Tesi etd-03252025-085053 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
DERJAI, SARA
URN
etd-03252025-085053
Titolo
Quantificazione di proteine associate alla neurodegenerazione in pazienti affetti da angiopatia amiloide
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Daniele, Simona
correlatore Dott.ssa Martins de Almeida Moraes, Jacqueline Fátima
correlatore Dott.ssa Martins de Almeida Moraes, Jacqueline Fátima
Parole chiave
- Alfa sinucleina
- Angiopatia amiloide
- Beta amiloide
- Biomarcatori
- Proteine misfolded
- Tau
Data inizio appello
09/04/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
09/04/2028
Riassunto
L’angiopatia amiloide cerebrale (CAA) è una patologia neurodegenerativa progressiva del sistema nervoso centrale descritta per la prima volta tra il 1900 e il 1970. È caratterizzata dall’accumulo di proteina beta-amiloide (Aβ) nelle pareti dei vasi sanguigni cerebrali, in particolare nella tonaca media e nell’ avventizia di piccole arterie e capillari delle leptomeningi e della corteccia cerebrale. Si tratta di una malattia neurodegenerativa fortemente correlata all’età che si sviluppa prevalentemente nella popolazione anziana e nel 80% dei pazienti con malattia di Alzheimer (AD) e dal 10-40% negli anziani senza malattia AD. Il deposito della proteina Aβ può contribuire al declino cognitivo e ad altri deficit neurologici ed è per questo che viene considerata una delle principali cause di emorragia cerebrale, lesione ischemica e demenza negli anziani. Nella CAA, l’Aβ si accumula principalmente nei vasi cerebrali sotto forma sia di Aβ 1-40 che Aβ 1-42. Sebbene Aβ svolga un ruolo centrale sia nella CAA che nell’AD, le due patologie sono considerate clinicamente e patologicamente distinte. Attualmente una diagnosi definitiva per la CAA non è ancora possibile in quanto spesso si sovrappone all’AD. L’unico esame che può accertare la presenza della patologia, avviene mediante autopsia post-mortem , che conferma con certezza la presenza della proteina Aβ. Mentre in vivo si può ottenere solo una diagnosi “probabile” o “possibile” con base nei parametrici clinici. I biomarcatori tipicamente associati a malattie neurodegenerative, come i livelli delle proteine misfolded come tau, Aβ e α-sinucleina sono stati ritrovati nel liquido cerebrospinale (CSF). Essendo un esame invasivo e costoso, è stato proposto il sangue come biofluido ideale per l’analisi dei biomarcatori, in quanto meno invasivo e più accessibile. L’obiettivo del presente lavoro di tesi é quello di rilevare la presenza delle proteine misfolded: Aβ, α-sinucleina e tau in pazienti con sospetta di CAA in confronto con i controlli sani, in modo tale da dimostrare il suo possibile utilizzo come biomarcatori nella diagnostica della CAA. Pertanto, sono stati analizzati 58 campioni di plasma dei pazienti con sospetta di CAA e oltre 20 soggetti sani come come gruppo controllo. Per rilevare la presenza delle proteine Aβ, α-sinucleina e tau nel plasma è stato effettuato il saggio immunoenzimatico ELISA. E’ stato osservato che i livelli di Aβ 1-42 nel plasma erano significativamente più bassi nei pazienti con CAA rispetto ai controlli sani (0,543±0,11 ng/mg di proteine nei pazienti vs. 1,00± -0,46 ng/mg di proteine nei controlli, p=0,0002; Unpaired t test ). Invece, per i livelli di Aβ 1-40 non si sono riscontrate differenze significative (4,063 ± 0,687 ng/mg di proteine nei pazienti vs. 4,627 ± -0,563 ng/mg di proteine nei controlli, p=0,4152 ; Unpaired t test), anche facendo un confronto nel rapporto Aβ 1-40 / Aβ 1-42 tra pazienti e controlli. Al contrario, i livelli di tau, sono risultati significativamente più alti nei pazienti rispetto ai controlli (0,13±0.025 ng/mg di proteine nei pazienti vs. 0,062±0.068 ng/mg di proteine nei controlli,p=0,0081;Unpaired t test). Infine, i risultati finora ottenuti hanno dimostrato che i livelli di α- sinucleina non sono significativamente diversi fra pazienti CAA e controlli (1.4 ± 0.05 ng/mg di proteine nel gruppo controllo vs. 1,19±0.21 ng/mg di proteine nei pazienti, p=0,8091;Unpaired t test). I risultati raggiunti hanno evidenziato che le proteine tau e Aβ 1-42 possano essere considerate come potenziali biomarcatori fluidi per una futura diagnosi della patologia. Mettendo in evidenza che, tramite un analisi non invasiva, si possa risalire a un potente ausiliare diagnostico per la CAA. Questo studio ha dimostrato anche che questi biomarcatori possono essere utili nella diagnosi differenziale dei pazienti con CAA da quelli con AD.
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