Tesi etd-04212025-170618 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PESHKU, XHOANA
URN
etd-04212025-170618
Titolo
Il credito commerciale: disciplina, gestione e implicazioni nel sistema economico italiano
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
BANCA, FINANZA AZIENDALE E MERCATI FINANZIARI
Relatori
relatore Coronella, Stefano
Parole chiave
- credito commerciale
- trade credit
Data inizio appello
15/05/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi affronta in modo approfondito e multidisciplinare il tema del credito commerciale, un fenomeno largamente diffuso nel tessuto imprenditoriale italiano, che riveste una funzione cruciale per la sostenibilità finanziaria e la competitività delle imprese. Il credito commerciale viene analizzato non soltanto come una pratica operativa, ma come una vera e propria leva strategica di gestione, che incide direttamente sulla liquidità aziendale, sui rapporti contrattuali e sulla solidità complessiva dell’impresa.
La struttura della tesi si sviluppa in cinque capitoli, ciascuno dei quali contribuisce a delineare un quadro completo del fenomeno. Il primo capitolo introduce il concetto di credito sia sotto il profilo giuridico che economico-aziendale. Dal punto di vista giuridico, il credito è definito come il diritto soggettivo del creditore a ottenere una prestazione da parte del debitore, prestazione che può derivare da contratto, illecito, legge o arricchimento senza causa. Dal punto di vista aziendale, il credito è considerato una voce attiva del bilancio e rappresenta un diritto a incassare somme future, derivanti principalmente dalla vendita di beni o servizi.
Nel secondo capitolo viene trattato il credito commerciale in senso stretto, che costituisce il nucleo centrale dell’elaborato. Si tratta della forma di credito concessa a seguito di una dilazione di pagamento accordata al cliente. Il credito commerciale assume una duplice valenza: da un lato è uno strumento utile a incentivare le vendite e consolidare la relazione commerciale; dall’altro rappresenta un’esposizione al rischio che, se non correttamente monitorata, può compromettere la stabilità economico-finanziaria dell’impresa.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi della disciplina normativa e contabile. In ambito giuridico, vengono esaminate le principali disposizioni del Codice Civile relative ai rapporti obbligatori tra creditore e debitore, ai criteri di correttezza contrattuale, al risarcimento in caso di inadempimento e alla possibilità di azione giudiziale. Dal punto di vista contabile, l’attenzione si concentra sull’OIC 15, principio contabile nazionale che regolamenta la rilevazione, valutazione e rappresentazione dei crediti nei bilanci delle imprese italiane. L’OIC 15 stabilisce che i crediti debbano essere iscritti al valore di presumibile realizzo, favorendo l’adozione del criterio del costo ammortizzato, sebbene ammetta il valore nominale quando la differenza risulti non significativa. Particolare attenzione è riservata alla svalutazione dei crediti, al fondo svalutazione e alla classificazione tra crediti a breve e a lungo termine. A completare l’analisi contabile, si accenna anche all’IFRS 9, principio contabile internazionale che introduce un approccio ancora più prudenziale basato sul concetto di perdita attesa.
Nel quarto capitolo si entra nel merito della gestione operativa del credito commerciale. Viene analizzato il ruolo del Credit Manager, figura strategica all’interno dell’organizzazione aziendale, responsabile della valutazione della clientela, della concessione dei fidi, della definizione delle modalità di pagamento e dell’attività di recupero crediti. Vengono inoltre illustrati strumenti di tutela come il factoring, le assicurazioni sul credito, le clausole contrattuali e le garanzie. Il capitolo si conclude con un approfondimento sulle innovazioni digitali che stanno rivoluzionando la gestione del credito, rendendola più efficiente grazie all’automazione e all’uso di piattaforme fintech.
Il quinto capitolo propone un’analisi del credito commerciale nel contesto italiano, evidenziandone le caratteristiche peculiari, come la sua diffusione presso le PMI e l’utilizzo frequente come forma alternativa di finanziamento rispetto al credito bancario. Tuttavia, la cultura del ritardo nei pagamenti e la debolezza del sistema legale nel garantire la tempestività degli incassi rendono il credito commerciale un elemento critico, in particolare nei periodi di crisi economica. Infine, viene presentato un confronto con altri Paesi europei, come Germania e Paesi nordici, dove prevale una cultura dei pagamenti più rigorosa e norme più efficaci nella tutela del creditore.
La tesi si conclude affermando che il credito commerciale, se ben gestito, rappresenta una risorsa fondamentale per la competitività dell’impresa, ma se sottovalutato o mal gestito, può diventare un fattore di crisi. È quindi essenziale un approccio consapevole, fondato su una solida base normativa, contabile e gestionale, supportato da strumenti digitali e da una cultura imprenditoriale orientata alla sostenibilità finanziaria.
La struttura della tesi si sviluppa in cinque capitoli, ciascuno dei quali contribuisce a delineare un quadro completo del fenomeno. Il primo capitolo introduce il concetto di credito sia sotto il profilo giuridico che economico-aziendale. Dal punto di vista giuridico, il credito è definito come il diritto soggettivo del creditore a ottenere una prestazione da parte del debitore, prestazione che può derivare da contratto, illecito, legge o arricchimento senza causa. Dal punto di vista aziendale, il credito è considerato una voce attiva del bilancio e rappresenta un diritto a incassare somme future, derivanti principalmente dalla vendita di beni o servizi.
Nel secondo capitolo viene trattato il credito commerciale in senso stretto, che costituisce il nucleo centrale dell’elaborato. Si tratta della forma di credito concessa a seguito di una dilazione di pagamento accordata al cliente. Il credito commerciale assume una duplice valenza: da un lato è uno strumento utile a incentivare le vendite e consolidare la relazione commerciale; dall’altro rappresenta un’esposizione al rischio che, se non correttamente monitorata, può compromettere la stabilità economico-finanziaria dell’impresa.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi della disciplina normativa e contabile. In ambito giuridico, vengono esaminate le principali disposizioni del Codice Civile relative ai rapporti obbligatori tra creditore e debitore, ai criteri di correttezza contrattuale, al risarcimento in caso di inadempimento e alla possibilità di azione giudiziale. Dal punto di vista contabile, l’attenzione si concentra sull’OIC 15, principio contabile nazionale che regolamenta la rilevazione, valutazione e rappresentazione dei crediti nei bilanci delle imprese italiane. L’OIC 15 stabilisce che i crediti debbano essere iscritti al valore di presumibile realizzo, favorendo l’adozione del criterio del costo ammortizzato, sebbene ammetta il valore nominale quando la differenza risulti non significativa. Particolare attenzione è riservata alla svalutazione dei crediti, al fondo svalutazione e alla classificazione tra crediti a breve e a lungo termine. A completare l’analisi contabile, si accenna anche all’IFRS 9, principio contabile internazionale che introduce un approccio ancora più prudenziale basato sul concetto di perdita attesa.
Nel quarto capitolo si entra nel merito della gestione operativa del credito commerciale. Viene analizzato il ruolo del Credit Manager, figura strategica all’interno dell’organizzazione aziendale, responsabile della valutazione della clientela, della concessione dei fidi, della definizione delle modalità di pagamento e dell’attività di recupero crediti. Vengono inoltre illustrati strumenti di tutela come il factoring, le assicurazioni sul credito, le clausole contrattuali e le garanzie. Il capitolo si conclude con un approfondimento sulle innovazioni digitali che stanno rivoluzionando la gestione del credito, rendendola più efficiente grazie all’automazione e all’uso di piattaforme fintech.
Il quinto capitolo propone un’analisi del credito commerciale nel contesto italiano, evidenziandone le caratteristiche peculiari, come la sua diffusione presso le PMI e l’utilizzo frequente come forma alternativa di finanziamento rispetto al credito bancario. Tuttavia, la cultura del ritardo nei pagamenti e la debolezza del sistema legale nel garantire la tempestività degli incassi rendono il credito commerciale un elemento critico, in particolare nei periodi di crisi economica. Infine, viene presentato un confronto con altri Paesi europei, come Germania e Paesi nordici, dove prevale una cultura dei pagamenti più rigorosa e norme più efficaci nella tutela del creditore.
La tesi si conclude affermando che il credito commerciale, se ben gestito, rappresenta una risorsa fondamentale per la competitività dell’impresa, ma se sottovalutato o mal gestito, può diventare un fattore di crisi. È quindi essenziale un approccio consapevole, fondato su una solida base normativa, contabile e gestionale, supportato da strumenti digitali e da una cultura imprenditoriale orientata alla sostenibilità finanziaria.
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