Tesi etd-03292012-104736 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC5
Autore
DAINI, ELISA
URN
etd-03292012-104736
Titolo
Cinetica di eliminazione plasmatica del fenilbutazone nel cavallo
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof. Intorre, Luigi
relatore Dott.ssa Meucci, Valentina
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
relatore Dott.ssa Meucci, Valentina
relatore Prof. Calderone, Vincenzo
Parole chiave
- antidoping
- cavallo
- doping
- ELISA
- federazioni che regolano gli sport equestri
- fenilbutazone
- HPLC
- MIP-SPE
- ossifenbutazone
Data inizio appello
18/04/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
18/04/2052
Riassunto
L’uso dei farmaci nel cavallo sportivo, che ragioni di ordine etico e deontologico impongono al fine di assicurare all’animale il diritto alle cure appropriate, può configurare la pratica del doping quando la loro attività farmacologica viene dolosamente sfruttata per mascherare stati patologici o per modificare in maniera artificiale le capacità fisiche e l’istinto di competizione. Gli antinfiammatori non-steroidei (FANS) sono tra i farmaci più utilizzati nella clinica del cavallo sportivo e tra questi il fenilbutazone (PBZ) è sicuramente uno dei più impiegati per la sua attività antinfiammatoria ed analgesica; proprio per questo è uno dei farmaci più frequentemente identificati nei cavalli sportivi ai controlli anti-doping. La politica antidoping, che deve vigilare sull’uso di sostanze che possono alterare le prestazioni sportive dell’animale, non può però impedire l’uso legittimo di farmaci a scopo terapeutico e quindi le diverse organizzazioni sportive che si occupano di analisi anti-doping devono necessariamente distinguere tra uso lecito dei farmaci (trattamento farmacologico a scopo terapeutico) e uso illecito (trattamento a scopo di mascherare stati patologici). A tale scopo alcuni organismi sportivi internazionali hanno definito delle tolleranze per vari farmaci (ad esempio per il fenilbutazone nel plasma sono definite concentrazioni ammissibili che variano da 15 μg/ml per la USEF a 2 μg/ml per l’RMTC/ARCI). Altri organismi sportivi adottano invece un approccio che prevede il riscontro di una negatività di tipo analitico ai controlli antidoping. Su questa base sono stati proposti sia dalla FEI (attraverso l’EHSLC) che da altre federazioni sportive equestri (USA, Australia, Canada) tempi di scomparsa di vari farmaci dal sangue o dalle urine, che rappresentano il tempo al quale le concentrazioni di farmaco sono inferiori ai limiti di rilevazione dei metodi analitici. Tuttavia, sia le soglie che le tolleranze analitiche definite ad oggi sono state stabilite sulla base di dati ridotti o disomogenei disponibili nella letteratura internazionale.
Lo scopo della presente tesi, svolta presso il Laboratorio di Farmacologia e Tossicologia del Dipartimento di Clinica Veterinaria dell’Università di Pisa, è stato quello di studiare la cinetica di eliminazione del PBZ e del suo principale metabolita attivo ossifenbutazone (OPBZ) nel plasma equino dopo trattamento endovenoso e orale. Il PBZ è stato somministrato a 12 cavalli suddivisi in due gruppi da 6, alla dose di 4,4 mg/Kg al giorno per 5 giorni consecutivi per via orale (n = 6) e per via endovenosa (n = 6). Campioni di sangue sono stati prelevati subito prima dell’ultima somministrazione (t0) e dopo 1, 3, 6, 9, 24 ore dopo il trattamento, prelievi successivi sono stati effettuati ogni 12 ore per 10 giorni consecutivi. Il sangue è stato centrifugato per separare il plasma che è stato estratto tramite purificazione selettiva in fase solida con polimeri a stampo molecolare (Molecularly Imprinted Polymers, MIP). I campioni sono stati poi analizzati tramite metodo HPLC-UV e ELISA. I risultati ottenuti dall’analisi HPLC sono stati utilizzati per studiare la cinetica di eliminazione plasmatica del PBZ e del suo metabolita OPBZ. A tale scopo sono state costruite ed analizzate le curve concentrazione vs tempo delle due molecole in esame tramite un programma di analisi farmacocinetica.
Sia dopo somministrazione endovenosa che orale il profilo cinetico del PBZ e del suo metabolita ha mostrato una certa variabilità tra gli animali trattati. Il tempo di scomparsa dal plasma del PBZ con il metodo analitico utilizzato è risultato 72 ore per entrambe le vie di somministrazione, mentre tramite il metodo ELISA già dopo 24 ore l’assorbanza è risultata maggiore del limite di sensibilità del kit utilizzato.
Nonostante il PBZ sia uno dei farmaci maggiormente usati nel cavallo gli studi di farmacocinetica soprattutto per via orale che lo riguardano sono poco numerosi. La sua cinetica di scomparsa plasmatica risulta piuttosto rapida sia dopo somministrazione endovenosa sia orale sottolineando il fatto che il suo ritrovamento ad elevate concentrazioni (ordine dei ppm) in campioni biologici di cavalli che partecipano a gare sportive è correlato ad una somministrazione ravvicinata nel tempo. Dai dati in letteratura si evidenzia il fatto che l’effetto farmacologico del PBZ termina entro le 24 ore dall’ultima somministrazione, quindi rimane problematica la gestione e l’analisi del rischio relativo all’uso di questo farmaco sulla salute e il benessere del cavallo sportivo.
Lo scopo della presente tesi, svolta presso il Laboratorio di Farmacologia e Tossicologia del Dipartimento di Clinica Veterinaria dell’Università di Pisa, è stato quello di studiare la cinetica di eliminazione del PBZ e del suo principale metabolita attivo ossifenbutazone (OPBZ) nel plasma equino dopo trattamento endovenoso e orale. Il PBZ è stato somministrato a 12 cavalli suddivisi in due gruppi da 6, alla dose di 4,4 mg/Kg al giorno per 5 giorni consecutivi per via orale (n = 6) e per via endovenosa (n = 6). Campioni di sangue sono stati prelevati subito prima dell’ultima somministrazione (t0) e dopo 1, 3, 6, 9, 24 ore dopo il trattamento, prelievi successivi sono stati effettuati ogni 12 ore per 10 giorni consecutivi. Il sangue è stato centrifugato per separare il plasma che è stato estratto tramite purificazione selettiva in fase solida con polimeri a stampo molecolare (Molecularly Imprinted Polymers, MIP). I campioni sono stati poi analizzati tramite metodo HPLC-UV e ELISA. I risultati ottenuti dall’analisi HPLC sono stati utilizzati per studiare la cinetica di eliminazione plasmatica del PBZ e del suo metabolita OPBZ. A tale scopo sono state costruite ed analizzate le curve concentrazione vs tempo delle due molecole in esame tramite un programma di analisi farmacocinetica.
Sia dopo somministrazione endovenosa che orale il profilo cinetico del PBZ e del suo metabolita ha mostrato una certa variabilità tra gli animali trattati. Il tempo di scomparsa dal plasma del PBZ con il metodo analitico utilizzato è risultato 72 ore per entrambe le vie di somministrazione, mentre tramite il metodo ELISA già dopo 24 ore l’assorbanza è risultata maggiore del limite di sensibilità del kit utilizzato.
Nonostante il PBZ sia uno dei farmaci maggiormente usati nel cavallo gli studi di farmacocinetica soprattutto per via orale che lo riguardano sono poco numerosi. La sua cinetica di scomparsa plasmatica risulta piuttosto rapida sia dopo somministrazione endovenosa sia orale sottolineando il fatto che il suo ritrovamento ad elevate concentrazioni (ordine dei ppm) in campioni biologici di cavalli che partecipano a gare sportive è correlato ad una somministrazione ravvicinata nel tempo. Dai dati in letteratura si evidenzia il fatto che l’effetto farmacologico del PBZ termina entro le 24 ore dall’ultima somministrazione, quindi rimane problematica la gestione e l’analisi del rischio relativo all’uso di questo farmaco sulla salute e il benessere del cavallo sportivo.
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