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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03152024-072045


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
ANTONELLI, RACHELE
URN
etd-03152024-072045
Titolo
Impatto del dehydroepiandrosterone (DHEA) vaginale in donne in post menopausa con sindrome genitourinaria e incontinenza urinaria da stress (IUS): studio di coorte prospettico osservazionale
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
GINECOLOGIA ED OSTETRICIA
Relatori
relatore Prof. Simoncini, Tommaso
correlatore Dott.ssa Russo, Eleonora
Parole chiave
  • Prasterone
Data inizio appello
08/04/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/04/2094
Riassunto
INTRODUZIONE E SCOPO DELLO STUDIO
L’insorgenza dell’incontinenza urinaria da stress (IUS) è fortemente legata alla menopausa. L’effetto della terapia ormonale della menopausa sull’IUS è ancora oggetto di dibattito. L'azione degli androgeni sul pavimento pelvico può dipendere da una combinazione di diversi effetti. Gli effetti anabolici degli androgeni sullo sfintere uretrale e sui muscoli del pavimento pelvico (PFM) possono fornire un’opzione terapeutica nei pazienti con IUS.
L'uso del prasterone vaginale è stato recentemente approvato dalla FDA per il trattamento dei sintomi dell'atrofia vulvovaginale (VVA) nelle donne in postmenopausa (PMW).
Questo studio si propone di indagare l'effetto della somministrazione vaginale di DHEA sulle PMW che soffrono di VVA e SUI concomitanti.
MATERIALI E METODI
Lo studio condotto è uno studio pilota di coorte prospettico osservazionale monocentrico. Sono state reclutate 34 donne in post menopausa con sintomi di GSM AVV (atrofia vulvovaginale) e IUS. Per la corretta definizione dell’UI le donne sono state sottoposte ad esame urodinamico. Alle pazienti è stato chiesto di compilare il questionario ICIQ-UI SF e il diario minzionale su tre giorni. Una valutazione del pavimento pelvico è stata eseguita mediante visita pelvica e definizione del LAD score (Levator ani deficiency) con l’ecografia pelvica transperineale 3D e PFM MOS (pelvic floor muscle modified oxford scale). Le donne sono state sottoposte a terapia con prasterone vaginale 6,5 mg/die DHEA per 3 mesi. Successivamente sono state rivalutate mediante visita pelvica e definizione del LAD score (Levator ani deficiency) con l’ecografia pelvica transperineale 3D e PFM MOS (pelvic floor muscle modified oxford scale).
RISULTATI
I dati demografici e i parametri degli esiti sono riepilogati nella tabella 1.
La mediana degli episodi di incontinenza urinaria da stress (SUI) è passata da 2 a 1,5 con p value<0,001. Anche il numero di pazienti che presentano uno score dell’ICIQ-UI SF >11 (cut off per cui tale questionario viene considerato patologico) si riduce in modo statisticamente significativo passando da 24 pretrattamento a 8 post trattamento con un p-value<0,001.
Un miglioramento statisticamente significativo del tono e della forza contrattile del pavimento pelvico è stato osservato con un punteggio complessivo mediano PFM MOS che passa da 2.0 a 2.5 (p value <0,001).
si osserva una riduzione statisticamente significativa del numero di pazienti con LAD moderato e favore di un LAD lieve. LAD score migliora da 8 a 6 (p value<0,001)
INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI
Il miglioramento complessivo della qualità della vita è testimoniato sia dal numero di episodi di incontinenza urinaria da stress emerso nel diario minzionale che dal miglioramento riferito tramite questionario ICIQ-UI SF.
I valori del punteggio PFM-MOS e LAD suggeriscono una possibile associazione tra il miglioramento dei sintomi e l’effetto anabolico degli androgeni.
CONCLUSIONI
Il trattamento con prasterone si associa con un netto miglioramento della sintomatologia riportata dalle pazienti affette da GSM e IUS, riducendo sia il numero che l’entità degli episodi di incontinenza urinaria.
La base fisiopatologica di tale miglioramento potrebbe esser correlata al ruolo anabolico che gli ormoni maschili esercitano sulla muscolatura del pavimento pelvico in particolar modo sul muscolo elevatore dell’ano.
Una migliore comprensione dell’effetto terapeutico degli androgeni sull’IUS potrebbe portare alla possibilità di migliorare gli approcci terapeutici esistenti.
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