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Il presente lavoro ha l’obiettivo di offrire una panoramica circa le caratteristiche di una “particolare” forma di governo societario notevolmente diffusa nella maggior parte delle economie mondiali: l’impresa familiare.
A fronte di una iniziale carenza di studi in materia che presentassero in modo organico una disamina delle caratteristiche della forma imprenditoriale in oggetto e degli effetti che determina in termini di performance, negli ultimi anni sono stati molteplici le ricerche che hanno affrontato tale tematica.
Si è cercato quindi di affrontare un tema ad oggi piuttosto dibattuto in materia: il confronto tra la governance “familiare” e quella “non familiare” cercando di rispondere ad un classico quesito: il Family Business è un modello “vincente” o “perdente”?

Lo studio si è proposto di testare su un panel di imprese italiane se la proprietà e/o la gestione affidata alla famiglia possa, in Italia, costituire un “valore aggiunto” espresso da migliori performance contabili o al contrario apporti un elemento di penalizzazione per l’impresa.
L’indagine si è concentrata su 56 società industriali italiane, quotate alla Borsa di Milano (mercato MTA), ed ha analizzato i principali dati economico/finanziari continuativamente dal 2005 al 2009. Il panel complessivo è costituito da 280 osservazioni.