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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03242024-184755


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
GRAZI, IRENE
URN
etd-03242024-184755
Titolo
La riflessione antica sulle diverse specie di cambiamento Un’indagine a partire dalla trattazione aristotelica delle teorie sul cambiamento in GC I 1–5
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/07
Corso di studi
FILOSOFIA
Relatori
tutor Prof. Ademollo, Francesco
Parole chiave
  • Aristotele
  • cambiamento
  • presocratici
Data inizio appello
30/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
30/04/2027
Riassunto
Il cap. I riguarda GC I 3–5, dove Aristotele presenta le proprie tesi sul cambiamento. Qui discutiamo le diverse specie di cambiamento teorizzate dallo Stagirita (generazione, corruzione, alterazione, aumento e diminuzione, traslazione) a partire da un commento puntuale di ampi passi tratti dai suddetti capitoli di GC. Nel caso della traslazione la tesi si concentra sugli argomenti esposti da Aristotele in Ph. VIII per sostenere la sua priorità rispetto alle altre specie di mutamento. Dal cap. II la tesi segue GC I 1–3. Qui presentiamo un’analisi delle dottrine moniste di Talete, Anassimene e, in appendice, Anassimandro. Dopo una breve digressione sulla relazione tra Monismo Materiale e la teoria aristotelica della materia prima, proseguiamo con l’approfondimento delle teorie di Anassagora ed Empedocle. Per quanto riguarda ciascuno dei due filosofi, così come per gli altri trattati, nella tesi procediamo prima con l’esposizione e la discussione delle critiche formulate da Aristotele nei loro confronti ed esaminiamo quelli che storicamente sembrano essere i loro principi fondamentali del cambiamento. Attraverso il commento critico di frammenti e testimonianze, proponiamo un’analisi delle varie specie di cambiamento rintracciabili nelle rispettive dottrine, con un’attenzione particolare alla relazione tra di esse. Il cap. III riguarda GC I 2, dove Aristotele passa in rassegna le posizioni di Platone e degli atomisti. Qui presentiamo un’interpretazione su come Platone e gli atomisti concepissero il cambiamento.
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