Tesi etd-03182025-112625 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SPATARO, IRENE
URN
etd-03182025-112625
Titolo
Honrarás a tu padre y a tu madre di Cristina Fallarás: proposta di traduzione e analisi traduttologica
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Cappelli, Federica
correlatore Prof.ssa García Jiménez, Rosa María
correlatore Prof.ssa García Jiménez, Rosa María
Parole chiave
- analisi traduttologica
- autofiction
- cristina fallarás
- franchismo
- guerra civile spagnola
- memoria storica
- saragozza
- trasmissione generazionale
Data inizio appello
04/04/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2095
Riassunto
L’elaborato si propone di contestualizzare, tradurre e analizzare da un punto di vista traduttologico il romanzo Honrarás a tu padre y a tu madre della scrittrice, giornalista e attivista Cristina Fallarás, pubblicato nel 2018. La tesi si suddivide in tre capitoli principali: nel primo capitolo si è deciso di dare una contestualizzazione al romanzo e ai temi trattati; nel secondo capitolo si presenta una proposta di traduzione di un’ampia selezione del romanzo; nel terzo capitolo, invece, si passa ad analizzare nel dettaglio l’approccio scelto alla traduzione, partendo dall’individuazione di una dominante generale, per poi andare a esaminare i singoli casi che sono risultati più problematici in fase traduttiva.
A metà tra cronaca e finzione letteraria, quindi inserendosi in piena regola nel genere dell’autofiction, il romanzo affronta le conseguenze che la Guerra civile spagnola e la successiva repressione dittatoriale franchista hanno avuto sull’identità personale dell’autrice-narratrice, che ad un certo punto della sua vita ha iniziare a soffrire il peso del proprio passato familiare non risolto. Fallarás fa parte della terza generazione, quella dei nipoti, depositaria di una memoria altrui della quale è più che semplice trasmettitrice. Infatti, è proprio questa generazione che, secondo la studiosa Clara Valverde Gefaell (autrice di Desenterrar las palabras: Transmisión generacional del trauma de la violencia política), soffre maggiormente la trasmissione generazionale del trauma della violenza politica. Il passato familiare di Cristina è a dir poco uno scherzo del destino. Suo nonno materno, l’allora sottotenente Pablo Sánchez (Juárez) Larqué, militante nel bando franchista, il giorno 5 dicembre 1936 (dunque, pochi mesi dopo l’inizio del conflitto civile) ha partecipato alla fucilazione del nonno paterno Felix Fallarás Notivol contro il muro posteriore del Cimitero di Torrero a Saragozza (oggi Luogo di Memoria Storica). María Jesús e Felix Fallarás (figlio) si sono sposati il giorno 29 giugno del 1967. Un anno dopo è nata Cristina.
Fallarás decide di raccontare la sua storia unendo alcune sue riflessioni personali a delle scene ambientate in anni e luoghi diversi, dando voce, come afferma lei stessa, ai suoi morti, in modo che essi possano riacquistare la loro voce. Il lettore viene teletrasportato indietro di generazioni e generazioni in scene frastagliate che l’autrice-narratrice compone in una sorta di sceneggiatura creata attraverso i suoi ricordi e informazioni che riesce a recuperare, unendoli alla propria immaginazione e creatività letteraria. Il romanzo si presenta suddiviso in tre macro-capitoli principali, intitolati “El asesinato”, “El coronel” e “La familia”, i quali rappresentano diversi punti di vista narrativi. Internamente, i capitoli sono a loro volta divisi in sezioni più piccole, nelle quali si alternano momenti salienti della vita di generazioni passate e riflessioni personali di Fallarás nel suo presente: si crea così un senso di atemporalità che trasmette al lettore il legame inscindibile che sussiste tra ciò che ci ha preceduto e ciò che siamo oggi.
A livello traduttivo, come primo passo è stato necessario individuare le varie caratteristiche del testo di partenza. Questa fase di analisi è fondamentale per un traduttore, poiché quanta più consapevolezza e conoscenza approfondita si ha dell’opera letteraria, più la traduzione sarà precisa. Successivamente, si è individuata una dominante che permettesse di avere coerenza nelle singole scelte e uno schema mentale di priorità. Per la traduzione di Honrarás a tu padre y a tu madre si è privilegiato un approccio che mantenesse le strutture morfosintattiche, il lessico e lo stile narrativo dell’originale. Un approccio che si può definire “estraniante”. L’intenzione è quella di spingere il lettore a confrontarsi con elementi linguistici e culturali altri, mantenendo le peculiarità del testo originale senza normalizzarle alla linguacultura di arrivo. L’approccio estraniante adottato nella traduzione di quest’opera si fonda sulla volontà di preservare l’alterità del testo originale, mantenendo le specificità linguistiche e culturali che lo caratterizzano, dato che il romanzo affonda le radici in un contesto fortemente spagnolo, legato al passato storico del Paese, e uno dei suoi molteplici scopi è quello di fare memoria.
A metà tra cronaca e finzione letteraria, quindi inserendosi in piena regola nel genere dell’autofiction, il romanzo affronta le conseguenze che la Guerra civile spagnola e la successiva repressione dittatoriale franchista hanno avuto sull’identità personale dell’autrice-narratrice, che ad un certo punto della sua vita ha iniziare a soffrire il peso del proprio passato familiare non risolto. Fallarás fa parte della terza generazione, quella dei nipoti, depositaria di una memoria altrui della quale è più che semplice trasmettitrice. Infatti, è proprio questa generazione che, secondo la studiosa Clara Valverde Gefaell (autrice di Desenterrar las palabras: Transmisión generacional del trauma de la violencia política), soffre maggiormente la trasmissione generazionale del trauma della violenza politica. Il passato familiare di Cristina è a dir poco uno scherzo del destino. Suo nonno materno, l’allora sottotenente Pablo Sánchez (Juárez) Larqué, militante nel bando franchista, il giorno 5 dicembre 1936 (dunque, pochi mesi dopo l’inizio del conflitto civile) ha partecipato alla fucilazione del nonno paterno Felix Fallarás Notivol contro il muro posteriore del Cimitero di Torrero a Saragozza (oggi Luogo di Memoria Storica). María Jesús e Felix Fallarás (figlio) si sono sposati il giorno 29 giugno del 1967. Un anno dopo è nata Cristina.
Fallarás decide di raccontare la sua storia unendo alcune sue riflessioni personali a delle scene ambientate in anni e luoghi diversi, dando voce, come afferma lei stessa, ai suoi morti, in modo che essi possano riacquistare la loro voce. Il lettore viene teletrasportato indietro di generazioni e generazioni in scene frastagliate che l’autrice-narratrice compone in una sorta di sceneggiatura creata attraverso i suoi ricordi e informazioni che riesce a recuperare, unendoli alla propria immaginazione e creatività letteraria. Il romanzo si presenta suddiviso in tre macro-capitoli principali, intitolati “El asesinato”, “El coronel” e “La familia”, i quali rappresentano diversi punti di vista narrativi. Internamente, i capitoli sono a loro volta divisi in sezioni più piccole, nelle quali si alternano momenti salienti della vita di generazioni passate e riflessioni personali di Fallarás nel suo presente: si crea così un senso di atemporalità che trasmette al lettore il legame inscindibile che sussiste tra ciò che ci ha preceduto e ciò che siamo oggi.
A livello traduttivo, come primo passo è stato necessario individuare le varie caratteristiche del testo di partenza. Questa fase di analisi è fondamentale per un traduttore, poiché quanta più consapevolezza e conoscenza approfondita si ha dell’opera letteraria, più la traduzione sarà precisa. Successivamente, si è individuata una dominante che permettesse di avere coerenza nelle singole scelte e uno schema mentale di priorità. Per la traduzione di Honrarás a tu padre y a tu madre si è privilegiato un approccio che mantenesse le strutture morfosintattiche, il lessico e lo stile narrativo dell’originale. Un approccio che si può definire “estraniante”. L’intenzione è quella di spingere il lettore a confrontarsi con elementi linguistici e culturali altri, mantenendo le peculiarità del testo originale senza normalizzarle alla linguacultura di arrivo. L’approccio estraniante adottato nella traduzione di quest’opera si fonda sulla volontà di preservare l’alterità del testo originale, mantenendo le specificità linguistiche e culturali che lo caratterizzano, dato che il romanzo affonda le radici in un contesto fortemente spagnolo, legato al passato storico del Paese, e uno dei suoi molteplici scopi è quello di fare memoria.
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