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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-03042025-004005


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
CAGETTI, EMANUELE
URN
etd-03042025-004005
Titolo
Caratteristiche della comorbidità tra disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo bipolare
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Perugi, Giulio
correlatore Prof.ssa Marazziti, Donatella
Parole chiave
  • comorbidità disturbo ossessivo-compulsivo
  • disturbo ossesivo-compulsivo
Data inizio appello
25/03/2025
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/03/2095
Riassunto
Introduzione: Il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo mentale comune che spesso causa grande sofferenza, con una compromissione significativa dell’adattamento familiare, lavorativo e sociale dei pazienti. Il disturbo ossessivo-compulsivo si presenta spesso in comorbilità con altre condizioni psicopatologiche, in particolare con il disturbo bipolare (DB). Questa comorbilità è tuttora oggetto di controversie e le sue esatte caratteristiche restano incerte. Non è chiaro se questa comorbilità indichi la presenza simultanea di due malattie separate o se indichi un sottotipo più grave di disturbo bipolare o disturbo ossessivo-compulsivo. Lo scopo di questo studio è quello di comprendere se, in un gruppo di soggetti affetti da disturbo ossessivo-compulsivo, la presenza di una comorbilità con disturbo bipolare, delinei un quadro clinico psicopatologico diverso che richieda specifiche strategie terapeutiche.
Metodi: Sono stati reclutati per questo studio un totale di 277 pazienti ambulatoriali con disturbo ossessivo-compulsivo che sono stati divisi in due gruppi, secondo la presenza o meno di comorbilità con disturbo bipolare, in accordo ai criteri del DSM-5. La gravità dei sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo è stata valutata con la Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS).
Risultati: Il nostro campione era composto da 168 (60.6%) uomini e 109 (39.4%) donne. La media dell’età di esordio era 18.84 anni, ma in alcuni casi un esordio prima dei 7 anni. I pazienti con un esordio infantile e/o un trauma perinatale presentavano una forma più grave del disturbo, con sintomi più marcati e un funzionamento peggiore. Su 277 pazienti, 105 (37.9%) soddisfaceva i criteri per il disturbo bipolare. Il gruppo con DOC-DB presentava un esordio tardivo, una progressione graduale e prolungata dei sintomi del disturbo ossessivo-compulsivo, caratterizzata da ossessioni o compulsioni inizialmente moderate e sporadiche che poi aumentavano gradualmente in frequenza e intensità, fino ad un decorso cronico.
È stata rilevata un'associazione statisticamente significativa tra la presenza di tratti OC di personalità e la comorbilità bipolare, suggerendo che la presenza dei primi è associata a una maggiore probabilità di avere comorbilità bipolare. Non sono state riscontrate differenze significative tra i due gruppi in termini di gravità dei sintomi, tipo di ossessioni e compulsioni, rischio di suicidio o uso di sostanze.
Per quanto riguarda il trattamento psicofarmacologico, come previsto, nel nostro campione, i farmaci più comunemente prescritti sono stati gli inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRI) e la clomipramina. Considerando gli altri farmaci utilizzati, non sono state evidenziate differenze statistiche tra i due gruppi ad eccezione degli antipsicotici atipici, dei sali di litio e dell'acido valproico prescritti solo nella comorbilità bipolare. Questo dato è in accordo con l'uso clinico dei sali di litio, antipsicotici atipici e acido valproico come stabilizzatori dell'umore nella gestione del disturbo bipolare.
Conclusioni: La presenza della comorbilità del disturbo bipolare nel disturbo ossessivo-compulsivo sembra delineare una condizione specifica che presenta caratteristiche cliniche peculiari e necessita di approcci terapeutici personalizzati. Sono necessari ulteriori studi su campioni più ampi e, possibilmente, con un disegno longitudinale, per indagare meglio le differenze e le somiglianze tra DOC e DOC-DB per una migliore gestione clinica e terapeutica.

Introduction: Obsessive-compulsive disorder (OCD) is a common mental disorder that often causes great suffering, with significant impairment of family, work, and social adjustment of patients. OCD often occurs in comorbidity with other psychopathological conditions, in particular with bipolar disorder (BD). This comorbidity is still controversial and its exact characteristics remain uncertain. It is unclear whether this comorbidity indicates the simultaneous presence of two separate illnesses or whether it indicates a more severe subtype of bipolar disorder or obsessive-compulsive disorder. This study aims to understand whether, in a group of subjects affected by OCD, the presence of comorbidity with bipolar disorder outlines a different psychopathological clinical picture that requires specific therapeutic strategies. Methods: A total of 277 outpatients with obsessive-compulsive disorder were recruited for this study and were divided into two groups, according to the presence or absence of comorbidity with bipolar disorder, according to the DSM-5 criteria. The severity of obsessive-compulsive disorder symptoms was assessed with the Yale-Brown Obsessive Compulsive Scale (Y-BOCS).
Results: Our sample consisted of 168 (60.6%) men and 109 (39.4%) women. The mean age of onset was 18.84 years, but in some cases, it was an onset before 7 years. Patients with a childhood onset and/or perinatal trauma presented a more severe form of the disorder, with more marked symptoms and worse functioning. Of 277 patients, 105 (37.9%) met the criteria for bipolar disorder. The OCD-DB group had a late onset, gradual, and prolonged progression of OCD symptoms, characterized by initially moderate and sporadic obsessions or compulsions that gradually increased in frequency and intensity, until a chronic course.
A statistically significant association was found between the presence of OC personality traits and bipolar comorbidity, suggesting that the presence of the former is associated with a greater likelihood of having bipolar comorbidity. No significant differences were found between the two groups in terms of symptom severity, type of obsessions and compulsions, suicide risk, or substance use.
Regarding psychopharmacological treatment, as expected, in our sample, the most commonly prescribed drugs were selective serotonin reuptake inhibitors (SSRIs) and clomipramine. Considering the other drugs used, no statistical differences were highlighted between the two groups except for atypical antipsychotics, lithium salts, and valproic acid prescribed only in bipolar comorbidity. This data is in agreement with the clinical use of lithium salts, atypical antipsychotics, and valproic acid as mood stabilizers in the management of bipolar disorder.
Conclusions: The presence of bipolar disorder comorbidity in obsessive-compulsive disorder seems to outline a specific condition that presents peculiar clinical characteristics and requires personalized therapeutic approaches. Further studies on larger samples and, possibly, with a longitudinal design are needed to investigate better the differences and similarities between OCD and OCD-DB for better clinical and therapeutic management.
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