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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-02252013-175435


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
DELL'OSSO, GIACOMO
URN
etd-02252013-175435
Titolo
I VANTAGGI ANATOMO-FUNZIONALI DELLA VIA DI ACCESSO ANTERO-SUPERIORE DI SPALLA NELLA PROTESI INVERSA SU ARTROPATIA DA CUFFIA
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Guido, Giulio
Parole chiave
  • accesso antero-superiore
  • artropatia da cuffia
  • protesi inversa
  • sottoscapolare
  • instabilità
Data inizio appello
21/03/2013
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo di questo studio è stato di analizzare i risultati ottenuti con la via di accesso antero-superiore di spalla nella protesi inversa in termini di recupero funzionale, dolore e stabilità dell'impianto. La via di accesso più comunemente utilizzata per questo tipo di chirurgia della spalla è la deltoideo-pettorale; questa via rispettosa dell’anatomia superficiale prevede la sezione del sottoscapolare e non garantisce un’esposizione frontale della glena.
La via d’accesso antero-superiore descritta da Molè et al. e da noi utilizzata per la protesi inversa di spalla permette una migliore visualizzazione della glena e il rispetto del tendine del sottoscapolare che è il maggior stabilizzatore anteriore.
La lussazione della protesi inversa resta tutt’oggi la complicanza più temibile e frequente di questo tipo di impianto. I dati in letteratura sull’instabilità post-operatoria mostrano percentuali attorno al 5 % per quanto riguarda la via deltoideo-pettorale e dello 0,8% per la via antero-superiore. Le percentuali di scapular notching e i risultati clinico-funzionali sono invece sovrapponibili tra le due metodiche.
Nella nostra clinica sono state impiantate consecutivamente 36 protesi inverse di spalla su 33 pazienti con artropatia della cuffia dei rotatori utilizzando l'approccio antero-superiore e preservando il tendine del sottoscapolare. Abbiamo rivalutato tutti i nostri pazienti con un follow up medio di 37 mesi e non abbiamo avuto nessun caso di instabilità , nessun caso di deficit del deltoide , il punteggio del Constant score ha mostrato un incremento significativo della funzionalità con una media post-operatoria di 68,3. Le radiografie di controllo mostrano una percentuale di scapular notching del 41%. I buoni risultati funzionali osservati con un follow-up di circa 3 anni senza dubbio risultano dalla corretta tecnica chirurgica sulla componente glenoidea e dalla conservazione del muro anteriore composto da tendine del sottoscapolare e dalla fascia anteriore.
Prendendo in analisi la letteratura e la nostra casistica discutiamo i vantaggi dell’approccio antero-superiore di spalla rispetto alla via classica deltoideo-pettorale nell’artropatia da cuffia.
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