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Questa tesi si propone di analizzare lo sviluppo del tema dell'azione nel pensiero di Martin Buber. Esponente di spicco dell’ebraismo novecentesco, Buber è stato un pensatore eclettico, il cui pensiero può essere suddiviso in due grandi fasi: la prima, antecedente alla pubblicazione di "Io e Tu" (1923), è la fase “predialogica”, mentre la seconda corrisponde alla maturità del suo pensiero, la filosofia dialogica. Nonostante la netta differenza tra queste due fasi del suo pensiero, è tuttavia possibile rintracciare in esse motivi di continuità. Tra queste, lo stretto rapporto che lega dimensione religiosa e azione umana, e il ruolo essenziale che quest’ultima riveste nel compimento della realtà. Dopo un primo capitolo introduttivo, nel secondo capitolo la tesi si occupa degli scritti predialogici di Buber, andando in particolare ad analizzare come l’influsso della mistica, in varie forme, porti Buber a formulare una peculiare “religiosità dell’azione”, e a concepire l’agire umano nei termini di una redenzione del quotidiano e di una realizzazione del divino nella realtà. Nel terzo capitolo, infine, la tesi passa al pensiero maturo di Buber, andando a mostrare come il cambiamento di concezione del rapporto religioso portato dalla “svolta dialogica” non intacchi l’enfasi posta da Buber sul ruolo dell’agire umano nella realtà, ma anzi porti il filosofo ad investire l’individuo del compito di rispondere, con ogni sua azione e decisione, ai continui appelli che Dio gli rivolge.

This thesis aims to analyze the development of the theme of action in the thought of Martin Buber. A leading exponent of twentieth-century Judaism, Buber was an eclectic thinker, whose thought can be divided into two major phases: the first, preceding the publication of "I and Thou" (1923), is the “pre-dialogical” phase, while the second corresponds to the maturity of his thought, the dialogical philosophy. Despite the clear difference between these two phases of his thought, it is possible, however, to trace in them reasons for continuity. Among these, the close connection that links the religious dimension and human action, and the essential role that the latter plays in the fulfillment of reality. After an introductory first chapter, in the second chapter the thesis deals with Buber’s predialogical writings, analyzing in particular how the influence of mysticism, in various forms, leads Buber to formulate a peculiar “religiosity of action”, and to conceive human action in terms of a redemption of the everyday and a realization of the divine in reality. Finally, in the third chapter, the thesis moves on to Buber's mature thought, showing how the change in the conception of the religious relationship brought about by the "dialogical turn" does not undermine the emphasis placed by Buber on the role of human action in reality, but rather leads the philosopher to invest the individual with the task of responding, with each of his actions and decisions, to the continuous appeals that God addresses to him.