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• Vladimir Sorokin

Durante gli anni della presidenza di Putin, la cultura e la libertà di stampa hanno ricevuto diversi attacchi, come l’acquisizione statale di alcune emittenti televisive e testate giornalistiche. Nei confronti degli scrittori, in particolare Sorokin, Erofeev e Limonov, si sono costituiti anche dei gruppi politici, come il movimento Marciamo insieme, che nel corso degli anni ha realizzato una campagna morale contro questa parte dell’intellighenzia, considerata amorale. Un esempio è la manifestazione di piazza organizzata davanti al Teatro Bol’šoj: la protesta era costituita dal “massacro” di alcuni libri di Sorokin. Una volta strappati e calpestati, questi libri sono stati gettati in un gabinetto di carta pesta e cosparsi con la candeggina, mentre un fantoccio, che rappresentava lo scrittore, bruciava più in là.
La protesta comunque non sortisce gli effetti desiderati (ovvero una ridistribuzione dei grandi classici russi al posto degli scritti contemporanei), tanto che lo stesso Sorokin [2002] sminuisce il fatto e afferma che “è una stupidaggine [...] hanno tentato di affermare che la società e la letteratura sono pronti a una “purga”. Pare ovvio che ancora non sono pronti [...] Non ho riavuto indietro un solo libro”.
L’oggetto di questo lavoro di tesi sarà gli sviluppi più recenti del postmodernismo russo e come alcuni procedimenti ed espedienti del movimento si presentino nell’opera di Vladimir Sorokin.