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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04072010-083825


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
CAPPAGLI, MARTINA
URN
etd-04072010-083825
Titolo
L'immigrazione in Europa ed in Italia:dimensione del fenomeno, aspetti normativi e pratiche politiche
Dipartimento
LETTERE E FILOSOFIA
Corso di studi
STORIA E CIVILTA'
Relatori
relatore Prof. Della Pina, Marco
Parole chiave
  • europa
  • immigrazione
  • italia
Data inizio appello
26/04/2010
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
26/04/2050
Riassunto
Negli ultimi anni si sta delineando, a livello europeo, una convergenza che tocca le politiche di limitazione dei flussi di stranieri in entrata, a cui si somma una generale tendenza nell’attuare misure di integrazione e protezione legislativa per quegli immigrati che risultano residenti; due componenti del più generale concetto di “politiche migratorie”.
L’immigrazione infatti rappresenta uno dei fenomeni più controversi e di difficile soluzione che la nostra società si trova ad affrontare, da un lato infatti esiste l’obbligo morale di una politica della solidarietà a prescindere dalla nazionalità degli immigrati, dall’altro vi sono le esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Questo lavoro si propone di ripercorrere l’evoluzione delle politiche migratorie nella Comunità Europea per poi analizzare come le direttive comunitarie sono state recepite nell’elaborazione delle medesime in Italia.
Nel primo capitolo verrà analizzato il lungo cammino della gestione della materia da parte dell’Unione europea, percorso che è sempre stato caratterizzato dallo sforzo di far coesistere da un lato, l’interesse comune dall’altro la difesa delle prerogative delle Nazioni firmatarie.
Questo continuo sforzo di bilanciamento è da imputarsi alle norme contenute del Trattato di Roma del 1957 che non prevedevano, per la Comunità economica europea, alcuna competenza in materia di politiche dell’immigrazione. Questa particolarità è spiegabile in primis con la finalità essenzialmente economica del Trattato che nasceva si, con l’obiettivo di integrare tra loro i Paesi firmatari, ma allo scopo di creare un mercato unico europeo.
Nonostante questo la Comunità è intervenuta più volte nelle politiche dell’immigrazione cozzando, però, contro gli interessi degli Stati membri restii nel vedersi sottrarre competenze a loro spettanti.
Occorre, infatti, sottolineare che su alcune questioni permane ancora una gelosa rivendicazione di poteri e prerogative da parte degli stati nazionali europei, con conseguenti accentuate differenziazioni dei regimi giuridici (per es. l’ammissione
degli stranieri nella propria sfera territoriale e la concessione della cittadinanza).
Il fatto che il fenomeno migratorio venga ormai pensato non più nel quadro concettuale dello stato nazione, ma in quello più ampio della Unione Europea , non ha pertanto comportato un pieno capovolgimento delle categorie di pensiero applicate al fenomeno migratorio. Paradossalmente, mentre globalizzazione dei mercati, deregolamentazione, apertura delle frontiere sono i temi che dettano i ritmi del dibattito economico su scala mondiale, la logica tipica dello stato nazione (sostanzialmente la difesa della sovranità nazionale), permea ancora profondamente il “pensiero di stato” sull’immigrazione”.
Così ancor oggi la materia immigrazione è governata per alcuni aspetti dai singoli Stati, attraverso la giurisprudenza interna, e per altri dalla Comunità Europea. Inoltre vi sono particolari questioni che sono di competenza condivisa, cioè i Paesi firmatari possono prendere iniziative proprie ma solo nel caso in cui non siano palesemente contrarie alle direttive generali.
Il secondo capitolo è incentrato su una breve analisi degli istituti più importanti della materia immigratoria
quali, asilo, ammissione entro i confini di cittadini stranieri, loro circolazione e soggiorno.
Il terzo capitolo è dedicato interamente all’analisi dell’evoluzione delle politiche migratorie in Italia, dall’unità ai giorni nostri.
Quest’ultima analisi risulterà già in partenza manchevole perché il tema dell’immigrazione è in continua evoluzione.
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