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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03262021-213515


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ANTONUCCI, ANTONIO
URN
etd-03262021-213515
Titolo
La mina navale: storia ed evoluzione dei mezzi di contrasto
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE MARITTIME E NAVALI
Relatori
relatore Dott. Diana, Luigi
correlatore C.C. (AN) Buonocore, Daniele
Parole chiave
  • contromisure mine
  • guerra di mine
  • mina navale
  • mine counter measures
  • mine warfare
  • naval mine
  • storia
Data inizio appello
10/04/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La mina navale, al pari della sua omologa terrestre, è un’arma che se opportunamente usata, ha un rapporto costo/efficacia senza uguali nel campo degli armamenti.
Essa, infatti, può mantenere la sua capacità operativa per anni, o addirittura decenni, senza bisogno di manutenzione, assicurando ugualmente la detonazione al passaggio di un bersaglio che sollecita i suoi sensori.
Negli ultimi due secoli, la mina navale ha dimostrato di essere l’arma navale maggiormente costo-efficace, in grado di poter causare gravi danni alle strutture nemiche, di imporre climi di profonda incertezza psicologica e di richiedere alle nazioni sforzi elevati per poter ridurre il rischio connesso lungo le rotte marittime e nei porti, oltre che infliggere significativo impatto nei confronti dell’opinione pubblica internazionale.
Sono, infatti, noti a tutti gli eventi connessi alle mine di presunta origine libica nel canale di Suez del 1985, quelle di Saddam nel golfo Persico del 2002 o andando indietro nel tempo quelle artigianali del 1984 usate dagli USA in Nicaragua per bloccare l’unico porto commerciale del Paese e causare la caduta del regime vigente.
Volendo citare eventi più recenti connessi all’uso di questa tipologia di arma si può far riferimento al conflitto in Yemen del 2017, dove furono utilizzate mine improvvisate da parte dell’alleanza Houthi-Saleh .
Il loro uso, purtroppo, negli ultimi anni non è più esercitato solo da soggetti canonici, quali i governi, ma, in base a quanto detto prima, queste armi sono adoperate anche da organizzazioni terroristiche. Queste ultime, oltre a mine tradizionali, fanno largo uso, nella maggior parte di casi, di mine improvvisate lasciate alla deriva.
Tutti gli eventi citati connessi all’utilizzo di mine navali, siano esse improvvisate o tradizionali, oltre a creare un rischio elevato per tutto il naviglio che transiti nell’area interessata, sia mercantile che militare, crea soprattutto un grande danno economico, visto che il solo annunciare che una determinata zona di mare è stata soggetta a minamento crea l’interdizione della stessa, e costringe il naviglio mercantile a percorrere rotte differenti e probabilmente più lunghe che implicano un notevole dispendio economico aggiuntivo. Oltre al rischio economico connesso al naviglio mercantile, infatti, è da considerare anche lo sforzo sia militare che economico che lo Stato dovrà intraprendere per annullare la minaccia e bonificare la zona.
Le mine navali sono concettualmente delle armi semplici che hanno sviluppato nel tempo una capacità offensiva sempre maggiore legata all’evoluzione degli esplosivi e dei congegni di attivazione impiegati .
Questo elaborato si pone lo scopo di andare ad analizzare la mina navale nei suoi aspetti canonici e nella sua evoluzione legata, come detto prima, all’evoluzione dei sensori stessi; di fare un excursus relativo al suo utilizzo nella storia ed infine di analizzare le nuove frontiere della lotta alle mine navali volte a ridurre i rischi per i mezzi che praticano attività di contro misure mine, ma soprattutto nei confronti dell’uomo.
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