Tesi etd-03172025-215402 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GUOLO, REBECCA
URN
etd-03172025-215402
Titolo
Language Processing in LIS Bilinguals: an Experimental Analysis
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
INFORMATICA UMANISTICA
Relatori
relatore Cicchini, Guido Marco
correlatore Marotta, Giovanna
correlatore Marotta, Giovanna
Parole chiave
- automaticity
- bilingual advantage
- LIS
- peripheral vision
- stroop
Data inizio appello
04/04/2025
Consultabilità
Completa
Riassunto
The present thesis investigates the concept of the Bilingual Advantage in bimodal bilinguals, focusing on the relationship between linguistic processing and executive functions, with particular attention to the role of peripheral vision, which appears to be more developed in this population.
After defining bilingualism and bimodal bilingualism, previous studies on this population were reviewed to design a novel experimental paradigm: a spatial Stroop task. Through peripheral stimuli, this task aimed to assess whether bimodal bilinguals exhibit cognitive advantages, particularly in inhibitory control and visual attention.
The experiment included word-based and sign-based Stroop tasks, integrating LIS-related visual cues, allowing to examine also the automaticity of linguistic processing in a visual-manual modality. Response times (RTs) and accuracy measures were analyzed to evaluate cognitive control and the impact of peripheral vision on task performance.
Results did not provide strong evidence for a bilingual advantage. Both deaf participants and interpreters showed no significant facilitation in interference management, challenging the assumption that bimodal bilinguals possess superior inhibitory control. Moreover, the lack of a traditional Stroop effect in the sign-based task suggested a weaker automaticity in LIS processing.
Beyond the bilingual advantage debate, this study also allowed to explore attentional distribution in hearing-impaired individuals. While peripheral vision was hypothesized as a facilitating factor, no clear cognitive enhancement was observed in tasks requiring inhibition. This suggested that while bimodal bilinguals could have leveraged their visual skills in specific contexts, this did not translate into a generalized advantage in tasks requiring inhibition.
La presente tesi indaga il concetto di Bilingual Advantage nei bilingui bimodali, concentrandosi sulla relazione tra elaborazione linguistica e funzioni esecutive, con particolare attenzione al ruolo della visione periferica, che sembra essere maggiormente sviluppata in questa popolazione.
Dopo aver definito il bilinguismo e il bilinguismo bimodale, sono stati esaminati studi precedenti su questa popolazione per progettare un nuovo paradigma sperimentale: un compito di Stroop spaziale. Attraverso stimoli periferici, questo compito mira a valutare se i bilingui bimodali mostrino vantaggi cognitivi, in particolare nel controllo inibitorio e nell’attenzione visiva.
L’esperimento include compiti di Stroop basati su parole e segni, integrando stimoli visivi legati alla LIS, permettendo così di esaminare anche l’automaticità dell’elaborazione linguistica in una modalità visivo-manuale. I tempi di risposta (RT) e le misure di accuratezza sono stati analizzati per valutare il controllo cognitivo e l’impatto della visione periferica sulle prestazioni.
I risultati non hanno fornito prove convincenti a favore di un Bilingual Advantage. Sia i partecipanti sordi che gli interpreti non hanno mostrato una facilitazione significativa nella gestione dell’interferenza, mettendo in discussione l’ipotesi che i bilingui bimodali possiedano un superiore controllo inibitorio. Inoltre, l’assenza di un effetto Stroop tradizionale nel compito basato sui segni ha suggerito una minore automaticità nell’elaborazione della LIS.
Oltre al dibattito sul Bilingual Advantage, questo studio ha permesso di esplorare la distribuzione attentiva negli individui con deficit uditivo. Sebbene si ipotizzasse che la visione periferica fosse un fattore facilitante, non è stato osservato un chiaro miglioramento cognitivo nei compiti che richiedevano inibizione. Ciò suggerisce che, sebbene i bilingui bimodali possano sfruttare le loro abilità visive in contesti specifici, questo non si traduce in un vantaggio generalizzato nei compiti di controllo inibitorio.
After defining bilingualism and bimodal bilingualism, previous studies on this population were reviewed to design a novel experimental paradigm: a spatial Stroop task. Through peripheral stimuli, this task aimed to assess whether bimodal bilinguals exhibit cognitive advantages, particularly in inhibitory control and visual attention.
The experiment included word-based and sign-based Stroop tasks, integrating LIS-related visual cues, allowing to examine also the automaticity of linguistic processing in a visual-manual modality. Response times (RTs) and accuracy measures were analyzed to evaluate cognitive control and the impact of peripheral vision on task performance.
Results did not provide strong evidence for a bilingual advantage. Both deaf participants and interpreters showed no significant facilitation in interference management, challenging the assumption that bimodal bilinguals possess superior inhibitory control. Moreover, the lack of a traditional Stroop effect in the sign-based task suggested a weaker automaticity in LIS processing.
Beyond the bilingual advantage debate, this study also allowed to explore attentional distribution in hearing-impaired individuals. While peripheral vision was hypothesized as a facilitating factor, no clear cognitive enhancement was observed in tasks requiring inhibition. This suggested that while bimodal bilinguals could have leveraged their visual skills in specific contexts, this did not translate into a generalized advantage in tasks requiring inhibition.
La presente tesi indaga il concetto di Bilingual Advantage nei bilingui bimodali, concentrandosi sulla relazione tra elaborazione linguistica e funzioni esecutive, con particolare attenzione al ruolo della visione periferica, che sembra essere maggiormente sviluppata in questa popolazione.
Dopo aver definito il bilinguismo e il bilinguismo bimodale, sono stati esaminati studi precedenti su questa popolazione per progettare un nuovo paradigma sperimentale: un compito di Stroop spaziale. Attraverso stimoli periferici, questo compito mira a valutare se i bilingui bimodali mostrino vantaggi cognitivi, in particolare nel controllo inibitorio e nell’attenzione visiva.
L’esperimento include compiti di Stroop basati su parole e segni, integrando stimoli visivi legati alla LIS, permettendo così di esaminare anche l’automaticità dell’elaborazione linguistica in una modalità visivo-manuale. I tempi di risposta (RT) e le misure di accuratezza sono stati analizzati per valutare il controllo cognitivo e l’impatto della visione periferica sulle prestazioni.
I risultati non hanno fornito prove convincenti a favore di un Bilingual Advantage. Sia i partecipanti sordi che gli interpreti non hanno mostrato una facilitazione significativa nella gestione dell’interferenza, mettendo in discussione l’ipotesi che i bilingui bimodali possiedano un superiore controllo inibitorio. Inoltre, l’assenza di un effetto Stroop tradizionale nel compito basato sui segni ha suggerito una minore automaticità nell’elaborazione della LIS.
Oltre al dibattito sul Bilingual Advantage, questo studio ha permesso di esplorare la distribuzione attentiva negli individui con deficit uditivo. Sebbene si ipotizzasse che la visione periferica fosse un fattore facilitante, non è stato osservato un chiaro miglioramento cognitivo nei compiti che richiedevano inibizione. Ciò suggerisce che, sebbene i bilingui bimodali possano sfruttare le loro abilità visive in contesti specifici, questo non si traduce in un vantaggio generalizzato nei compiti di controllo inibitorio.
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Language...Guolo.pdf | 5.58 Mb |
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