Tesi etd-03282023-190439 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CENERINI, TOMMASO
URN
etd-03282023-190439
Titolo
IL TRASPORTO MARITTIMO DI MERCI PERICOLOSE:
RESPONSABILITÀ E ASSICURAZIONE DEL VETTORE MARITTIMO
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Carmagnani, Pierguido
Parole chiave
- assicurazione
- codice navigazione
- convenzione HNS
- merci pericolose
- P&I club
- responsabilità
- trasporto
- vettore
Data inizio appello
17/04/2023
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il mio elaborato ha ad oggetto l’analisi della disciplina della responsabilità e assicurazione del vettore nel trasporto di merci pericolose.
La tesi si suddivide in tre capitoli: il contratto di trasporto, la responsabilità vettoriale e l’assicurazione del vettore.
Nel primo capitolo, dopo una breve spiegazione del contratto di trasporto di cose determinate, si introduce la disciplina relativa al trasporto di merci pericolose; in particolare, si analizza la nozione di pericolosità nelle sue varie accezioni e come l’IMO abbia posto rimedio all’incertezza che dominava il panorama internazionale, in relazione alle modalità di trasporto di queste merci, con l’adozione del codice IMDG. Questo codice classifica le merci pericolose in vari gruppi definiti per grado di pericolosità, ma, oltre a ciò, il codice IMDG, entrato nella disciplina italiana con il d.P.R. 134 del 2005, disciplina le modalità con cui le merci pericolose devono essere trattate in tutte le fasi del trasporto.
Nel secondo capitolo viene introdotta la disciplina della responsabilità vettoriale che, a causa della mancata entrata in vigore della convenzione HNS del 1996, non si discosta dalla disciplina del trasporto di cose determinate, seppur vi siano alcuni tratti peculiari che creano delle differenze con la disciplina generale. Una differenza fondamentale si trova nel rapporto tra il vettore ed il caricatore, in cui quest’ultimo è sottoposto ad uno stringente obbligo d’informazione circa la natura della merce caricata poiché tali informazioni risultano essenziali per consentire al vettore un corretto stivaggio delle merci.
Viene poi analizzata la disciplina della limitazione di responsabilità con un confronto fra la disciplina dettata dal Codice della navigazione e quella delle regole Visby per poi concludere con la disciplina della limitazione dettata dalla Convenzione HNS.
La convenzione HNS introduce un regime di responsabilità oggettivo, ispirato alla convenzione CLC, che individua il proprietario come soggetto responsabile in modo da poter garantire celerità e certezza ai risarcimenti spettanti a coloro che hanno subito danni a causa delle merci pericolose.
Nel terzo capitolo viene fatta la disamina dell’assicurazione delle merci dove le pericolose vengono trattate come le altre tipologie di merci, ad eccezione del pagamento di un premio di maggior importo a causa dell’elevato rischio che il trasporto di tali merci implica. Punto centrale del terzo capitolo è sicuramente la parte dedicata all’assicurazione della responsabilità del vettore, solitamente assicurato dai P&I Club. In questo capitolo, infatti, si analizza l’evoluzione storica che i clubs hanno avuto, il loro ruolo svolto all’interno del settore delle merci pericolose e la posizione adottata nei confronti della disciplina introdotta dalla convenzione HNS, anch’essa analizzata all’interno di questo capitolo.
La convenzione HNS viene affrontata con riguardo alla disciplina del risarcimento del danno causato da merci nocive o pericolose con un focus sul fondo da questa istituito, la sua organizzazione, il ruolo che il fondo svolge nei risarcimenti e come viene alimentato dai soggetti interessati al trasporto di merci pericolose. Infine, dopo aver enunciato le novità proposte dall’IMO nel protocollo 2010, vengono affrontati i motivi principali per cui la convenzione HNS non è riuscita ad ottenere le ratifiche necessarie per entrare in vigore e viene svolta un’analisi della disciplina vigente.
La tesi si suddivide in tre capitoli: il contratto di trasporto, la responsabilità vettoriale e l’assicurazione del vettore.
Nel primo capitolo, dopo una breve spiegazione del contratto di trasporto di cose determinate, si introduce la disciplina relativa al trasporto di merci pericolose; in particolare, si analizza la nozione di pericolosità nelle sue varie accezioni e come l’IMO abbia posto rimedio all’incertezza che dominava il panorama internazionale, in relazione alle modalità di trasporto di queste merci, con l’adozione del codice IMDG. Questo codice classifica le merci pericolose in vari gruppi definiti per grado di pericolosità, ma, oltre a ciò, il codice IMDG, entrato nella disciplina italiana con il d.P.R. 134 del 2005, disciplina le modalità con cui le merci pericolose devono essere trattate in tutte le fasi del trasporto.
Nel secondo capitolo viene introdotta la disciplina della responsabilità vettoriale che, a causa della mancata entrata in vigore della convenzione HNS del 1996, non si discosta dalla disciplina del trasporto di cose determinate, seppur vi siano alcuni tratti peculiari che creano delle differenze con la disciplina generale. Una differenza fondamentale si trova nel rapporto tra il vettore ed il caricatore, in cui quest’ultimo è sottoposto ad uno stringente obbligo d’informazione circa la natura della merce caricata poiché tali informazioni risultano essenziali per consentire al vettore un corretto stivaggio delle merci.
Viene poi analizzata la disciplina della limitazione di responsabilità con un confronto fra la disciplina dettata dal Codice della navigazione e quella delle regole Visby per poi concludere con la disciplina della limitazione dettata dalla Convenzione HNS.
La convenzione HNS introduce un regime di responsabilità oggettivo, ispirato alla convenzione CLC, che individua il proprietario come soggetto responsabile in modo da poter garantire celerità e certezza ai risarcimenti spettanti a coloro che hanno subito danni a causa delle merci pericolose.
Nel terzo capitolo viene fatta la disamina dell’assicurazione delle merci dove le pericolose vengono trattate come le altre tipologie di merci, ad eccezione del pagamento di un premio di maggior importo a causa dell’elevato rischio che il trasporto di tali merci implica. Punto centrale del terzo capitolo è sicuramente la parte dedicata all’assicurazione della responsabilità del vettore, solitamente assicurato dai P&I Club. In questo capitolo, infatti, si analizza l’evoluzione storica che i clubs hanno avuto, il loro ruolo svolto all’interno del settore delle merci pericolose e la posizione adottata nei confronti della disciplina introdotta dalla convenzione HNS, anch’essa analizzata all’interno di questo capitolo.
La convenzione HNS viene affrontata con riguardo alla disciplina del risarcimento del danno causato da merci nocive o pericolose con un focus sul fondo da questa istituito, la sua organizzazione, il ruolo che il fondo svolge nei risarcimenti e come viene alimentato dai soggetti interessati al trasporto di merci pericolose. Infine, dopo aver enunciato le novità proposte dall’IMO nel protocollo 2010, vengono affrontati i motivi principali per cui la convenzione HNS non è riuscita ad ottenere le ratifiche necessarie per entrare in vigore e viene svolta un’analisi della disciplina vigente.
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