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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-02272024-140020


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SPECOLIZZI, COSIMA
URN
etd-02272024-140020
Titolo
IL RISCHIO IDRAULICO NEI PONTI: ANALISI DELLE "LINEE GUIDA PER LA CLASSIFICAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO, LA VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA ED IL MONITORAGGIO DEI PONTI ESISTENTI" IN PROSPETTIVA INTERNAZIONALE E POSSIBILI EVOLUZIONI.
Dipartimento
INGEGNERIA DELL'ENERGIA, DEI SISTEMI, DEL TERRITORIO E DELLE COSTRUZIONI
Corso di studi
INGEGNERIA IDRAULICA, DEI TRASPORTI E DEL TERRITORIO
Relatori
relatore Prof. Pagliara, Stefano
Parole chiave
  • linee guida per la gestione del rischio nei ponti
  • hydraulic action on bridges
  • bridge risk management guidelines
  • azione idraulica sui ponti
Data inizio appello
09/04/2024
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
È percezione comune che la maggior parte dei crolli dei ponti sia dovuta a deficit strutturali, in realtà, la principale causa è rappresentata dall’azione dall’acqua. Infatti, il principale fattore di rischio negli attraversamenti è proprio quello idraulico.
Nella prima parte del presente documento vengono analizzati i principali studi effettuati relativi all’interazione tra corsi d'acqua e attraversamenti e le azioni a cui questi ultimi sono sottoposti.
La trattazione prosegue percorrendo l’evoluzione della normativa italiana, introducendo la successiva analisi delle "Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza ed il monitoraggio dei ponti esistenti" e delle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni.
Successivamente, le sopracitate linee guida sono state confrontate con quelle adottate in altri Paesi considerati tra i più significativi a livello internazionale, ovvero il Regno Unito e gli Stati Uniti. La comparazione dei vari approcci permette di evidenziare i punti di divergenza e di convergenza con quello nazionale, fornendo spunti di riflessione sulla possibile evoluzione futura della gestione dei ponti esistenti. Inoltre, per avere un quadro più completo sono state prese in esame le linee guida di Francia, Nuova Zelanda e Corea del Sud. Durante lo studio sono state riscontrate criticità trasversali a tutte le procedure esaminate, che evidenziano la necessità di adottare un approccio più moderno nella gestione del rischio nei ponti. La complessità delle sfide individuate suggerisce che la semplice revisione delle disposizioni esistenti potrebbe non essere sufficiente per affrontare le problematiche in modo esaustivo. In tutti i tipi di approccio analizzati, infatti, emerge una scarsa propensione all'impiego intensivo delle tecnologie di monitoraggio e analisi oggi a disposizione. Nelle conclusioni della Tesi si evince, infatti, come risulti ormai non più procrastinabile un processo di digitalizzazione della gestione del rischio, che si declina attraverso l'impiego massivo di sensori autonomi e sistemi di generazione, analisi e condivisione automatica dei dati, fattori abilitanti all'impiego di tecnologie di tipo predittivo.

It is a common perception that most bridges collapse due to structural deficits. Of these, the main cause is the action of water. In fact, the primary risk factor in river crossing is the hydraulic action.
The first part of the document provides an analysis of the main studies conducted on the interaction between watercourses and bridges and the actions to which are subjected. The paper continues tracing the evolution of Italian regulations, introducing the subsequent analysis of the national "Guidelines for the classification and management of risk, safety assessment, and monitoring of existing bridges" and the current Technical Standards for Constructions.
Subsequently, Italian guidelines are compared with those adopted in other countries considered among the most significant internationally, namely the United Kingdom and the United States. The comparison of various approaches highlights points of divergence and convergence with the national one, providing insights into the possible future evolution of existing bridge management. Additionally, to gain a more comprehensive understanding, guidelines from France, New Zealand, and South Korea are examined.
All the examined procedures highlight critical issues. Therefore, a modern approach to bridge risk management is necessary. The complexity of the challenges identified suggests that a simple revision of existing provisions may not be enough. All analysed approaches show a lack of use of emerging technologies, which allow for automatic and large scaled monitoring operations.
In the conclusions, it is evident that an extensive digitization process of risk management is necessary, based on the massive use of autonomous sensors and systems for the generation, analysis, and automatic sharing of data, in order to obtain the enabling factors for the use of predictive technologies.
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