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Questo lavoro si propone di analizzare la più recente fase di ridefinizione delle relazioni sino-statunitensi alla luce del dibattito intellettuale e scientifico condotto negli Stati Uniti.
Nella prima parte viene tracciata una periodizzazione storica delle relazioni sino-statunitensi negli ultimi cinquant'anni. Vengono esaminati il riavvicinamento degli anni Settanta, la normalizzazione delle relazioni, l'impatto della fine del mondo bipolare e degli eventi di Piazza Tienanmen. Vengono poi analizzati gli eventi salienti delle relazioni tra i due Paesi tra gli anni Novanta e i primi anni Duemila, descrivendo infine le fasi aperte dalla Grande Recessione e dall'inizio della rivalità negli ultimi anni.
Nella seconda parte viene invece ricostruito e indagato il dibattito sul declino statunitense. In primo luogo, vengono affrontati i temi proposti dai cosiddetti autori declinisti, per i quali l'ascesa economica, militare e politica cinese ha posto fine al primato statunitense. In secondo luogo, vengono trattate le cosiddette tesi antidecliniste, per le quali gli Stati Uniti possono sostenere la competizione con la Cina, date le fragilità interne di quest'ultima e i vantaggi ancora enormi degli Stati Uniti, come il dominio del dollaro, la maggior proiezione militare globale e la maggior capacità di creare network di alleanze, derivanti da una posizione geografica favorevole e dalla superiorità statunitense nel soft power. Lo scopo del lavoro non è dare una risposta alla questione del declino statunitense; piuttosto, tentare di comprendere le caratteristiche salienti della competizione tra USA e Cina attraverso la lettura che di essa ha dato il mondo accademico, culturale e intellettuale statunitense.