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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04182025-161007


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GRASSI, ALBERTO PIO
URN
etd-04182025-161007
Titolo
The Ponce Enriquez gold mineralization (Southern Ecuador): ore mineral chemistry and fluid inclusion study
Dipartimento
SCIENZE DELLA TERRA
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Fulignati, Paolo
correlatore Dott.ssa Fornasaro, Silvia
correlatore Prof. Mulas, Maurizio
Parole chiave
  • fluid inclusion
  • gold mineralization
  • Ponce Enriquez Mining District
  • propylitic alteration
  • sulfide ore
Data inizio appello
16/05/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/05/2028
Riassunto
Il distretto minerario di Ponce Enriquez situato nella regione Ecuadoriana sud-occidentale (provincia di Azuay) è ben conosciuta per le mineralizzazioni di oro nei depositi porphyry-copper di Gaby e Papa Grande. Tuttavia, è ancora poco studiata la mineralizzazione aurifera distribuita nelle rocce circostanti, formate da unità oceaniche alterate in facies propilitica (Formazione di Pallatanga). Rispetto ai due depositi porphyry copper queste rocce propilitizzate ospitano un significativo contenuto d’oro, tale che l’attività estrattiva è concentrata in questa aureola propilitica. Questa tesi si concentra sullo studio dei minerali a solfuri legati alla mineralizzazione aurifera nell’aureola propilitica, cercando di spiegare la relazione tra l’oro contenuto nell’aureola propilitizzata e i due depositi porphyry copper in prossimità. L’obiettivo è di caratterizzare ed evidenziare per la prima volta la chimica dei solfuri e delle fasi aurifere associate, proponendo un modello degli eventi di mineralizzazione. In questo studio sono state utilizzate diverse tecniche come microscopia ottica ed elettronica (SEM), microsonda EPMA, spettroscopia LA-ICP-MS e tecniche di microtermometria delle inclusioni fluide. I risultati dimostrano che il principale evento mineralizzante aurifero è legato ad una associazione di minerali come arsenopirite-calcopirite-tellururi, il quale può essere suddiviso in due fasi, ognuna caratterizzata da diversi livelli di saturazione di Au nel fluido nel tempo. Le analisi chimiche condotte su minerali di pirite hanno rivelato due generazioni di questo minerale. I dati ottenuti dalle inclusioni fluide hanno indicato temperature di 270-250°C e bassi valori di salinità del fluido idrotermale (< 1% in peso di NaCleq), suggerendo una componente dominante da parte di acque di precipitazione. E’ stata osservata una fase tardiva, indicata da vene di calcite, le quali contengono minerali come pentlandite e cobaltina, che testimoniano un forte controllo chimico da parte della roccia ospite. Ulteriori fasi a solfuri sono state osservate nella vena aurifera, le quali ci hanno permesso di ipotizzare un possibile contributo da parte di fluidi idrotermali ricchi in LMCE
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