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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04012025-031618


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BARSANTI, ZEYNA
URN
etd-04012025-031618
Titolo
Riserva cognitiva e funzioni neuropsicologiche: un confronto generazionale
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Ghicopulos, Irene
Parole chiave
  • Cognitive reserve Index
  • demenze
  • funzioni cognitive
  • riserva cognitiva
Data inizio appello
14/04/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il concetto di riserva cognitiva (RC) emerge in campo neuropsicologico in seguito alla rilevazione di casi di dissociazione fra la gravità della patologia e la sua manifestazione clinica. Successivamente emerse il concetto di riserva, in grado di spiegare la differenza tra la performance attesa in un dato individuo e la prestazione effettivamente documentata. Tra i fattori protettivi che concorrono a ritardare il processo neurodegenerativo e ridurre il declino cognitivo vi è infatti la riserva cognitiva che presumibilmente modera la relazione tra i cambiamenti cerebrali e il declino cognitivo legato al passare degli anni. La riserva cognitiva è condizionata da differenti fattori ambientali e caratteristiche psicologiche personali, tra cui il benessere psicologico, le strategie di coping impiegate e le strategie di autoregolazione utilizzate durante la vita. Il questionario Cognitive Reverse Index (Nucci et al., 2012) è stato designato con lo scopo di creare uno strumento per la misurazione totale del quantitativo di riserva cognitiva posseduta. Inoltre, il questionario permette di valutare tutte le esperienze di vita che hanno un ruolo nel costruire la riserva cognitiva di una persona lungo il corso della sua esistenza quantificandola in un unico indice, il CRIq. L'istruzione, l'attività lavorativa e le attività effettuate nel tempo libero sono le fonti essenziali di RC. La riserva cognitiva può mutare negli anni, poiché risulta dalla combinazione di diversi fattori a cui la persona è esposta nel momento. Il CRIq (Nucci et al., 2012) produce una misura standardizzata e psicrometricamente controllata della riserva cognitiva. La riserva cognitiva risente positivamente di un allenamento cognitivo regolare e ripetitivo che ha effetto a lungo termine sulla memoria e sulla efficienza cognitiva. Diversi studi hanno indagato la relazione possibile fra la riserva cognitiva e le funzioni cognitive, rilevando che la riserva cognitiva è sostanzialmente correlata con le prestazioni nei principali domini cognitivi quali memoria di lavoro, attenzione, compiti esecutivi. In letteratura emerge che gli indici di riserva cognitiva come istruzione, attività fisiche, attività ricreative, occupazione lavorativa sono positivamente correlati al funzionamento cognitivo. In questa ricerca il funzionamento cognitivo e lo stato mentale dei componenti del nostro campione sono stati indagati misurando le abilità cognitive quali linguaggio, attenzione, memoria, funzioni esecutive e percezione, attraverso la somministrazione di una batteria di test neuropsicologici. Lo scopo della ricerca è stato quello di comprendere l'influenza della riserva cognitiva sul funzionamento cognitivo dell'individuo, sulla sua azione protettiva in termini di mantenimento di fronte al fisiologico invecchiamento in due gruppi di fascia di età differente. Il campione di soggetti che hanno partecipato allo studio sono stati selezionati tra quelli che si sono rivolti nel 2024 presso l'ambulatorio di Neuropsicologia dell'Unità Operativa Di Neurologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana per difficoltà cognitive come disturbi mnesici e attentivi. I 50 soggetti del campione della ricerca sono stati selezionati presso l’Ospedale “Santa Chiara” di Pisa, reparto di neurologia e sono stati sottoposti ad una batteria di test neuropsicologici che comprendeva: Mini Mental State Examination (MMSE), Digit Span, Raccontino, Figura di Rey, Test delle matrici attentive, Stroop Test, Fluenza Verbale per categoria Fonemica e Clox Drawing Test. Successivamente i pazienti sono stati sottoposti al Reserve Cognitive Index, Criq (tratto da Nucci et al., 2012) al fine di quantificare la riserva cognitiva del campione.
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