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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03072025-154844


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GASSANI, JACOPO
URN
etd-03072025-154844
Titolo
C'era una volta il western di Sergio Leone: la trasformazione del genere tra mito, spettacolo e favola
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Ambrosini, Maurizio
correlatore Prof.ssa Tognolotti, Chiara
Parole chiave
  • cinema western
  • Sergio Leone
Data inizio appello
04/04/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/04/2065
Riassunto
Questa tesi si propone di analizzare il cinema western di Sergio Leone, figura centrale che ha segnato una svolta decisiva nel genere, rivoluzionandolo sia sul piano stilistico che narrativo. Il cosiddetto western all’italiana, o spaghetti-western, di cui Leone è il massimo esponente, non si limita a una semplice rilettura del mito della frontiera americana, ma si configura come una vera e propria reinterpretazione cinematografica. Attraverso un linguaggio espressivo innovativo, Leone ridefinisce i codici del genere, lasciando un'impronta profonda sul cinema contemporaneo.
Il primo paragrafo del capitolo iniziale si concentra sulla biografia professionale e sulla formazione culturale di Sergio Leone, con particolare attenzione alla sua infanzia, ai primi passi nel cinema e al suo apprendistato. Figlio di un regista del cinema muto italiano, Leone cresce in un ambiente profondamente legato alla settima arte. Fin da giovane, sviluppa una spiccata sensibilità artistica e una solida conoscenza delle tecniche cinematografiche. La sua formazione avviene sui set italiani e internazionali, dove ha l’opportunità di osservare da vicino i grandi maestri del cinema, assimilando i segreti del mestiere e gettando le basi per il suo approccio stilistico innovativo.
Nei primi anni Sessanta, il cinema italiano vive una fase di profonda trasformazione: il declino del peplum e la crisi dell’industria cinematografica spingono i produttori a cercare nuove forme di intrattenimento popolare. Il western, simbolo della cultura americana, diventa terreno di sperimentazione. Questo contesto storico e produttivo favorisce la nascita del western all’italiana, attraverso un’operazione di rielaborazione culturale.
Leone, pur partendo da un’influenza neorealista, si orienta rapidamente verso un cinema contraddistinto da una forte componente epica e mitologica, elemento che diventa fondamentale nella sua produzione. Questa evoluzione dà forma a tre dimensioni chiave della sua opera: spettacolo, mito e favola. Lo spettacolo si esprime attraverso la grandiosità delle immagini, i lunghi silenzi carichi di tensione, i primi piani intensi e le sequenze drammatiche che esaltano la potenza visiva. Il mito emerge dalla rappresentazione di figure spesso anti-eroiche, ricche di simbolismo, che vanno oltre la semplice narrazione per incarnare archetipi universali. La favola, infine, si manifesta nella capacità di Leone di trasformare storie apparentemente semplici in allegorie complesse, dense di significati morali e sociali.
Un aspetto fondamentale dell’innovazione cinematografica di Leone risiede nelle collaborazioni con sceneggiatori e tecnici di grande talento, come Luciano Vincenzoni, Sergio Donati, Tonino Delli Colli e Nino Baragli, il cui contributo è essenziale nella definizione dello stile leoniano. In particolare, la sinergia con il compositore Ennio Morricone rivoluziona il rapporto tra colonna sonora e narrazione cinematografica. Le musiche di Morricone non si limitano ad accompagnare le immagini, ma diventano parte integrante della struttura narrativa, scandendo il ritmo della messa in scena e amplificando il valore simbolico delle sequenze.
La tesi si concentra sulla cosiddetta “Trilogia del dollaro” di Sergio Leone – Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965), Il buono, il brutto, il cattivo (1966) –, estendendo l’analisi a C’era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971). Obiettivo centrale è indagare come questi film abbiano ridefinito il western, distaccandosi dal modello americano e dando vita a un genere innovativo. L’evoluzione artistica di Leone si sviluppa attraverso una filmografia che rappresenta un percorso coerente di sperimentazione e affinamento stilistico. Ogni sua opera contribuisce a ridefinire i codici del western all’italiana, consolidandone il prestigio internazionale e influenzando generazioni di cineasti. Il cinema di Leone non si può considerare solo un raffinato esercizio stilistico, bensì una profonda riflessione sulla memoria del western e sul ruolo del mito nella cultura visiva contemporanea.
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