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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03062025-191635


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BRACCINI, TOMMASO
URN
etd-03062025-191635
Titolo
E' possibile predire il rischio di recidiva di iperparatiroidismo dopo paratiroidectomia?
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Materazzi, Gabriele
correlatore Dott.ssa Pieroni, Erica
Parole chiave
  • calcio
  • iperparatiroidismo primario
  • iperparatiroidismo recidivante
  • paratireidectomia
  • paratiroidi
  • pth
Data inizio appello
25/03/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/03/2095
Riassunto
Introduzione
L’iperparatiroidismo primitivo (PTHP) è la terza endocrinopatia più diffusa ed è caratterizzato da ipercalcemia e livelli di PTH aumentati o inappropriatamente normali. La terapia del PTHP è chirurgica e il successo della paratiroidectomia si riflette nella normalizzazione dei livelli di calcio e PTH in modo duraturo con effetti positivi sulle complicanze della malattia.
Raramente si verifica una persistenza di malattia (iperparatiroidismo persistente), quando i livelli di calcio sierico e PTH rimangono elevati dopo la paratiroidectomia, o una recidiva (iperparatiroidismo recidivo), quando l’ipercalcemia ricompare dopo almeno 6 mesi di eucalcemia dal momento dell’intervento.
L’obiettivo del nostro studio è valutare se esistono fattori preoperatori in grado di predire il rischio di recidiva di iperparatiroidismo primitivo dopo intervento di paratiroidectomia.

Materiali e Metodi
Sono stati selezionati 675 pazienti affetti da PHPT, che sono stati sottoposti a paratiroidectomia tra il gennaio 2014 e il gennaio 2024 presso l’UO di Endocrinochirurgia dell’AOUP e seguiti successivamente presso l’UO di Endocrinologia dell’AOUP, con follow-up superiore ai 12 mesi.
Sono stati esclusi pazienti con iperparatiroidismo secondario e terziario, forme familiari, le forme persistenti, carcinoma paratiroideo e follow-up inferiore a 12 mesi.
Di questi pazienti abbiamo valutato quanti fossero recidivati dopo paratiroidectomia; pertanto, abbiamo distinto i pazienti in GRUPPO 1 (completa remissione di malattia) e GRUPPO 2 (recidiva di malattia).
I dati preoperatori e relativi all’intervento sono stati raccolti all’interno di un database ed è stata condotta un’analisi statistica mediante un software per valutare la significatività dei risultati.

Risultati
Il GRUPPO 1 (remissione) è costituito da 658 pazienti. Il GRUPPO 2 (recidiva) è costituito da 17 pazienti.
Mettendoli a confronto vediamo che il GRUPPO 2 presenta un’età più avanzata (età > 60 anni) alla diagnosi di malattia (64,7%) rispetto al GRUPPO 1 (29%) (p=0,001). Inoltre, il GRUPPO 2 presenta una maggior incidenza di sintomi, ed in particolar modo di calcolosi renale (70,6%), rispetto al GRUPPO 1 (31,1%) (p=0,001).
Agli esami preoperatori troviamo una calcemia media più alta alla diagnosi nel GRUPPO 2 (11,5  2,0 mg/dl), rispetto a quella del GRUPPO 1 (11  0,9 mg/dl) (p<0,001) e lo stesso vale per il valore medio di PTH alla diagnosi, che risulta maggiore nel GRUPPO 2 (249,2  356,6 pg/ml) rispetto al GRUPPO 1 (105,4  107,9 pg/ml) (p<0,001).

Conclusioni
I pazienti con maggior rischio di recidiva di iperparatiroidismo sono quelli che esordiscono con una malattia più aggressiva: infatti presentano alla diagnosi valori di calcemia e PTH più elevati rispetto a chi invece va incontro a remissione e si presentano maggiormente sintomatici, in particolare presentano un’incidenza più elevata di calcolosi renale. Inoltre, è stato visto che le forme che recidivano più frequentemente sono quelle che insorgono più tardivamente (in pazienti con età > 60 anni).

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