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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04152013-181913


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
COSTANTINO, LORENZO
URN
etd-04152013-181913
Titolo
Anolita e anodi per cataforesi
Dipartimento
INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE
Corso di studi
INGEGNERIA CHIMICA
Relatori
relatore Prof. Vatistas, Nicolaos
Parole chiave
  • bagno di cataforesi
  • dsa
  • fluoruri
  • impedenza
  • membrana anionica
  • membrana cationica
  • ossido
  • titanio
  • voltametria
  • catodo
Data inizio appello
02/05/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/05/2053
Riassunto
L’elettrodeposizione di rivestimenti organici su manufatti metallici trova grande
impiego su base industriale e comprende soprattutto la verniciatura per cataforesi di
parti metalliche per usi automobilistici.
L’apparecchiatura principale di un impianto di cataforesi è la cella, composta da
una vasca contenente il bagno cataforetico, cioè una soluzione colloidale di particelle di pittura.
Nel bagno sono immersi gli anodi, che sono, nella maggior parte dei casi, lamiere di acciaio inossidabile o altri materiali, e il catodo che è l’oggetto da verniciare.
In alcuni casi sono già stati introdotti anche nella cataforesi degli anodi denominati DSA costituiti da un’anima di titanio ricoperta da ossidi di iridio e rutenio
(in alcuni casi anche tantalio o altri elementi), i quali non risentono della dissoluzione e possono durare più a lungo dei comuni anodi di acciaio.
Di contro questa nuova tipologia di anodi presenta degli inconvenienti quali l’elevato costo ed una più o meno marcata sensibilità alla presenza di ioni fluoruro nel bagno cataforetico i quali ne accelerano la disattivazione.
Il crescente utilizzo da parte delle case automobilistiche di alluminio come materiale costruttivo per le carrozzerie delle automobili fa si che vi sia una concentrazione sempre maggiore di ioni fluoruro nei bagni di cataforesi,
per cui risulta opportuno sottoporre a prove sperimentali gli attuali anodi DSA in soluzioni con concentrazioni crescenti di fluoruri e studiarne quindi il comportamento.
Il nostro obiettivo principale sarà quindi quello di realizzare prove di lunga durata, verificare il comportamento degli anodi in diverse condizioni operative ed infine proporre una valida e plausibile interpretazione del meccanismo di disattivazione.
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