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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03192025-141229


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DEL RY, ENYA
URN
etd-03192025-141229
Titolo
Plurilinguismo e acquisizione di L3: analisi di casi sul transfer da L2 inglese a L3 francese
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Gallina, Francesca
correlatore Prof. Attruia, Francesco
Parole chiave
  • acquisizione di L3
  • gender agreement
  • L3 acquisition
  • multilingualism
  • noun-adjective order
  • plurilinguismo
  • pro-drop parameter
  • transfer da L2 a L3
  • transfer su L3
  • transfer to L3
Data inizio appello
04/04/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2065
Riassunto
Il termine "plurilinguismo" si riferisce alla capacità di un individuo di utilizzare più lingue. Nella società contemporanea, il plurilinguismo è una caratteristica intrinseca, con il multilinguismo che rappresenta la norma sia a livello individuale, con persone che parlano più lingue, sia a livello sociale, con comunità che alternano diverse lingue. Nel primo capitolo, esploreremo le varie tipologie di bilinguismo, i benefici legati a questo fenomeno, e le dinamiche del contatto linguistico e dell’interferenza tra lingue. Successivamente, ci concentreremo sull’educazione plurilingue, analizzando come la didattica tradizionale monolingue sia stata messa in discussione, portando alla "svolta plurilingue" dalla seconda metà del XX secolo. Con la globalizzazione, l’educazione linguistica ha sempre più subito l’influenza di società che ospitano più comunità linguistiche. Per questo motivo, il modello monolingue tradizionale non è più considerato adeguato, e si rende necessario l’impiego di nuove strategie di apprendimento linguistico che rispondano ai diversi contesti sociali e linguistici. In Italia, la riflessione sull’apprendimento e sulla competenza plurilingue è più precoce rispetto ad altri contesti europei, come evidenziato nel documento *Dieci Tesi per l’educazione linguistica democratica* del GISCEL, che ha posto le basi per una pedagogia linguistica moderna e democratica. Il Consiglio d’Europa promuove la diversità linguistica e culturale, e il Quadro comune europeo di riferimento (QCER) si configura come uno strumento fondamentale per incentivare l’educazione plurilingue in Europa, mirando allo sviluppo di competenze plurilingue e pluriculturali. Il QCER ha avuto un forte impatto sulla didattica plurilingue, che si è evoluta attraverso approcci come quello interculturale, l’intercomprensione tra lingue affini, l’éveil aux langues, la didattica integrata delle lingue e il translanguaging, che promuove l’insegnamento basato sulla coesistenza delle lingue. Il secondo capitolo si concentra sugli studi riguardanti l’acquisizione della terza lingua (L3), mettendo in evidenza le differenze con l’acquisizione della seconda lingua (L2). Inizialmente si pensava che i due processi fossero simili, ma le ricerche recenti hanno dimostrato che l’acquisizione di L3 dipende dal background linguistico dell’individuo, il quale porta con sé esperienze linguistiche e strategie di apprendimento precedentemente sviluppate. Verranno analizzati i fattori che influenzano questo processo, come la *recency* (quanto recentemente è stata utilizzata una lingua), la *proficiency* (il livello di competenza linguistica), la somiglianza tipologica tra le lingue e lo status della L2. Nel terzo capitolo, verrà trattato il fenomeno del transfer linguistico, che si verifica quando due lingue entrano in contatto, e la lingua già conosciuta influisce sulla lingua target. Saranno esaminati modelli teorici, come quello di Jarvis e Pavlenka (2010), che analizzano le diverse tipologie di transfer, tra cui fonologico, ortografico, lessicale, semantico, morfologico e sintattico. La parte finale sarà dedicata all’analisi dei casi di transfer dall’inglese (L2) al francese (L3), due lingue con una storia condivisa, ma con caratteristiche grammaticali talvolta simili e talvolta diverse. Saranno studiati fenomeni come l’accordo di genere e numero, il parametro pro-drop e l’ordine aggettivo-nome nei sintagmi nominali, attraverso un test grammaticale condotto su un campione di quindici partecipanti. Il test comprendeva sei task, mirati all’analisi di tre fenomeni linguistici: l’accordo di genere e numero, il parametro pro-drop e l’ordine aggettivo-nome nei sintagmi nominali. I partecipanti hanno anche completato un test di competenza per valutare il loro livello di abilità nelle due lingue secondo il QCER, insieme a un questionario sociolinguistico per tracciare un profilo più dettagliato di ciascun soggetto. La prima parte presenterà una panoramica delle due lingue, esplorando le ragioni storiche della loro affinità, seguita da una descrizione approfondita delle caratteristiche linguistiche di entrambe, mettendo in evidenza somiglianze e differenze. Successivamente, saranno presentati i fenomeni linguistici oggetto di studio, descrivendone le principali caratteristiche e ipotizzando le influenze reciproche. Un'altra sezione sarà dedicata alla metodologia adottata per lo studio e alla descrizione dei partecipanti. Nella parte centrale del capitolo, verranno analizzati i risultati ottenuti in ciascun compito, presentando i dati sotto forma di percentuali di correttezza, organizzate in apposite tabelle per facilitarne la comprensione. Infine, si procederà con l’elaborazione delle conclusioni, cercando di determinare se i dati raccolti suggeriscano evidenze di transfer linguistico, al fine di approfondire l’influenza delle lingue coinvolte nel processo.

English version:

The term "plurilingualism" refers to an individual's ability to use multiple languages. In contemporary society, plurilingualism is an intrinsic characteristic, with multilingualism being the norm both at an individual level, with people speaking several languages, and at a social level, with communities alternating between different languages. In the first chapter, we will explore the various types of bilingualism, the benefits associated with this phenomenon, and the dynamics of language contact and interference between languages. Subsequently, we will focus on plurilingual education, analyzing how traditional monolingual teaching methods have been challenged, leading to the "multilingual turn" from the second half of the 20th century. With globalization, language education has increasingly been influenced by societies that host multiple linguistic communities. For this reason, the traditional monolingual model is no longer considered adequate, and there is a need to adopt new language learning strategies that address different social and linguistic contexts. In Italy, reflection on language learning and plurilingual competence is more advanced compared to other European contexts, as evidenced by the document *Dieci Tesi per l’educazione linguistica democratica* by GISCEL, which laid the foundations for a modern and democratic linguistic pedagogy. The Council of Europe promotes linguistic and cultural diversity, and the Common European Framework of Reference (CEFR) serves as a key tool for encouraging plurilingual education in Europe, aiming to develop plurilingual and pluricultural competencies. The CEFR has had a significant impact on plurilingual teaching, which has evolved through approaches such as intercultural communication, intercomprehension between related languages, *éveil aux langues*, integrated language teaching, and translanguaging, which supports teaching based on the coexistence of languages. The second chapter focuses on studies related to the acquisition of a third language (L3), highlighting the differences from second language (L2) acquisition. Initially, it was thought that the two processes were similar, but recent research has shown that the acquisition of L3 depends on the individual's linguistic background, as they bring with them prior linguistic experiences and learning strategies. We will analyze the factors influencing this process, such as *recency* (how recently a language has been used), *proficiency* (language competence), typological similarity between languages, and the status of L2. In the third chapter, we will address the phenomenon of language transfer, which occurs when two languages come into contact, and the known language influences the target language. We will examine theoretical models, such as that of Jarvis and Pavlenka (2010), which analyze various types of transfer, including phonological, orthographic, lexical, semantic, morphological, and syntactic transfer. The final part will be dedicated to the analysis of transfer cases from English (L2) to French (L3), two languages with a shared history but with grammatical features that are sometimes similar and sometimes different. We will study phenomena such as gender and number agreement, the pro-drop parameter, and the adjective-noun order in noun phrases through a grammatical test conducted on a sample of fifteen participants. The test consisted of six tasks aimed at analyzing three linguistic phenomena: gender and number agreement, the pro-drop parameter, and the adjective-noun order in noun phrases. Participants also completed a proficiency test to assess their skill level in both languages according to the CEFR, along with a sociolinguistic questionnaire to create a more detailed profile of each participant. The first part will provide an overview of the two languages, exploring the historical reasons for their affinity, followed by a detailed description of the linguistic features of both, highlighting similarities and differences. Next, the linguistic phenomena under study will be presented, describing their main characteristics and hypothesizing possible reciprocal influences. Another section will be dedicated to the methodology adopted for the study and the description of the participants. In the central part of the chapter, the results obtained in each task will be analyzed, presenting the data in the form of accuracy percentages, organized in appropriate tables for easier comprehension. Finally, the conclusions will be drawn, attempting to determine whether the collected data suggest evidence of language transfer in order to deepen our understanding of the influence of the involved languages in the process.

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