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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04222025-153309


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARTALENA, SILVIA
URN
etd-04222025-153309
Titolo
Caratterizzazione molecolare di specie di Campylobacter termoresistenti in carni avicole prelevate nell’ambito territoriale della Toscana Nord Ovest: studio della prevalenza e del profilo di antibiotico resistenza
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE MOLECOLARI
Relatori
relatore Prof.ssa Tavanti, Arianna
relatore Dott.ssa Gasperetti, Laura
relatore Dott. Senese, Matteo
Parole chiave
  • antibiotico-resistenza
  • Campylobacter
  • carni avicole
  • Toscana Nord-Ovest
Data inizio appello
09/06/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/06/2065
Riassunto
Secondo una stima dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) del 2023, la campylobatteriosi è la più comune infezione gastrointestinale batterica di origine alimentare nel mondo, con un trend generalmente costante nel periodo 2018-2022. Campylobacter spp. risulta essere la prima causa di malattia zoonotica a trasmissione alimentare, con maggior incidenza di Campylobacter jejuni e C. coli e, più sporadicamente, C. lari. La trasmissione nell’uomo avviene prevalentemente attraverso il consumo di alimenti contaminati, le cui maggiori fonti d’infezione risultano essere: carne di pollame poco cotta, latte non pastorizzato e acqua.
La sintomatologia compare solitamente entro 2-5 giorni dopo l’esposizione e può essere lieve o moderata ovvero diarrea, dolori addominali, febbre, mal di testa, nausea e vomito (tipica di gastroenteriti). La malattia è autolimitante con un decorso di circa una settimana, ma può portare a delle complicazioni legate all’antibiotico resistenza del batterio e alle condizioni del soggetto che ha contratto l’infezione, come lo sviluppo della sindrome di Guillan-Barré.
Negli isolati di Campylobacter provenienti da infezioni, sia umane che da animali e alimenti, si sono riscontrate alte frequenze di resistenza a ciprofloxacina e tetracicline, in particolare per le specie C. jejuni e C. coli (dati EFSA/ECDC 2018-19). Per scongiurare tale fenomeno, ad oggi si predilige l’utilizzo di antibiotici della classe dei macrolidi per il trattamento della campylobatteriosi. Quest’ultima classe di farmaci, sempre più utilizzata nelle produzioni animali, è stata associata purtroppo ai primi fenomeni di farmacoresistenza.
Questo lavoro si propone di valutare la prevalenza di Campylobacter spp. nella matrice carne avicola e di sottoporre ad identificazione di specie i ceppi isolati. I dati ottenuti potranno costituire uno strumento per un’eventuale rivalutazione del piano di campionamento regionale alimenti (PRA Regione Toscana) per la sorveglianza di Campylobacter spp. Nonostante, infatti, la sua forte prevalenza nella matrice pollame, nel PRA, come del resto nel Reg. 2073/2005 e s.m. non è prevista la ricerca di Campylobacter spp. in tale matrice.
Lo studio prevede la ricerca del patogeno su campioni di carne fresca di pollame (pollo e tacchino) prelevati dalle Aziende Sanitarie Locali della ASL Toscana Nord Ovest per la ricerca di Salmonella typhimurium e S. enteritidis ai sensi del Regolamento (CE) n. 2073/2005 e s.m.. Ogni campione è costituito da 5 Unità Campionarie (UC) e su ogni UC vengono effettuate un’analisi quantitativa e qualitativa prelevando 25 grammi di matrice.
L’analisi qualitativa per la ricerca del patogeno è stata effettuata con un metodo alternativo, basato su metodica PCR real-time (AOAC iQCheck® n 031209 2012), in modo da valutare la presenza di DNA o di batteri vitali nelle unità campionarie in analisi. Le UC positive sono state confermate con metodo ufficiale previsto dal Reg. 2073/2005 e s.m. (ISO 10272-1:2017/Amd1:2023).
L’analisi quantitativa, attualmente prevista solo nelle “carcasse di polli da carne” in fase produttiva (Reg. CE 1495/2017), è stata effettuata secondo la metodica ISO 10272-2:2017 che prevede un conteggio in terreno selettivo. Il limite di sensibilità di tale metodo è di 10 UFC/g.
Dai ceppi isolati dalle UC confermate è stata eseguita la tipizzazione tramite multiplex PCR, secondo metodo ISO 10272-2:2017 amendment 1 2023-01. Tale metodica consente l’identificazione di C. coli, C. jejuni e C. lari, tramite primer specie-specifici e genere-specifici.
A seguito della tipizzazione, viene calcolata la Minima Concentrazione Inibente (MIC) per almeno una UC per campione (ove presente co-infezione le UC analizzate saranno due), al fine di valutare il profilo di antibiotico-resistenza degli isolati.
Sugli stessi ceppi viene anche effettuata una caratterizzazione genotipica tramite Whole Genome Sequencing (WGS), al fine di individuare il sequenziotipo (ST) e l’appartenenza a cluster genici, nonché eventuali geni correlati con la farmaco resistenza.
Le informazioni ottenute da questo studio potranno essere un utile strumento per implementare, in maniera mirata, la sorveglianza di tale patogeno negli alimenti. Inoltre, possono rappresentare un dato significativo ai fini epidemiologici, in quanto attualmente in Italia la notifica di campylobatteriosi è esclusivamente su base volontaria.
Infine, grazie alle la ricerca di Salmonella typhimurium (inclusa S. typhimurium monofasica) e S. enteritidis, prevista dal Reg.2073/2005 s.m. e dal PRA, sarebbe interessante valutare un’eventuale correlazione tra i due patogeni, in quanto tale dato fornirebbe una miglior visione di insieme di queste due gravi malattie a trasmissione alimentare e della sicurezza alimentare a loro correlata.
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