ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02262014-110424


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
MAGNAGHI, ELISABETTA
URN
etd-02262014-110424
Titolo
Primi passi nell’integrazione delle informazioni finanziarie e socio-ambientali : l’Integrated Reporting dell’IIRC
Settore scientifico disciplinare
SECS-P/08
Corso di studi
SCIENZE AZIENDALI, ECONOMICHE E MATEMATICO-STATISTICHE APPLICATE ALL'ECONOMIA
Relatori
controrelatore Prof. Zambon, Stefano
relatore Prof. Castellano, Nicola Giuseppe
tutor Prof. Marchi, Luciano
Parole chiave
  • Integrated reporting
  • creazione di valore
  • accountability
Data inizio appello
30/03/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi anni le imprese si sono viste obbligate ad essere sempre più trasparenti. La
trasparenza che attualmente consiste, semplicemente nella pubblicazione di molteplici
informazioni, che a volte si sovrappongono e contengono dati non correlati, non sta dando i
risultati desiderati. I mercati e gli stakeholder hanno la necessità di disporre di una visione
integrata del comportamento delle organizzazioni. La necessità di avere informazioni non
finanziarie è stata rilevata già da tempo dal forte aumento della pubblicazione di report di
sostenibilità da parte delle società del Global Fortune 250 (Kpmg, 2008). Anche Cañibano
Calvo (1987, p. 122) segnala che un tipo di informazione richieste ultimamente, oltre la
tradizionale informazione contabile finanziaria, è di natura non finanziaria.
Attualmente le imprese offrono una grande quantità di informazioni dispersa, poco rilevante
e che non è sufficiente per conoscere il valore della società. Questo è un ragionamento che
coincide con quello di molti altri esperti internazionali2, che da qualche tempo si sono
mostrati partigiani per una razionalizzazione e condensazione dei dati che offrono le imprese,
affinché ciò si trasformi in un’informazione veramente utile.
In un mercato globale anche gli stessi investitori richiedono, con sempre più insistenza,
un’informazione d’insieme dell’impresa, attraverso la quale si possa valutare non solo la
redditività passata, ma anche stimarne una visione prospettica.
È così che l’insoddisfazione di molti utilizzatori dell’informazione aziendale, si è trasformata
nella creazione di un gruppo internazionale composto da compagnie leader3, investitori,
auditori e contabili, accademici e rappresentanti della società civile. Si tratta dell’ IIRC
(International Integrated Reporting Council) che lo scorso 12 settembre 2011 ha emesso un
documento, sottoposto a pubblica consultazione, nel quale si fa presente la necessità di
adottare un quadro generale, che regoli un reporting globale ed integrato applicabile a tutto il mondo globalizzato.
Tale progetto a portata internazionale si propone di affrontare la problematica di tale eccesso
di dati disconnessi che emettono le imprese, alcuni a carattere obbligatorio come i prospetti
annuali e la relazione sulla gestione per le imprese quotate e altri come i report di
responsabilità sociale o di sostenibilità, a carattere volontario. Tutta questa informazione si
trova attualmente disintegrata, con una conseguente mancanza di concisione e di una
panoramica allargata del business. Il problema è che non si prende in giusta considerazione
l'interdipendenza che esiste in tutte le aree di business.
Inquadrato il problema, i costituenti l’IIRC hanno presentato un documento iniziale sul report
integrato, che è stato sottomesso ai commenti di tutti quelli che intenderanno farlo, fino al 14
dicembre 2011. L’analisi dell’insieme dei commenti inviati da parte dei soggetti interessati4,
darà il via a una proposta destinata a convertirsi in uno standard internazionale, che
permetterà di comparare i dati in modo più efficiente ed efficace. Si tratterebbe di disporre di un quadro di referenza che regoli e renda comparabile l’integrazione dell’informazione
finanziaria e non finanziaria. Concisione¸ chiarezza, consistenza, comparabilità e verificabilità sono alcuni delle caratteristiche sulle quali si costruisce un nuovo modello di report integrato che propone l’IIRC, non dimenticando la necessità di fornire un orientamento al futuro e non solo riferirsi all'andamento del business nel passato, come è consuetudine nei report tradizionali.
Tale informazione dovrebbe permettere non solo di valutare come un’impresa genera valore,
ma anche di compararlo con le altre imprese.
In quanto al contenuto, il report deve presentare delle informazioni relative al tipo di attività,
al contesto nel quale opera l’impresa e spiegare quale sono i rischi e le opportunità; inoltre
dovrebbe presentare gli obiettivi e le strategie che permettano il raggiungimento delle mete
che si è proposta.
Il reporting integrato ha lo scopo di aiutare le imprese, gli investitori e tutte le parti interessate
a prendere delle decisione solide, che possano portare un valore economico, sociale e
sostenibile ad ampio spettro. Per raggiungere tali obiettivi non è sufficiente aggiungere
ulteriori informazioni a quelle che già forniscono le società ai mercati. Si tratta di presentarla
in modo chiaro e connesso. L’eccesso di dati può nascondere delle informazioni rilevanti.
In ogni caso, il nuovo sistema di reporting integrato non ha lo scopo di sostituire i prospetti finanziari, di corporate governance e di responsabilità sociale che emettono già le imprese.
Ciò che vuole è integrare l’informazione sconnessa che appare in ognuno di essi, con
l’obiettivo di fornire un’immagine fedele (Superti Furga, 2001, p. 212) della gestione e del
funzionamento dell’organizzazione. Sono parecchie le imprese e gli organismi internazionali
che credono che esista un vero interesse, sia di termini di efficacia che d’efficienza
dell’informazione, all’integrazione di informazioni di diversa natura attraverso un reporting integrato. Tale nuova partica di reporting permetterebbe di conciliare questi diversi aspetti del reporting d’impresa, attualmente piuttosto distanti e la cui complementarità sembra diventare
sempre più importante. Da questa problematica derivano le domande che si pone ed a cui la
ricerca cercherà di dar risposta. Queste ultime sono l’espressione precisa e operativa
dell’oggetto o problematica di ricerca (Allard-Poesie & Marechal, 1999).
Con tale ricerca si intende esplorare e spigare tale nuovo fenomeno attraverso l’analisi
del caso dell’IIRC (Integrated International Reporting Coucil), cercando di identificare
tra le teorie esistenti, quelle che meglio si adatterebbe allo sviluppo di un quadro
generale. L’ambizione dell’Integrated International Reporting Council, consiste
nell’implementazione di un Report Integrato universalmente accettato. Ricordiamo che
l’Integrated Reporting è un requisito obbligatorio per le imprese quotate in Johannesburg shock exchange.
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