Tesi etd-02242016-211938 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
PAROLINI, FEDERICO
URN
etd-02242016-211938
Titolo
Il nodulo tiroideo a citologia indeterminata in una ampia casistica: decorso clinico favorevole nei pazienti con diagnosi istologica di carcinoma
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Vitti, Paolo
Parole chiave
- citologia indeterminata
- nodulo tiroideo
- TIR3
- tiroide
Data inizio appello
15/03/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo di questa tesi è stato quello di stabilire l’impatto clinico del nodulo tiroideo a citologia indeterminata (TIR 3) in una ampia casistica di 1520 pazienti trattati con tiroidectomia, di identificare i caratteri clinici ed ecografici e i quadri citologici associati alla malignità. Questi caratteri sono stati utilizzati per elaborare una formula che permetteva di calcolare il rischio di malignità e l’aggressività del tumore.
1170 su 1520 noduli avevano una diagnosi citologica di TIR 3A e 350 di TIR 3B.
Dopo la tiroidectomia, 371 su 1520 (24.4%) noduli avevano una diagnosi istologica di malignità, osservata in 227 su 1170 (19.4%) noduli TIR 3A e 144 su 350 (41.1%) noduli TIR 3B; il carcinoma papillare variante follicolare era l’istotipo più frequente, 308 su 371 (83.0%). Una diagnosi istologica di benignità è stata osservata in 1149 su 1520 (75.6%) noduli: 943 su 1170 (80.6%) noduli TIR 3A e 206 su 350 (58.9%) noduli TIR 3B; la lesione benigna più frequente (899 su 1149, 78.2%), era l’adenoma follicolare.
La presenza di atipie alla citologia TIR 3B (p = 0.001) e i margini irregolari del nodulo (p = 0.005) e la presenza delle microcalcificazioni (p = 0.003) all’ecografia, erano associate in modo significativo alla malignità; l’ipoecogenicità del nodulo si associava alla malignità, anche se in modo non significativo (p = 0.18).
Anche l’età < 40 anni si associava alla malignità, senza raggiungere la significatività statistica.
Considerando la presenza delle atipie (citologia TIR 3B), i caratteri ecografici di sospetto e l’età < 40 anni, è stata elaborata una formula logistica e calcolato un punteggio clinico per stimare il rischio di malignità. Utilizzando questa formula i pazienti sono stati suddivisi in 5 categorie di rischio; nella categoria a basso rischio i pz con carcinoma erano il 17%, con un valore predittivo negativo dell’83.9%. Il punteggio era importante anche per stabilire l’aggressività del tumore.
La maggior parte dei pazienti, dopo la tiroidectomia, avevano un decorso clinico favorevole. 342 pazienti erano liberi da malattia dopo la tiroidectomia totale e la terapia con I-131 a scopo ablativo del residuo tiroideo. 29 avevano una malattia persistente, per la quale è stato necessario eseguire ulteriori trattamenti con I-131; 12 su 29 pazienti avevano una persistenza della malattia, 7 biochimica e 5 strutturale.
Al termine del follow-up, solo 4 su 29 pazienti che dopo la tiroidectomia erano stati trattati con ulteriori dosi di I-131, e 2 su 5 con malattia strutturale rientravano nel gruppo a basso rischio.
In conclusione, i pazienti con nodulo TIR 3 e diagnosi istologica di malignità avevano una prognosi favorevole; un punteggio di rischio, calcolato sulla citologia, sui parametri ecografici e clinici si è dimostrato fondamentale per stabilire il rischio di malignità. Nella categoria a basso rischio erano compresi il 17% dei pazienti con carcinoma, con un valore predittivo negativo elevato, importante per stabilire anche l’aggressività del tumore.
Pertanto, questi risultati dovrebbero essere considerati nella pianificazione terapeutica dei pazienti con nodulo tiroideo a citologia TIR 3.
1170 su 1520 noduli avevano una diagnosi citologica di TIR 3A e 350 di TIR 3B.
Dopo la tiroidectomia, 371 su 1520 (24.4%) noduli avevano una diagnosi istologica di malignità, osservata in 227 su 1170 (19.4%) noduli TIR 3A e 144 su 350 (41.1%) noduli TIR 3B; il carcinoma papillare variante follicolare era l’istotipo più frequente, 308 su 371 (83.0%). Una diagnosi istologica di benignità è stata osservata in 1149 su 1520 (75.6%) noduli: 943 su 1170 (80.6%) noduli TIR 3A e 206 su 350 (58.9%) noduli TIR 3B; la lesione benigna più frequente (899 su 1149, 78.2%), era l’adenoma follicolare.
La presenza di atipie alla citologia TIR 3B (p = 0.001) e i margini irregolari del nodulo (p = 0.005) e la presenza delle microcalcificazioni (p = 0.003) all’ecografia, erano associate in modo significativo alla malignità; l’ipoecogenicità del nodulo si associava alla malignità, anche se in modo non significativo (p = 0.18).
Anche l’età < 40 anni si associava alla malignità, senza raggiungere la significatività statistica.
Considerando la presenza delle atipie (citologia TIR 3B), i caratteri ecografici di sospetto e l’età < 40 anni, è stata elaborata una formula logistica e calcolato un punteggio clinico per stimare il rischio di malignità. Utilizzando questa formula i pazienti sono stati suddivisi in 5 categorie di rischio; nella categoria a basso rischio i pz con carcinoma erano il 17%, con un valore predittivo negativo dell’83.9%. Il punteggio era importante anche per stabilire l’aggressività del tumore.
La maggior parte dei pazienti, dopo la tiroidectomia, avevano un decorso clinico favorevole. 342 pazienti erano liberi da malattia dopo la tiroidectomia totale e la terapia con I-131 a scopo ablativo del residuo tiroideo. 29 avevano una malattia persistente, per la quale è stato necessario eseguire ulteriori trattamenti con I-131; 12 su 29 pazienti avevano una persistenza della malattia, 7 biochimica e 5 strutturale.
Al termine del follow-up, solo 4 su 29 pazienti che dopo la tiroidectomia erano stati trattati con ulteriori dosi di I-131, e 2 su 5 con malattia strutturale rientravano nel gruppo a basso rischio.
In conclusione, i pazienti con nodulo TIR 3 e diagnosi istologica di malignità avevano una prognosi favorevole; un punteggio di rischio, calcolato sulla citologia, sui parametri ecografici e clinici si è dimostrato fondamentale per stabilire il rischio di malignità. Nella categoria a basso rischio erano compresi il 17% dei pazienti con carcinoma, con un valore predittivo negativo elevato, importante per stabilire anche l’aggressività del tumore.
Pertanto, questi risultati dovrebbero essere considerati nella pianificazione terapeutica dei pazienti con nodulo tiroideo a citologia TIR 3.
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