Tesi etd-04102019-160120 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANTOVANI, MARIKA
URN
etd-04102019-160120
Titolo
Architettura vernacolare tra storia e tutela. I caselli poligonali della provincia di Reggio Emilia.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof.ssa Ulivieri, Denise
correlatore Prof.ssa Nuti, Lucia
correlatore Prof.ssa Nuti, Lucia
Parole chiave
- architettura vernacolare
- casello poligonale
- Parmigiano Reggiano
Data inizio appello
29/04/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
29/04/2089
Riassunto
Per architettura vernacolare si intende l’insieme di pratiche e tradizioni costruttive che hanno delineato il volto di paesi, borghi e intere regioni, basate sulle funzionalità richieste, la disponibilità dei materiali, le conoscenze costruttive tramandate oralmente e le condizioni climatiche. Le costruzioni vernacolari risultano essere quindi la maggior parte della produzione edilizia mondiale, ma la definizione di “vernacolare” nel campo dell’architettura è tutto sommato recente, come recente è lo statuto e l’autonomia disciplinare. Nel 1964, presso il MoMA di New York, si svolge “Architecture Without Architects” di Bernard Rudofsky, mostra che ha il merito di portare l’architettura considerata “minore” al centro del dibattito internazionale, fino ad ottenere il pieno accreditamento solo alla fine degli anni Novanta del XX secolo attraverso la “Carta del patrimonio vernacolare edificato” (Charte du patrimoine bâti vernaculaire – Icomos, 1999). Le forme dell’architettura vernacolare sono legate indissolubilmente al campo del “paesaggio”, determinando un rapporto stretto tra opera, contesto e tutela. Il presente lavoro di ricerca focalizza l'attenzione sull'edificato vernacolare rurale della provincia di Reggio Emilia dove fin dagli anni Settanta si registra un interesse per le strutture produttive locali legate alla tradizione. Tra queste spiccano i caselli poligonali, una tipologia di edificio utilizzato per la produzione di Parmigiano Reggiano con alimentazione a legna della caldaia di riscaldamento del latte. Quasi tutti i caselli censiti durante questo lavoro di tesi sono riconducibili all’Ottocento e in parte ancora in uso fino alla prima metà del secolo scorso. La necessità di una nuova catalogazione è dettata, oltre che dalla particolare forma tipologica, anche dall’importanza che questi edifici hanno assunto nell’assetto produttivo e identificativo del sistema territoriale. Dal rilevamento fotografico effettuato in ambito provinciale è emerso che i caselli poligonali attualmente presenti sono venticinque; il materiale raccolto è poi stato organizzato per definire una mappatura e una tipologia di scheda che documenta per ogni edificio lo stato attuale e le modificazioni avvenute nel tempo. La schedatura può diventare una base di partenza per un futuro progetto di valorizzazione che ha l’obbiettivo di far conoscere e riscoprire queste strutture. Gli strumenti vincolistici hanno impedito trasformazioni radicali e si riscontrano episodi di recupero virtuosi, ma non mancano situazioni di degrado causate dall’abbandono.
File
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