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La disputa israelo-palestinese è tra i conflitti più discussi nel diritto internazionale contemporaneo. Al di là dei dibattiti politici su chi è responsabile di cosa e chi in ultima analisi ha la responsabilità di questa tragedia decennale e delle questioni storiche riguar-danti il legittimo proprietario della "Terra Santa", pone una serie di questioni giuridiche difficili e quindi interessanti come la caratterizzazione territoriale della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, il diritto di autodifesa contro i combattenti irregolari che operano da questi territori alla questione spesso irrisolvibile della proporzionalità nella guerra asimmetrica.
Il conflitto israelo-palestinese ha spesso dato luogo a questioni impegnative di diritto internazionale, nonché a dibattiti sul ruolo del diritto e delle istituzioni giuridiche nella regolamentazione del conflitto. Come il conflitto stesso, ogni dettaglio del diritto è vigorosamente contestato, con un'ampia gamma di norme giuridiche implicate. Dall'inse-diamento dell'occupazione israeliana della Cisgiordania e della Striscia di Gaza nel 1967, vi sono state dispute frapposti su questioni quali l'applicazione del diritto umanitario in-ternazionale ai territori occupati, la legittimità dell'annessione territoriale in esso, l'esten-sione degli obblighi extraterritoriali di uno Stato in materia di diritti umani, la legalità degli insediamenti di tipo coloniale e i muri di separazione nei territori occupati e la portata del diritto di uno Stato all'autodifesa. Sono state condotte ampie analisi per quanto riguarda gli effetti su varie questioni di diritto di un'occupazione belligerante insolita-mente prolungata, con discussioni che convergono anche sulla legalità della continua oc-cupazione israeliana stessa e sulle caratteristiche che potrebbe aver assunto.
Più di recente, l'"operazione Cast Lead", lanciata dall'esercito israeliano contro la striscia di Gaza nel dicembre 2008, ha dato luogo a un livello di dibattito senza preceden-ti sulle questioni relative ai crimini di guerra e ai crimini contro l'umanità, alla dottrina della proporzionalità e alla legalità dell'uso della forza ai sensi della Carta delle Nazioni Unite; estendendosi ben oltre i circoli del mondo accademico e della pratica legale ai media tradizionali e al pubblico dominio.
La questione se la Striscia di Gaza possa essere considerata un territorio occupato ai fini del diritto umanitario internazionale, una questione che è stata oggetto di molte discussioni in seguito al "disimpegno" di Israele dal territorio nel 2005, è nuovamente venuta alla luce e rimane una questione controversa tra le parti in conflitto e altri attori pertinenti.
Questo elaborato si pone l’obiettivo di andare ad analizzare l’applicazione del dirit-to internazionale e del diritto umanitario all’interno del conflitto tra Israele e Palestina, enfatizzando i comportamenti delle fazioni contrapposte nell’uso del concetto di auto-difesa.