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La gestione delle risorse umane è un elemento strategico per le aziende, poiché incide sulla produttività, sul benessere dei lavoratori e sulla stabilità organizzativa. Il caso di Amazon evidenzia un’incoerenza interna tra due elementi centrali delle sue politiche HR: la valutazione della performance e la formazione.
L’azienda dichiara di investire nella crescita professionale dei dipendenti, ma nei magazzini applica un sistema di monitoraggio intensivo, basato su strumenti come il Time Off Task (TOT), che misura le prestazioni prevalentemente sulla base della produttività istantanea. L’incoerenza rispetto alla formazione risiede nel fatto che, mentre Amazon promuove ufficialmente lo sviluppo delle competenze, le pratiche di gestione operativa nei magazzini limitano di fatto le opportunità di formazione e crescita, rendendo la valorizzazione professionale un principio enunciato ma non concretamente attuato.
Questa incoerenza è intrinseca al modello organizzativo di Amazon: la valutazione della performance, basata su controllo rigido e ritmi serrati, è incompatibile con un reale investimento nella formazione che richiederebbe tempi e percorsi di sviluppo non compatibili con l’attuale struttura operativa. Il turnover elevato nei centri logistici, inoltre, conferma che il sistema HR è progettato più per massimizzare la produttività nel breve periodo che per costruire carriere di lungo periodo.
Per comprendere le cause strutturali di questa incoerenza, la ricerca analizza i cinque fattori chiave della gestione HR: ambiente esterno, forza lavoro, cultura organizzativa, strategia aziendale e tecnologia (Baron & Kreps, 1999). Pur trattandosi di fattori esterni al sistema risorse umane, questi elementi permettono di comprendere come le scelte strategiche e tecnologiche abbiano favorito un modello di gestione orientato alla produttività immediata, relegando la formazione a un ruolo secondario.
Il secondo capitolo analizza le conseguenze di questa incoerenza nel settore della logistica e dell’e-commerce, con particolare attenzione agli effetti sulle condizioni di lavoro, al turnover e alle tensioni sindacali. Il terzo capitolo propone strategie per ridurre il divario tra valutazione della performance e formazione, come un rafforzamento dei percorsi di crescita, una revisione etica del monitoraggio e politiche di stabilizzazione contrattuale. Tuttavia, permangono limiti economici e organizzativi, legati alla necessità di mantenere elevata la produttività e la competitività aziendale.
Infine, la ricerca colloca il caso Amazon in una prospettiva più ampia: questa incoerenza non è un’anomalia, ma un fenomeno diffuso nel settore della logistica e dell’e-commerce, dove l’ottimizzazione della produttività spesso entra in conflitto con politiche HR sostenibili.