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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03272018-101521


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROSADINI, ENRICO
URN
etd-03272018-101521
Titolo
Le strategie di internazionalizzazione nel mercato delle macchine da caffè: il caso della Marzocco Srl.
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof.ssa Talarico, Lucia
Parole chiave
  • internazionalizzazione
  • La Marzocco Srl
  • mercato del caffè
Data inizio appello
03/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Cosa si intende per internazionalizzazione? Un’espressione negli ultimi tempi anche abusata e spesso circoscritta all’acquisizione di clientela estera o ad un processo di delocalizzazione dei costi di produzione, in un’ottica di ottimizzazione degli stessi.
Internazionalizzazione significa allargare la mission aziendale e definire strategie e obiettivi per approcciare un mercato estero specifico, con l’obiettivo di proporre un determinato prodotto o un servizio, monitorando nel tempo gli effetti delle azioni intraprese. Un percorso – perlomeno nella valutazione strategica dell’opportunità – da considerarsi ormai come una scelta obbligata per garantire sviluppo e competitività alle imprese anche di minori dimensioni.
L’internazionalizzazione è un fenomeno in rapida espansione a livello globale, che ha coinvolto anche le imprese italiane. Se fino agli anni ottanta la presenza all’estero era limitata ai principali grandi gruppi, negli anni successivi il processo di internazionalizzazione produttiva, pur rallentando, non è si arrestato. Nonostante la crescita degli ultimi decenni, l’internazionalizzazione produttiva attiva delle imprese italiane è più bassa di quella dei principali Paesi europei.
Le motivazioni e i fini perseguiti dalle imprese italiane, che si sono internazionalizzate, variano in funzione del settore, del Paese oggetto dell’investimento e del periodo di tempo considerato. Nel complesso, le strategie di accesso ai mercati di sbocco costituiscono la motivazione prevalente del produrre all’estero, mentre, nel caso degli investimenti in Paesi emergenti e in via di sviluppo, acquisisce rilevanza anche il motivo legato alla riduzione dei costi. Per le imprese dei servizi prevale largamente la motivazione di accesso ai mercati.
Studi statistici mettono in evidenza gli effetti positivi nel tempo dell’internazionalizzazione sui risultati d’impresa. Infatti le imprese non solo godono di un vantaggio di partenza (dimensionale e di produttività) rispetto a quelle non internazionalizzate, ma ne acquisiscono di ulteriori investendo all’estero. Tuttavia, i miglioramenti di efficienza e redditività emergono gradualmente nel tempo, ad indicare che è richiesta una riorganizzazione complessiva dei processi di produzione per beneficiare appieno dell’investimento all’estero.
È bene effettuare una precisazione preliminare sulle modalità operative con cui si può sostanziare un processo di internazionalizzazione. Malgrado la gran parte degli imprenditori italiani ritengono l’esportazione la più interessante modalità di internazionalizzazione, non è l’unica meritevole di attenzione da parte degli stessi, soprattutto alla luce del fatto he spesso si ignora quanto questa si attualmente più complessa, se non congiunta ad una convincente presenza sul territorio.
Un contributo di orientamento per una corretta impostazione metodologia del processo di internazionalizzazione da parte dell’imprenditore (e del suo consulente), diviso in due sezioni: una prima parte sul metodo di approccio al processo e di ricerca delle fonti informative ed una seconda di analisi degli strumenti finanziari a disposizione.
Le PMI che intendono affrontare un percorso di internazionalizzazione si trovano a dover gestire un processo di cambiamento complesso, che parte dall’idea imprenditoriale, passa per la fase di studio e ricerca e solo alla fine approda alla realizzazione del progetto. Il tutto, perseguendo la ricerca di potenziali partner, la creazione di reti commerciali o la realizzazione di investimenti produttivi.
La fase preliminare si concentra sull’analisi di due elementi base: il prodotto (o servizio) e il nuovo mercato. La prima cosa da fare è capire quale reazione c’è tra i due, e come eventualmente modificare il prodotto per renderlo adatto a quel mercato, o addirittura crearlo ad hoc.

In special modo è stato esaminato il caso della Marzocco Srl
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