Tesi etd-03152025-222843 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ANDREOTTI, ELENA
URN
etd-03152025-222843
Titolo
Caratterizzazione morfologica, funzionale e genomica di ceppi di Cladosporium per la degradazione dell’esaclorocicloesano (HCH) e dei policlorobifenili (PCB)
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
BIOTECNOLOGIE VEGETALI E MICROBICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Sarrocco, Sabrina
relatore Dott.ssa Di Gregorio, Simona
correlatore Prof. Guglielminetti, Lorenzo
relatore Dott.ssa Di Gregorio, Simona
correlatore Prof. Guglielminetti, Lorenzo
Parole chiave
- Bioremediation
- Cladosporium sp.
- Hexachlorocyclohexane (HCH)
- Mycoremediation
- Polychlorinated biphenyls (PCBs)
Data inizio appello
14/04/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/04/2028
Riassunto
Questa ricerca esplora il potenziale del genere Cladosporium nella biodegradazione dell’esaclorocicloesano (HCH) e dei policlorobifenili (PCB), due inquinanti organici persistenti (POP) altamente tossici e diffusi nell’ambiente. Lo studio ha analizzato due ceppi fungini (Cladosporium sp. Lv, isolato da un suolo contaminato in Italia, e Cladosporium sp. F32, proveniente da un sito contaminato in Francia) attraverso approcci morfologici, funzionali e genomici.
L’obiettivo è stato valutare la capacità degradativa dei due ceppi nei confronti di HCH e PCB e approfondire i meccanismi coinvolti nei processi di biorisanamento. I risultati sperimentali, ottenuti mediante test di crescita su terreni contaminati e analisi enzimatiche, hanno evidenziato la capacità di entrambi i ceppi di metabolizzare i contaminanti, suggerendo il loro potenziale utilizzo in strategie di bioremediation.
L’obiettivo è stato valutare la capacità degradativa dei due ceppi nei confronti di HCH e PCB e approfondire i meccanismi coinvolti nei processi di biorisanamento. I risultati sperimentali, ottenuti mediante test di crescita su terreni contaminati e analisi enzimatiche, hanno evidenziato la capacità di entrambi i ceppi di metabolizzare i contaminanti, suggerendo il loro potenziale utilizzo in strategie di bioremediation.
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