile con outcome prevalentemente ottimo indipendentemente dal tipo di procedura utilizzata.
È una complicanza chirurgica del tutto prevedibile con un'adeguata preparazione del chirurgo, con l'utilizzo di procedure e strumenti appropriati, in particolare una corretta visualizzazione del campo chirurgico; materiale di sutura riassorbibile; valutazione del sanguinamento del peduncolo ovarico al momento del rilascio in sede; evitare la procedura durante l'estro dell'animale e possibilità di identificare il decorso ureterale con coloranti visibili al NIRF e di ricorrere all'autolegatura del peduncolo ovarico nei gatti.
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