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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03132025-213938


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LAMARRA, DIEGO
URN
etd-03132025-213938
Titolo
Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AgID nell'attuazione della Missione 1 del PNRR
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Catelani, Elisabetta
Parole chiave
  • agid
  • department
  • digital transformation
  • digital transition
  • digitalisation
  • digitalizzazione
  • dipartimento
  • pnrr
  • recovery fund
  • recovery plan
  • transizione digitale
  • trasformazione digitale
Data inizio appello
14/04/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/04/2028
Riassunto
Scopo di questo elaborato di tesi è quello di approfondire lo stato attuale del processo di trasformazione digitale amministrativa del nostro Paese, imposto dagli obiettivi previsti dal Piano di Ripresa e Resilienza, che scadrà, con una cessazione nello stanziamento dei fondi, al termine del 2026. Si porrà l’attenzione, in particolare, sull’operato specifico dei principali attori istituzionali coinvolti in tale innovazione, ossia il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e l’Agenzia per l’Italia Digitale. Questi due organi, che attuano e gestiscono la quasi totalità della partita di risorse finanziarie del PNRR, concorrono a concretizzare quanto disposto all’interno di una sezione precisa del testo del Piano, ovvero la così detta “Missione 1”, dedicata appunto alla digitalizzazione. Dipartimento e AgID, assieme ad altri organismi, si può dire “minori” rispetto a questi ultimi, possiedono, a tal fine, peculiare legittimazione e differenti competenze; collaborando, ormai da tempo, alla buona riuscita della Missione 1, attraverso le forme d’azione che li contraddistinguono, e soprattutto nella prospettiva dei prossimi due anni, che saranno decisivi per il raggiungimento o meno di tali traguardi, o, come vengono definiti dal PNRR, “target”.


Questo fenomeno, dunque, è inevitabile, non solo per gli obblighi imposti a livello comunitario, ma anche per via di una naturale propensione umana verso una nuova accezione di efficienza, resa possibile da strumenti, anche solo inimmaginabili fino ad un decennio fa. Purtroppo, la potenziale smisuratezza dell’impatto nell’impiego del digitale, e soprattutto delle tecnologie intelligenti, all’interno della nostra P.A., deve fare i conti con tutta una serie di rischi, problematiche e limiti necessari, alla luce dello stesso diritto amministrativo e costituzionale, ma anche considerando le possibili sovrapposizioni di competenze e vedute politiche, che, nel tempo, si sono verificate nell’incessante riorganizzazione del quadro istituzionale statale votato a tali scopi.


Nel primo capitolo verrà introdotta, da un punto di vista storico, l’esigenza di ristrutturazione informatica dei nostri apparati amministrativi. Una struttura organizzativa, da questo punto di vista, ormai obsoleta, risalente agli anni ’90, tenendo conto dei significativi, ma oramai marginali tentativi di aggiornamento, che hanno comunque segnato l’inizio di un diverso modo dell’agire dell’Amministrazione. Come è tuttavia noto, la lentezza degli aggiornamenti in questo campo, determinano dei ritardi immensi nella società e nonostante i primi effettivi sforzi, il percorso attivato è stato poi significativo, ma forse, sempre troppo lento rispetto alla velocità innovativa nel settore. A tal fine, la prima analisi sarà dedicata all’emersione del Codice dell’Amministrazione Digitale, concentrandoci su: i suoi contenuti più importanti, in vista della situazione odierna; quella che è stata la sua evoluzione normativa; il suo ambito applicativo. Si analizzerà l’interezza del quadro istituzionale coinvolto negli anni, soffermandoci sulla trasformazione e sull’istituzione di diverse tipologie di organismi ed istituzioni governative, aventi ognuna specifiche attribuzioni in tale campagna. Si illustrerà, poi, nel dettaglio il contenuto e i progetti del PNRR e della stessa Missione 1.


All’interno del capitolo secondo si tratterà, in modo completo, il ruolo specifico del Dipartimento per la Trasformazione Digitale in questo processo. Verranno presi in esame: il tipo di rapporto e subordinazione rispetto all’esecutivo; la sua organizzazione interna; i progetti e le app, passati e presenti, che continua a sviluppare e potenziare, attraverso un ruolo talvolta di gestore e finanziatore diretto, talvolta di consulente e coordinatore per conto dello Stato, assieme ad altre strutture pubbliche coinvolte, come ACN o AgID.

Una particolare attenzione dovrà essere data all’importanza del dialogo fra Governo e singole Regioni, assieme agli aspetti critici legati, nell’efficiente realizzazione, sul territorio, delle iniziative riguardanti il PNRR e la transizione digitale in generale. A tal proposito, verrà dedicato ampio spazio alle prerogative di alcuni specifici soggetti, interni al Dipartimento, quali: il Transformation Office, l’Osservatorio Italiano della digitalizzazione amministrativa e il Comitato Tecnico-Guida.


La collocazione del cittadino e della sua “cittadinanza”, in una dimensione virtuale, implica una serie di possibili minacce per i suoi diritti e libertà fondamentali, garantiti dalla Carta costituzionale. Non solo, approfondiremo come la nostra sfera giuridica possa subire delle illecite violazioni se lasceremo che, la privatizzazione di tali pesanti processi infrastrutturali, detterà, “indisturbata”, la strada e le regole dell’informatizzazione pubblica.

In ultimo, si chiuderà il capitolo con l’illustrazione dello stato dell’arte della nostra digitalizzazione pubblico-amministrativa, mediante la lettura dei dati raccolti ed elaborati dall’ultimo Digital Decade Report dell’Unione Europea.


Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, occorrerà indagare la funzione d’indirizzo verso le P.A., nella digitalizzazione della Nazione, dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Una funzione di “arbitro” esercitata con strumenti appositi, come il Piano Triennale per l’informatica nella P.A. e le sue Linee Guida, indirizzate a determinate tipologie di attori e ambiti informatici. Uno studio più attento sarà dedicato alle caratteristiche delle Agenzie pubbliche come AgID, esponendo il diverso tipo di legame col Governo, rispetto a quello del Dipartimento; e, parallelamente, alla natura e alle modalità con cui lo stesso Dipartimento si rapporta con l’Agenzia.

Rifletteremo sul prossimo futuro delle I.A. e del loro impiego nella nostra Amministrazione, per l’erogazione di servizi pubblici. Impieghi, a scopo collettivo, che pongono significativa preoccupazione in merito al controllo di questi algoritmi intelligenti e consapevoli, capaci di generare autonomamente un output sulla base delle indicazioni impartite dagli esseri umani, siano essi P.A. o aziende private impegnate nella gestione di servizi che, invece, dovrebbero essere, sempre più, nelle sole mani dello Stato.


Proprio a tal riguardo, e alla luce della tutela giuridica dei cittadini, anche relativamente a principi costituzionali insidiati proprio dalle Intelligenze Artificiali, si inseriscono le Linee Guida di AgID dedicate appositamente all’utilizzo statale consapevole e cauto delle I.A.
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