Tesi etd-04272015-093903 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CATANESE, SILVIA
URN
etd-04272015-093903
Titolo
Chemioterapia di prima linea con FOLFOXIRI in pazienti affetti da carcinoma del pancreas avanzato: valutazione dei risultati clinici e analisi di potenziali fattori prognostici
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
- FOLFOXIRI
- pancreas avanzato
Data inizio appello
26/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tumore del pancreas costituisce una delle principali cause di morte per neoplasia nei paesi occidentali.
Circa l' 80% dei pazienti sono affetti alla diagnosi da malattia localmente avanzata o metastatica. Negli ultimi anni il trattamento di questo stadio di malattia ha raggiunto un considerevole miglioramento grazie all' impiego, in luogo della gemcitabina, di un regime a base di 5-fluorouracile/acido folinico, oxaliplatino ed irinotecan denominato FOLFIRINOX la cui efficacia ed impatto sulla sopravvivenza sono stati dimostrati in un trial clinico di fase III pubblicato nel 2011.
Il nostro centro possiede una consolidata esperienza nel trattamento dei tumori gastrointestinali con un regime polichemioterapico definito FOLFOXIRI, molto simile al FOLFIRINOX, in quanto basato sulla somministrazione delle medesime molecole, ma differente per il ridotto dosaggio di irinotecan e l'assenza del bolo di 5-fluorouracile, somministrato invece solo in infusione continua; pertanto è stato valutato l' impiego di tale regime anche nel trattamento dei tumori pancreatici avanzati.
Lo studio, osservazionale di coorte retrospettivo, si è posto come obiettivo quello di valutare, in un setting di pratica clinica, l' attività e la tollerabilità del regime FOLFOXIRI come trattamento primario o di prima linea in pazienti affetti da carcinoma pancreatico avanzato; e l'individuazione di fattori prognostici al fine di elaborare un modello predittivo per meglio definire la sopravvivenza dei pazienti.
I 137 pazienti risultati eleggibili, trattati dal 2008 al 2014 presso il Polo Oncologico dell' AOUP, avevano per la gran parte un'età inferiore ai 65 anni, sebbene la quota di pazienti più anziani fosse comunque ben rappresentata (24%). La distribuzione tra i due stadi di malattià è risultata ben bilanciata, seppure con una maggior prevalenza della malattia metastatica. La sede della malattia primitiva, con un 53,2% di tumori a livello della testa e un 45,3% a livello del corpo-coda, concorda con l' evidenza della pratica clinica ed inoltre, nel 30% della popolazione inclusa era stato realizzato un precedente posizionamento o intervento di derivazione biliare.
Si è riscontrato un response rate (RR) del 38,6%. Ad un follow-up mediano di 30 mesi la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana e la sopravvivenza globale (OS) mediana sono risultate rispettivamente di 8 mesi e di 12 mesi; con il 26,3% dei pazienti non progredito ad un anno e il 19,6% vivo a due anni. Le analisi di attività e di sopravvivenza sono state inoltre stratificate per stadio ottenendo RR, PFS ed OS mediane pari a 42,9%, 11 mesi, 14,9 mesi nei pazienti in stadio 3 vs 35,8%, 5,8 mesi e 10,8 mesi per quelli in stadio 4. Il 46,4% dei pazienti in stadio 3 è andato incontro ad intervento resettivo dopo la chemioterapia primaria.
Il trattamento è stato somministrato con un numero mediano di 8 cicli; nel 54% dei casi sono stati necessari rinvii, e riduzioni di dosaggio nel 39% dei casi. La principale tossicità riscontrata è stata lo sviluppo di neutropenia di grado G3-G4 (37% dei casi), che ha richiesto però solo nella metà dei casi il ricorso a fattori di crescita granulocitari. Si è verificato un unico caso di neutropenia febbrile. Tossicità di natura non ematologica si sono riscontrate in meno del 10% dei casi. Non si sono registrate morti tossiche.
Mediante analisi univariata di correlazione con attività e sopravvivenza, seguita da analisi multivariata secondo modello proporzionale di Cox sono stati individuati 3 fattori prognostici principali, predittivi di RR, PFS ed OS: ECOG performance status (0 vs 1); la presenza o assenza di metastasi epatiche e il valore NLR (>4 o <4). Abbiamo elaborato un modello prognostico suddividendo la popolazione dello studio in gruppi in funzione del numero di fattori posseduti: le differenze evidenziate sono risultate statisticamente significative sia per RR (36,8% vs 44,9% vs 21,9%; p=0,003); che per PFS (11 mesi vs 8,3 mesi vs 2,9 mesi; p<0,0001), che per OS (17,6 mesi vs 11,1 mesi vs 7,4 mesi; p<0,0001).
In conclusione, il regime FOLFOXIRI si è confermato, in un'ampia casistica di pazienti con carcinoma pancreatico avanzato, attivo ed impiegabile in un setting di pratica clinica. Il modello prognostico elaborato consente di identificare 3 gruppi di pazienti dall' outcome nettamente differente, candidabili a possibili futuri studi di personalizzazione della strategia terapeutica.
Circa l' 80% dei pazienti sono affetti alla diagnosi da malattia localmente avanzata o metastatica. Negli ultimi anni il trattamento di questo stadio di malattia ha raggiunto un considerevole miglioramento grazie all' impiego, in luogo della gemcitabina, di un regime a base di 5-fluorouracile/acido folinico, oxaliplatino ed irinotecan denominato FOLFIRINOX la cui efficacia ed impatto sulla sopravvivenza sono stati dimostrati in un trial clinico di fase III pubblicato nel 2011.
Il nostro centro possiede una consolidata esperienza nel trattamento dei tumori gastrointestinali con un regime polichemioterapico definito FOLFOXIRI, molto simile al FOLFIRINOX, in quanto basato sulla somministrazione delle medesime molecole, ma differente per il ridotto dosaggio di irinotecan e l'assenza del bolo di 5-fluorouracile, somministrato invece solo in infusione continua; pertanto è stato valutato l' impiego di tale regime anche nel trattamento dei tumori pancreatici avanzati.
Lo studio, osservazionale di coorte retrospettivo, si è posto come obiettivo quello di valutare, in un setting di pratica clinica, l' attività e la tollerabilità del regime FOLFOXIRI come trattamento primario o di prima linea in pazienti affetti da carcinoma pancreatico avanzato; e l'individuazione di fattori prognostici al fine di elaborare un modello predittivo per meglio definire la sopravvivenza dei pazienti.
I 137 pazienti risultati eleggibili, trattati dal 2008 al 2014 presso il Polo Oncologico dell' AOUP, avevano per la gran parte un'età inferiore ai 65 anni, sebbene la quota di pazienti più anziani fosse comunque ben rappresentata (24%). La distribuzione tra i due stadi di malattià è risultata ben bilanciata, seppure con una maggior prevalenza della malattia metastatica. La sede della malattia primitiva, con un 53,2% di tumori a livello della testa e un 45,3% a livello del corpo-coda, concorda con l' evidenza della pratica clinica ed inoltre, nel 30% della popolazione inclusa era stato realizzato un precedente posizionamento o intervento di derivazione biliare.
Si è riscontrato un response rate (RR) del 38,6%. Ad un follow-up mediano di 30 mesi la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana e la sopravvivenza globale (OS) mediana sono risultate rispettivamente di 8 mesi e di 12 mesi; con il 26,3% dei pazienti non progredito ad un anno e il 19,6% vivo a due anni. Le analisi di attività e di sopravvivenza sono state inoltre stratificate per stadio ottenendo RR, PFS ed OS mediane pari a 42,9%, 11 mesi, 14,9 mesi nei pazienti in stadio 3 vs 35,8%, 5,8 mesi e 10,8 mesi per quelli in stadio 4. Il 46,4% dei pazienti in stadio 3 è andato incontro ad intervento resettivo dopo la chemioterapia primaria.
Il trattamento è stato somministrato con un numero mediano di 8 cicli; nel 54% dei casi sono stati necessari rinvii, e riduzioni di dosaggio nel 39% dei casi. La principale tossicità riscontrata è stata lo sviluppo di neutropenia di grado G3-G4 (37% dei casi), che ha richiesto però solo nella metà dei casi il ricorso a fattori di crescita granulocitari. Si è verificato un unico caso di neutropenia febbrile. Tossicità di natura non ematologica si sono riscontrate in meno del 10% dei casi. Non si sono registrate morti tossiche.
Mediante analisi univariata di correlazione con attività e sopravvivenza, seguita da analisi multivariata secondo modello proporzionale di Cox sono stati individuati 3 fattori prognostici principali, predittivi di RR, PFS ed OS: ECOG performance status (0 vs 1); la presenza o assenza di metastasi epatiche e il valore NLR (>4 o <4). Abbiamo elaborato un modello prognostico suddividendo la popolazione dello studio in gruppi in funzione del numero di fattori posseduti: le differenze evidenziate sono risultate statisticamente significative sia per RR (36,8% vs 44,9% vs 21,9%; p=0,003); che per PFS (11 mesi vs 8,3 mesi vs 2,9 mesi; p<0,0001), che per OS (17,6 mesi vs 11,1 mesi vs 7,4 mesi; p<0,0001).
In conclusione, il regime FOLFOXIRI si è confermato, in un'ampia casistica di pazienti con carcinoma pancreatico avanzato, attivo ed impiegabile in un setting di pratica clinica. Il modello prognostico elaborato consente di identificare 3 gruppi di pazienti dall' outcome nettamente differente, candidabili a possibili futuri studi di personalizzazione della strategia terapeutica.
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