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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03042025-160525


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BOCCHINO, DANIELE MARIA
URN
etd-03042025-160525
Titolo
Storia naturale dei noduli tiroidei benigni
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Tonacchera, Massimo
correlatore Dott. Fiore, Emilio
correlatore Dott.ssa Sciarroni, Elisabetta
Parole chiave
  • follow-up
  • gozzo
  • noduli tiroidei
  • tiroidite
Data inizio appello
25/03/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/03/2095
Riassunto
I noduli tiroidei benigni sono estremamente comuni nella popolazione generale. I dati sul follow-up a lungo termine di tale patologia sono limitati. Il trattamento con L-Tiroxina, con l’obiettivo di ridurre i livelli di TSH circolante, è stato utilizzato nella patologia nodulare tiroidea, ma la sua utilità è in discussione. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la storia naturale dei noduli tiroidei benigni non trattati con L- Tiroxina a scopo soppressivo del TSH.
Il nostro studio si è proposto di valutare le variazioni del volume e delle caratteristiche ecografiche in un gruppo di 273 pazienti per un totale di 461 noduli tiroidei benigni, sia isolati che nel contesto di un gozzo multinodulare (GMN), associati o meno a tiroidite cronica autoimmune (TCA), per un follow-up mediano di 5 anni. Alla fine del follow-up sono stati definiti cresciuti i noduli che presentavano una variazione volumetrica > +30%, stabili quelli la cui variazione si manteneva tra +30% e -30% e ridotti quando la variazione risultava < -30%.
187/273 (68,5%) pazienti presentavano un GMN e 86/273 (31,5%) un nodulo isolato. La TCA era presente in 134 (49,1%) pazienti. 266/463 (57,5%) noduli presentavano un volume iniziale < 1 ml (gruppo A), mentre 197/463 (42,5%) > 1 ml (gruppo B). La maggior parte dei noduli era solida (428/461, 94,1%) e isoecogena (257/461, 55,7%). L’analisi della crescita nodulare in relazione alla composizione e all’ecogenicità non ha mostrato differenze statisticamente significative. È stata evidenziata una riduzione di volume in 95/461 (20,6%) noduli, una stabilità dimensionale in 183/461 (39,7%) e un aumento volumetrico in 183/461 (39,7%). La percentuale di variazione all’ultimo controllo dei 183 noduli cresciuti era dell’83,3% (IQR 51,9-160,8), senza differenze statisticamente significative né tra i gruppi con e senza TCA, né tra i gruppi A e B. La percentuale di variazione all’ultimo controllo dei 95 noduli che risultavano ridotti era del -46.7% (IQR -64,1% – -38,9%), senza differenze statisticamente significative né tra i gruppi con e senza TCA, né tra i gruppi A e B, né tra i noduli singoli o nel contesto di GMN. L’analisi della variazione volumetrica sia nei noduli cresciuti che nei noduli ridotti, suddivisi per durata del follow-up, non ha evidenziato differenze statisticamente significative tra i gruppi (<36 mesi, 37-60 mesi, 61-84 mesi, 85-108 mesi).
Il confronto tra i noduli in pazienti con e senza tiroidite, con volume iniziale minore e maggiore di 1 ml e con noduli singoli o multipli non ha mostrato variazioni significative né nel tempo necessario per ottenere una crescita né in quello per ottenere una riduzione del 30%.
La frequenza di noduli tiroidei ridotti, stabili o aumentati di volume non differiva in modo significativo in relazione al sesso, all’età, alla presenza di TCA, ai valori mediani di TSH sierico ad inizio follow-up >4 mUI/L e alla presenza di noduli singoli o multipli. La variazione mediana del volume nodulare non è risultata significativamente differente tra il gruppo con e senza tiroidite, tra i noduli isolati e multipli, o in relazione alla presenza di ipoecogenicità, alone periferico e microcalcificazioni del nodulo.
Nel complesso, durante il periodo di follow-up, la maggior parte dei noduli tiroidei è risultata aumentata di volume (39,7%) o stabile (39,7%); in una percentuale minore (20,6%) presentavano riduzione di volume superiore al 30% rispetto alle dimensioni iniziali.
Queste osservazioni, relative alla storia naturale dei noduli tiroidei, possono essere rilevanti nel valutare l’efficacia della terapia con L-Tiroxina nel trattamento della patologia nodulare tiroidea.


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