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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03242025-121756


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
VANASCO, ANDREA MARIA
URN
etd-03242025-121756
Titolo
I DIRITTI SUCCESSORI DEL GINIUGE SUPERSTITE
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Murgo, Caterina
Parole chiave
  • abitazione
  • coniuge superstite
  • convivenza di fatto.
  • diritti successori
  • diritto
  • successione
  • unioni civili
Data inizio appello
14/04/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’argomento della successione del coniuge superstite rappresenta uno degli ambiti più rilevanti e complessi del diritto successorio italiano, in quanto intreccia questioni giuridiche di natura patrimoniale con dinamiche familiari ed emotive. Questo lavoro si propone di analizzare in modo approfondito la successione del coniuge superstite, partendo da un inquadramento generale del diritto successorio e dei rapporti familiari, per giungere ad una disamina dei profili evolutivi di questa disciplina. La legislazione italiana, nel corso degli anni, ha modificato e riformato in più occasioni la disciplina successoria, soprattutto con la riforma del diritto di famiglia del 1975, che ha introdotto importanti novità riguardo ai diritti del coniuge in caso di morte dell’altro, e con la successiva riforma della filiazione. Il trattamento successorio del coniuge superstite si caratterizza per una particolare tutela, riconoscendo al partner che sopravvive al decesso del coniuge una serie di diritti che vanno oltre la semplice eredità, come il diritto di abitazione, il diritto di uso, e il legato in sostituzione di legittima. Tali misure, sebbene previste dalla legge, hanno sollevato diverse problematiche interpretative e applicative, spesso oggetto di dibattito dottrinale e giurisprudenziale. La presente tesi di articola in quattro capitoli. Il primo capitolo ha ad oggetto la successione del coniuge superstite con nozioni introduttive e profili evolutivi. Nel dettaglio, gli argomenti affrontati saranno: diritto successorio e rapporti di famiglia: inquadramento generale; la successione del coniuge: dalla riforma del diritto di famiglia del 1975 alla riforma della filiazione; il trattamento successorio privilegiato del coniuge superstite: cenni e rinvio; il legato in sostituzione di legittima. Il secondo capitolo ha ad oggetto i diritti di abitazione e di uso ex art. 540, comma 2, c.c. Nel dettaglio, i temi affrontati saranno: il diritto di abitazione del coniuge superstite: ratio e presupposti; la natura giuridica dei diritti di abitazione e di uso e dell’attribuzione ex art. 540, comma 2, c.c.; il contenuto del diritto di abitazione di spettanza del coniuge; la trascrizione dell’acquisto del diritto di abitazione. Il terzo capitolo ha ad oggetto i profili problematici ed evolutivi dei diritti di abitazione ed uso del coniuge superstite. Nel dettaglio, i temi trattati saranno: i dritti di abitazione e di uso nella successione legittima: le soluzioni della giurisprudenza di legittimità; la sorte delle disposizioni testamentarie lesive dei diritti del coniuge; i diritti successori del coniuge separato, divorziato, putativo; la necessità di revisionare le prerogative successorie del coniuge superstite: stato dell’arte e prospettive future. Il quarto capitolo ha ad oggetto i diritti successori, unioni civili e conviventi di fatto. I temi trattati saranno: le unioni civili e convivenze: profili di diritto successorio; la successione testamentaria della parte superstite dell’unione civile; i diritti successori della parte divorziata o putativa dell’unione civile; le questioni (ancora) irrisolte sulla successione dei conviventi superstiti; diritti successori del convivente “legale” e “di fatto” sulla casa di comune residenza: morte del convivente proprietario e del convivente conduttore.
La successione del coniuge superstite è un tema che, pur essendo da tempo al centro delle riforme giuridiche italiane, continua a suscitare riflessioni e dibattiti. Il trattamento privilegiato del coniuge superstite ha, infatti, visto notevoli cambiamenti a partire dalla riforma del diritto di famiglia del 1975, ma resta ancora aperta la questione di come garantire una protezione giusta e adeguata per tutte le persone che, in un contesto familiare, si trovano a vivere una situazione di vulnerabilità patrimoniale. Se da un lato la legge ha introdotto importanti diritti, come quello di abitazione e di uso, a favore del coniuge superstite, dall’altro lato non possiamo fare a meno di notare come permangano delle disparità significative, soprattutto se si confrontano le unioni legali con quelle di fatto, come le convivenze. Il sistema giuridico italiano ha fatto passi avanti, riconoscendo diritti a chi vive una relazione affettiva stabile, anche se non sposato o unito civilmente, ma non possiamo ignorare le difficoltà legate alla mancanza di un trattamento paritario tra coniugi, conviventi e persone legate da altri tipi di unione. La questione dei diritti successori dei conviventi separati, divorziati o putativi, nonché la tutela dei conviventi di fatto, è ancora irrisolta e spesso non trova risposte univoche né in giurisprudenza né in legislazione. Inoltre, l’evoluzione della società e delle relazioni familiari solleva nuove sfide, a cominciare dalla necessità di riformare un sistema successorio che rispecchi le nuove realtà affettive. Le leggi italiane, pur facendo delle concessioni ai conviventi, non sono riuscite ad andare oltre e non tutelano in modo adeguato chi ha vissuto una lunga relazione con il defunto, ma senza essere sposato o unito civilmente. È necessario, dunque, un intervento legislativo che ponga rimedio a questa disuguaglianza, assicurando diritti simili a quelli del coniuge superstite anche per i conviventi. La giurisprudenza, pur avendo fornito alcune soluzioni, non ha saputo risolvere tutte le problematiche legate a questi diritti, e le leggi esistenti, pur intervenendo in modo specifico su alcuni aspetti, non riescono a colmare tutte le lacune normative. La necessità di una riforma che possa realmente garantire una protezione adeguata a tutte le persone coinvolte, senza discriminazioni, è quindi evidente. Una riforma che guardi alle persone nella loro unicità, riconoscendo l’importanza di una relazione affettiva stabile, indipendentemente dal suo riconoscimento formale. Guardando al futuro, il sistema successorio dovrà rispondere alle nuove realtà familiari, dove le unioni non sono più limitate ai matrimoni o alle unioni civili, ma si diversificano in base alle scelte individuali. Una riforma che assicuri una giustizia più equa, che tuteli i diritti patrimoniali di chi ha condiviso una vita con il defunto, sia esso coniuge, convivente o partner, diventa sempre più urgente. Solo con un aggiornamento delle norme esistenti sarà possibile garantire a tutti i soggetti coinvolti una protezione reale e concreta, senza distinzioni ingiustificate.
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