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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-03262021-132306


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BRANDANI, MATTIA
URN
etd-03262021-132306
Titolo
Caratterizzazione di cloni di Sangiovese in un contesto di viticoltura biologica
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. D'Onofrio, Claudio
correlatore Prof.ssa Nali, Cristina
Parole chiave
  • Sangiovese
  • cloni
  • selezione massale
  • viticoltura
  • biologica
Data inizio appello
12/04/2021
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
La seguente sperimentazione prende in esame 4 selezioni massali, 3 cloni e 2 presunti cloni di Sangiovese. Essi sono locati all’interno di un vigneto dell’azienda biologica Avignonesi, azienda storica nel comune di Montepulciano. Nella tesi si sono voluti confrontare numerosi parametri sia agronomici che enologici. Nella fase di analisi dei dati agronomici è stata presa in considerazione la resistenza alle malattie della vite quali: peronospora, oidio e botrite. Per quest’ultime i controlli venivano eseguiti una volta a settimana per tutto il periodo della stagione vegetativa. Per la fioritura e l’invaiatura, una volta iniziate, i controlli venivano eseguite 2-3 volte a settimana. Per la maturazione si è proceduto con 4 prelievi da fine agosto fino al giorno prima della vendemmia. In particolare, in quest’ultima sono state stilate curve di maturazione per quei parametri che rivestono un interesse viticolo quali: peso acino, zuccheri, acidità totale e pH. La scelta di raccogliere le uve è stata ponderata tramite il calcolo del grado alcol potenziale, che doveva trovarsi in un range compreso tra i 13,5% e i 14,5%. Una volta raccolti i campioni le uve sono state pigia-diraspate e poste all’interno di fustini da 50 litri. Al momento del conferimento un piccolo campione di uve è stato prelevato e inviato a un laboratorio specializzato in maniera tale da eseguire analisi approfondite su numerosi parametri. Le fermentazioni alcoliche e malolattiche sono state gestite nello stesso modo per tutti i campioni. All’ingresso delle uve non è stata aggiunta solforosa, per l’inoculo si è usato del mosto-vino in piena fermentazione preso da un fermentino in cantina e giornalmente veniva eseguita una leggerissima pigiatura. In due giorni prestabiliti si è proceduto con l’aerazione della massa. La svinatura è stata eseguita al decimo giorno di macerazione, le vinacce pressate manualmente, il fiore e il pressato sono stati uniti e riposti nello stesso fustino di provenienza dopo un’accurata pulizia. Analogamente la fermentazione malolattica è stata eseguita senza l’aggiunta di alcun microrganismo esterno. Al termine di quest’ultima, si è proceduto con l’aggiunta di 3 g/hL di solforosa liquida e con l’imbottigliamento. Infine, si è proceduto con l’analisi sensoriale dei campioni con un panel aziendale dove sono stati posti indici di gradimento e domande aperte riguardanti i cloni appena degustati.
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