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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02282024-153602


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FIGUCCIA, VITTORIA
URN
etd-02282024-153602
Titolo
Tenacia e Incommensurabilità nel progresso scientifico. Kuhn e Feyerabend a confronto.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Gronda, Roberto
controrelatore Prof. Barrotta, Pierluigi
Parole chiave
  • tenacity
  • tenacia
  • scientific progress
  • progresso scientifico
  • Paul Feyerabend
  • incommensurability
  • incommensurabilità
  • teoreticità dell'osservazione
  • theory-ladenness
  • Thomas Kuhn
Data inizio appello
05/04/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Negli anni '60 del Novecento nasce con Thomas Kuhn e Paul Feyerabend la Nuova filosofia della scienza che, per mezzo di continui riferimenti storici, si oppone sia all’immagine positivista del progresso scientifico come accumulo di conoscenze sia all’idea popperiana di una scienza che si avvicina progressivamente alla verità.
Lo scopo del presente lavoro è quello di analizzare gli elementi innovativi del progresso scientifico delineato da Kuhn e da Feyerabend. Nel fare ciò ci siamo soffermati in particolare su due fenomeni fondamentali nel progresso: la tenacia o resistenza al cambiamento degli scienziati e l’incommensurabilità dei paradigmi scientifici.
In particolare si è proposto di distinguere la tenacia di Kuhn da quella di Feyerabend in termini di convergenza e divergenza: mentre gli scienziati kuhniani sono tenaci in senso convergente, cioè nei confronti di un unico paradigma per volta, allo scienziato feyerabendiano è richiesta una tenacia divergente, cioè improntata simultaneamente su strade di ricerca alternative e sempre subordinata alla proliferazione teorica.
Il confronto, oltre a mostrare numerosi punti di contatto fra i due filosofi, mette in luce anche le loro profonde differenze: da una parte emerge la figura dello specialista kuhniano, impegnato tenacemente nell’articolazione del paradigma dominante, dall’altra quella dello scienziato opportunista feyerabendiano, propenso invece a servirsi di teorie e metodologie differenti in base al contesto in cui si trova.
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